Porto di Lacco Ameno. Oggi l’ennesimo atto. Dopo la pronuncia di ieri, 1° luglio, a sole24 ore di distanza il TAR si esprime sulla concessione delle misure cautelari richieste dalla Marina di Capitello scarl nel merito delle iniziative adottate dal comune per lo sgombero delle aree demaniali sulla scorta di “un ulteriore ed assorbente profilo ostativo ad una proroga in ragione della intervenuta decadenza per inadempimento della concessione della società Marina del Capitello s.c.a.r.l”. Ancora 15 giorni per la decisone sulla istanza cautelare. Con questo procedimento, di fatto, la stagione diportistica vira in favore della società che, cosi stando le cose, gestirà l’approdo, eccetto il versante mega yacht che resterà chiuso, almeno fino ad ottobre.Il braccio di ferro tra il vecchio concessionario e l’ente locale prosegue. Sgombero degli approdi ancora rinviato. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, Sezione Settima, ha ritenuto, pertanto, di poter accogliere la presentata istanza della Scarl, con riserva della decisione del Collegio sulla domanda cautelare, che l’istante dovrà proporre, incidentalmente al ricorso,“ entro quindici giorni dall’emanazione del decreto e depositare entro i successivi cinque giorni, unitamente all’istanza di fissazione dell’udienza“.
Per questo motivo i giudici “ accolgono la suindicata istanza ex art. 61 cpa, nei sensi di cui in parte motiva,impregiudicata ogni decisione del Collegio sull’istanza cautelare. Fissa alla richiedente il termine perentorio di 5 giorni per la notifica del presente Decreto alle altre parti“. La querelle prosegue per altri ambiti, infatti lo stessoTAR ha ritenuto che la cognizione sulle vicende del rapporto convenzionale esistente inter partes sia demandata al giudice ordinario (come, del resto, già chiarito nella sentenza precedente n. 2635/2021 dello stesso Tribunale), senza una pronunzia del quale tutta la ricostruzione fatta dal Comune di Lacco Ameno (circa la sussistenza di inadempimenti, l’avvenuta risoluzione della convenzione, l’assenza di spazio per una proroga del rapporto) non può, scrive il Tribunale, “in questa sede allo stato che qualificarsi quale mera tesi di parte, dunque assolutamente opinabile, tanto più che dalla discussione in camera di consiglio in data 30 giugno 2021 è – incontestatamente – emerso che è stato attivato in proposito, ed è in corso di svolgimento, un giudizio arbitrale“. Il caos anche in tribunale va avanti e non sembra trovare soluzione di continuità.