giovedì, Dicembre 26, 2024

Porto sequestrato a Lacco Ameno, denunciata l’EVI. Guai in vista per l’incolpevole Mario Basentini

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Gaetano Di Meglio | Lo avevamo scritto solo pochi giorni fa, i danni ad improvvisazione del Comune di Lacco Ameno continuano a fare vittime. E, questa volta, del tutto incolpevoli. O, almeno, senza il supporto delle decisioni della giustizia amministrativa.
Questa volta a finire negli sviluppi della denuncia presentata da Giovanni De Siano oltre due anni fa, finisce Mario Basentini, il presidente pro tempore del Consiglio di Amministrazione dell’Evi. Va detto subito che Basentini si trova in questa storia, dai contorni sempre più assurdi, solo in virtù del ruolo ricoperto in seno al consiglio di amministrazione del carrozzone pubblico isolano di Via Leonardo Mazzella e che chiunque altro al suo posto si sarebbe trovato in questa situazione.

Ma veniamo ai fatti. Due giorni fa vi abbiamo raccontato delle vicende legate agli ex locali del depuratore mai nato e che ospitano alcune pompe dell’Evi e alcuni serbatoi idrici sul porto di Lacco Ameno, o meglio, nel parcheggio che costeggia l’approdo turistico in zona capitello.
La storia che oggi vede Mario Basentini destinatario del modello 161, ovvero della comunicazione che si stanno eseguendo indagini a proprio carico, la famosa elezione di domicilio è iniziata con l’istanza di dissequestro dei locali presentata dal Comune di Lacco Ameno dopo il sequestro preventivo eseguito nell’ambito del procedimento penale a carico di Giuseppe Perrella, quale amministratore della Marina di Capitello scarl.

A seguito dell’istanza di dissequestro, il pubblico ministero Vanacore ha inviato i militari della Capitaneria di Porto ad eseguire un sopralluogo sui luoghi e, da questo, è emerso quello che vi stiamo raccontando.
Alla verifica delle condizioni per rilasciare il bene al Comune di Lacco Ameno e all’EVI, è emerso come l’occupazione di quella porzione di demanio marittimo fosse occupato senza titolo. Una vicenda già nota agli uffici di Piazza Santa Restituta e che fino ad oggi era rimasta sospesa tra i grandi “boh” che accompagnano la gestione della cosa pubblica di casa nostra.

I militari della Capitaneria di Porto di Ischia, guidata dal Capitano Antonio Magi, eseguiti gli opportuni accertamenti hanno proceduti con l’accusa nei confronti del Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’EVI per i reati agli articoli 1161 del codice della navigazione e dell’articolo 633 del codice penale.
L’EVI dovrà rispondere del reato che punisce chi “arbitrariamente occupa uno spazio del demanio marittimo o aeronautico o delle zone portuali della navigazione interna, ne impedisce l’uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate, ovvero non osserva i vincoli cui è assoggettata la proprietà privata nelle zone prossime al demanio marittimo od agli aerodromi, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a lire un milione, sempre che il fatto non costituisca un più grave reato; e del reato che punisce “Chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 103 euro a 1.032 euro.

Si applica la pena della reclusione da due a quattro anni e della multa da euro 206 a euro 2.064 e si procede d’ufficio se il fatto è commesso da più di cinque persone o se il fatto è commesso da persona palesemente armata”.
Oltre alla vicenda penale che, è evidente, vede Basentini estraneo da colpe considerati i decenni che sono trascorsi dall’occupazione ad oggi, ripone al centro del dibattito la qualità amministrativa degli amministratori di Lacco Ameno e le imperizie che hanno commesso nella gestione della vicenda porto. L’aver inseguito i capricci di un consigliere comunale e le sue azioni di denuncia che, lo ricordiamo, erano dirette anche contro gli uomini della Capitaneria di Porto di Ischia, oggi dimostra tutta la sua fallace genesi.

I risultati raggiunti sono parva materia nella vicenda contro Perrella (che nel frattempo aveva sollecitato e raggiunto l’accordo con l’Ente, ndr) e un mare di guai per l’amministrazione di Lacco Ameno. In poche parole, una zappa sui piedi. Il porto di Lacco Ameno resta sotto sequestro e, con esso, anche la cabina Enel resa inoperativa per bloccare Perrella. Ora si aggiungono i guai penali per Basentini e per l’EVI, dopo quelli che vedono protagonista il dirigente Vincenzo D’Andrea accusato di aver truccato la gara per l’affidamento del porto mentre il paese di prepara a vivere un’altra estate senza la sua infrastruttura. Farla ripartire, infatti, sarà una vera e propria scommessa. Difficile da realizzare tra i tempi della giustizia e quelli della pubblica amministrazione per confezionare gli atti e per rendere esecutive le procedere di futuro affidamento di un porto che, ad oggi, si ritrova senza corrente e, forse, anche senza acqua.

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