Ugo De Rosa | L’autista del tir, un 51 enne di Palma Campania, che ieri pomeriggio ha investito ed ucciso Lucia Mattera, 57enne insegnante ischitana del liceo classico di Pietradefusi, in provincia di Avellino, è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato dalla Procura del Tribunale di Benevento dopo che le analisi effettuate presso l’ospedale di Benevento hanno accertato e confermato, per due volte, la positività dell’uomo alle sostanze cannabinoidi.
Il pubblico ministero che sta indagando, la dottoressa Maria Gabriella Di Lauro, tuttavia, ha dissequestrato la salma e l’ha riconsegnata ai familiari, il fratello Salvatore e la sorella Luisa che nelle prossime ore depositeranno la nomina dell’Avvocato Ivan Colella per la prossima costituzione di parte civile.
In attesa dell’udienza di convalida del fermo e dell’interrogatorio di garanzia dell’uomo che attualmente è ai domiciliari, sono diverse le testimonianze di stima e di apprezzamento per la professoressa Mattera cheh ha trovato la morte verso le ore 13.30 di martedì 13 dicembre, mentre rincasa, sul ciglio della strada travolto dal camion.
Luisa è stata una donna dal carattere forte, con le idee chiare e che spesso, negli anni, ha onorato Il Dispari della sua collaborazione con diversi articoli e, in basso, ne pubblichiamo uno inedito.
La preside del Liceo “Pietro Colletta” di Avellino ne ha tratto un breve ricordo: “Carissima famiglia e amici di Lucia Mattera, siamo profondamente addolorati per la prematura scomparsa della nostra amata collega, Lucia Mattera. Lucia era una docente eccezionale al Liceo Classico Colletta di Pietradefusi e il suo contributo nella nostra comunità scolastica non potrà mai essere dimenticato. La sua dedizione verso gli studenti e la sua passione per l’insegnamento hanno lasciato un’impronta indelebile nelle loro vite, stimolandoli e ispirandoli a dare il massimo. La dirigente prof.ssa Lucia Ranieri e tutti i colleghi, nel condividere il profondo dolore della perdita di Lucia, esprimono le più sentite condoglianze alla famiglia. Con infinito dolore.”
Beatrice Tavernese, una mamma del liceo di Avellino, commentando, ha tratteggiato un profilo, sincero, della Prof ischitana. “La notizia tragica e improvvisa della scomparsa della Prof.ssa Mattera mi ha lasciato incredula e impotente. Esprimo il mio dolore e la mia tristezza ai familiari che l’hanno amata e apprezzata. Sono la mamma di una sua ex studentessa del Liceo Classico di Sant’Angelo, Giulia Fiore, che ha avuto , negli anni fondamentali per la sua formazione, il privilegio di averla come modello e guida. Giulia l’ha amata fin da subito per la sua profondità d’animo ancor prima che per averle trasmesso l’entusiasmo e l’amore per lo studio e la ricerca rigorosa degli studi letterari. La professoressa è stata un faro per quelle generazioni di studenti che l’hanno amata con il suo carattere schivo e riservato, con la sua severità e la delicatezza del suo animo, di cui sono espressione i suoi scritti e le sue poesie. Occuperà per sempre un posto nei nostri cuori e nei nostri ricordi. Grazie professoressa Mattera”
Anche l’Iiss De Sanctis di Sant’Angelo dei Lombardi, un altro Liceo in cui Luisa Mattera aveva insegnato ne ha voluto omaggiare la memoria.
“In memoria della prof.ssa Lucia Mattera …Rivivrà il mio sorriso, Nel fiorire di un pesco, in iridi argentate, in scie di acqua e di stelle, nella luce leggera che brilla su ogni foglia, nel sole che indora un fiore ed una tomba (versi tratti da “Il Poeta” di Lucia Mattera). La nostra comunità scolastica, attonita e rattristata, vuole ricordare la prof.ssa Lucia Mattera, oggi tragicamente scomparsa.
La sua presenza, schiva e discreta, ha contribuito con passione e dedizione a formare generazioni di studenti a partire dai primi anni 2000. L’istituto De Sanctis è stata la sua casa di adozione, la Biblioteca della scuola un tempio, che custodiva e curava come una sacerdotessa. Il tuo nome, cara Lucia, sarà per sempre inciso nella storia di questa scuola, a cui ti sentivi di appartenere. Il tuo nome non andrà via dalla nostra memoria, dai ricordi di quanti a te devono una formazione rigorosa e appassionata, dalla riconoscenza di quanti hanno scoperto grazie a te gli innumerevoli “intarsi” della lingua poetica.”