martedì, Marzo 18, 2025

Porto e vergogna: due ore sotto la pioggia. Pozzuoli non può essere “terraferma”

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Gaetano Di Meglio | La burrasca che ieri ha messo in ginocchio i trasporti marittimi da e per le isole, ha portato in evidenza quello che è uno dei problemi irrisolti e uno delle grandi limitazioni che ha il sistema della continuità territoriale sulle isole di Ischia e Procida e di quella che dovrebbe essere Capitale della Cultura ma, soprattutto, di quelli che sono i servizi a terra e la portualità.
Una portualità antica che non risponde ai canoni di modernità e che non fa parte di un ragionamento complessivo che qualifichi quella che è la dimensione del turismo sulle isole di Ischia e Procida a differenza di altre zone della Campania.

Ischia e Procida hanno anche delle esigenze invernali. Non siamo come il Cilento o come la Costiera che, finita l’alta stagione, diventano residenze per pochi residenti che fanno i conti solo con la distanza da centri più abitati e non hanno il problema del mare. Quel mare che fa la grande differenza in positivo e che ci premia come isole ma dove, però e purtroppo, per i residenti per gran parte del periodo dell’anno è una differenza in negativo perché rende tutto più complicato e più difficile.
Chiarito questo aspetto ce n’è un altro: c’è bisogno di un accordo politico con Pozzuoli, soprattutto e quella che vi stiamo per raccontare è l’ennesima stortura del nostro sistema.
Come raccontiamo a fianco ci sono stati diversi problemi nella gestione dei traghetti e nel loro attracco presso il porto di Pozzuoli. Il tutto dovuto a quelle che sono state le condizioni meteo marine che hanno reso difficoltoso il lavoro di tutta la giornata sul mare. Ma quello che vi raccontiamo e per il quale, in qualche modo ci sentiamo “colpevoli”, è la vicenda che vede protagonisti, purtroppo, ancora una volta un malato oncologico e il suo care giver.

E’ gravissimo che il porto di Pozzuoli non abbia un ricovero per quanti debbano imbarcare e i problemi che hanno avuto i traghetti con la corsa saltata e le oltre due ore di attesa che si sono vissute sul porto di Pozzuoli, hanno messo la firma su quello che è un po’ il disastro “umano” dei trasporti marittimi.
Qui non stiamo più a parlare di contributi, di corse e di tutto quello di cui parliamo da anni, ma stiamo parlando, semplicemente, di decenza e di accoglienza. Una cosa è restare sul porto sotto al sole d’estate in attesa che parta il traghetto, un’altra cosa è restare due ore sul porto di Pozzuoli sotto l’acqua e la pioggia incessante, il vento. Tutto più grave quando è un malato di tumore a non trovare un posto dove ricoverarsi, dove proteggersi, dove rifugiarsi.

E’ vero, il sindaco di Pozzuoli ha sempre dimostrato la sua antipatia, la sua arroganza e il suo non piacere a subire i trasporti delle isole. Molto spesso siamo stati noi scorretti: il traffico pesante, la spazzatura, il caos che si crea sono tutti i problemi che un amministratore di un territorio deve prendere in considerazione, e l’isola d’Ischia dovrebbe anche riconoscere una parte delle responsabilità e, in qualche modo, provare ad interloquire con la Regione e con il comune di Pozzuoli affinché si possa creare un sistema territoriale di accoglienza degna del 2021.
Ascoltare il racconto dell’oncologico rimasto sul porto di Pozzuoli per due ore sotto all’acqua senza potersi rifugiare in una sala d’aspetto o sotto una tenda o in un luogo almeno decente, è grave, come anche la scusa del demanio e delle responsabilità.
La situazione di oggi, ovviamente, è figlia di una politica fallimentare degli ultimi 50 anni. Abbiamo avuto una inutile Prima Repubblica, poi, dopo, una inutile Seconda Repubblica e, in tutti questi anni, purtroppo le comunità di Ischia e di Procida hanno avuto come nemico interno anche la politica sbagliata di piccoli capi rione che hanno saputo solo perseguire piccoli interessi personali, ma non hanno dato nulla di buono e di serio alle nostre comunità.

Ma c’è un’occasione che possiamo sfruttare e che può fare del bene a tutte le nostre comunità. Ischia in qualche modo può trarre beneficio dalla nomina di Procida a Capitale della Cultura. Proprio “Procida capitale della cultura” può essere ben altro che l’occasione per De Luca e Franceschini di magheggiare danari in nome della cultura. Questa occasione può fare in modo che il territorio di Pozzuoli possa ritrovarsi dotato di una stazione marittima, con la scusa della capitale della cultura, e possa migliorare quella che è la sua zona portuale e, di riflesso, le isole e le comunità che ci vivono possano trovarsi una infrastruttura che serve a riparare dal sole d’estate e dalla pioggia d’inverno.
Stare qui a raccontare del paziente oncologico condannato all’acqua, al freddo e al gelo per due ore sul porto di Pozzuoli è davvero la sconfitta per tutti quelli che hanno un ruolo di amministrazione sulle isole sia di Ischia che di Procida.

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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1 COMMENT

  1. “il traffico pesante, la spazzatura, il caos che si crea sono tutti i problemi che un amministratore di un territorio deve prendere in considerazione, e l’isola d’Ischia dovrebbe anche riconoscere una parte delle responsabilità e, in qualche modo, provare ad interloquire con la Regione e con il comune di Pozzuoli affinché si possa creare un sistema territoriale di accoglienza degna del 2021”

    Esatto: il sindaco di Pozzuoli deve curare gli interessi dei suoi cittadini, non i nostri. Noi diamo solo fastidio coi veicoli che ammorbano l’area del porto di Pozzuoli, a fronte forse di qualche caffè preso nei loro bar.
    Siamo noi incapaci di fare politica (i vari Enzo, Giacomo, Giosi, Domenico, Francesco, Giovanbattista ecc.)

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