Gaetano Di Meglio | La protesta è una cosa seria. La protesta per il lavoro è una cosa ancora più seria. Purtroppo, qui da noi, l’abbiamo scambiata per una cosa che possono organizzare tutti.
Gennaro Savio da una parte dell’altra, Ferdinando Caredda dall’altro e, in mezzo, il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino.
Ieri mattina, dopo aver perso tempo al Polifunzionale la scorsa settimana e dopo aver occupato diverse piazze, gli stagionali ischitani si sono recati ai piedi della Regione Campania per protestare.
L’ennesimo sciopero sotto la Regione Campania. L’ennesima passeggiata in terraferma che non ha prodotto nessun risultato tangibile. O meglio, ha prodotto un po’ di campagna elettorale, un po’ di propaganda e qualche fotografia.
Partiamo da un punto. La politica, le candidature, le campagne elettorali, i momenti storici non sono mai un argomento da non tenere in considerazione. Il passato delle persone, la loro storia, le loro necessità e i ruoli che ognuno di noi ricopre neanche.
Gli stagionali dell’isola d’Ischia, purtroppo, ancora una volta, sono finiti nelle mani di chi non merita un onore così alto. Il battagliero Gennaro Savio, il cinque stelle alla corte di Francesco Del Deo (Lega) Ferdinando Caredda e il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino (PD).
Riconoscendo a Gennaro il DNA della battaglia, non possiamo non evidenziare quanto Caredda e Ferrandino rappresentino il “lupo” a quale si sono affidate le pecore.
Sull’isola si sono fatte tante chiacchiere per questa “andata” in Regione e, udite udite, ieri mattina in Regione nessuno sapeva che arrivavano gli ischitani a protestare. L’organizzazione di Caredda che avrebbe dovuto organizzare l’incontro ha fatto cilecca. Nessun incontro previsto con l’assessore Matera. Lo stesso, infatti, aveva fatto sapere che ieri sarebbe dovuto essere a Vallo di Diano.
Ora, senza restare a cincischiare troppo, facciamo un po’ il punto della situazione.
A cosa serve interloquire con l’assessore al Turismo e con l’assessore alla Pubblica Istruzione? Eggià, avete capito che il problema degli stagionali è una materia che riguarda l’assessore alle Attività Produttive? Ovvero l’assessore Antonio Marchiello?
Mandare allo sbaraglio i lavoratori ischitani alla ricerca di un candidato da mostrare in foto, o di un candidato alle prossime elezioni regionali che fa un po’ di campagna elettorale è gravissimo. Soprattutto perché offende la protesta dei lavoratori. Ma è anche un po’ colpa loro.
Le richieste degli stagionali dell’isola
Ecco il testo del documento programmatico approvato al Polifunzionale con all’interno le richieste dei lavoratori dell’isola. Un documento che è anche diventato una delibera di giunta del comune di Forio ma che, come tante altre, resta lettera morta, fuori tempo e quando, ormai, i problemi sono ben altri: ovvero affrontare l’inverno.
«Egregio Governatore Vincenzo De Luca, gli esiti infausti della crisi sanitaria sull’intero impianto economico della regione Campania e in particolare sui comparti produttivi più fragili – come quello del turismo stagionale, per definizione precario e condizionato da fattori imponderabili – gettano un’ombra sinistra sugli instabili equilibri sociali della nostra terra. La categoria (non ancora riconosciuta come tale!) dei lavoratori stagionali – oltre 35.000 unità nella sola regione Campania – è stata tra le più penalizzate dall’azione del Governo. Le misure anticrisi adottate hanno richiesto l’applicazione di criteri che mal si adattavano alla natura eterogenea del comparto e che sono risultati arbitrari ed iniqui nella selezione dei beneficiari dei “bonus Covid19”. Inoltre, già nel 2015, la categoria dei lavoratori stagionali aveva subito il dimezzamento dell’indennità di disoccupazione che aveva minato la sua posizione e che l’ha condotta stremata a quest’ultima emergenza. Oggi, molte aziende ripartiranno, ma altrettante resteranno chiuse. I flussi turistici saranno ridotti, gli organici saranno ridimensionati e il periodo lavorativo subirà una gigantesca contrazione. Pertanto Le chiediamo di sollecitare il Governo nazionale affinché siano approvate e attuate, nel minor tempo possibile, le seguenti misure: – estensione della NASpI, fino a Marzo 2021, per TUTTI i lavoratori stagionali inoccupati nell’anno 2020, – proroga della NASpI, fino a Marzo 2021, per TUTTI i lavoratori stagionali il cui reddito annuale da lavoro dipendente risulterà ridotto. La pandemia ha solo reso più evidente agli occhi dell’opinione pubblica la crisi e il disagio che i lavoratori stagionali vivono da tempo, soprattutto in seguito all’abrogazione dell’ASpI. Per questo Le chiediamo altresì di farsi promotore, insieme a noi, dell’istituzione della categoria dei “Lavoratori Stagionali non Agricoli” nonché dell’introduzione di un contratto nazionale e di un sussidio specifici. Il lavoro stagionale si differenzia dal lavoro ordinario: perseverare nell’ignorarne le peculiarità rischia di affamare definitivamente circa 350.000 famiglie e di privare il Paese di tante professionalità che non faticheranno – per l’eccellenza che rappresentano – a ricollocarsi all’estero. La Campania ha bisogno dell’Italia perché l’Italia ha ancora bisogno della Campania. Avanti. Insieme»