Il tribunale ha rigettato la richiesta di nullità avanzata dalla difesa. La prossima settimana il presidente della I sezione Pellecchia ha convocato il perito nominato per conferirgli l’incarico di trascrivere le conversazioni telefoniche ed ambientali che coinvolgerebbero direttamente o indirettamente gli attuali imputati Giosi Ferrandino e Silvano Arcamone
PAOLO MOSE’ | Il tribunale ha respinto le richieste all’unisono dei difensori che avevano chiesto l’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche che avevano protagonisti gli attuali imputati, il sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino e il tecnico comunale Silvano Arcamone. Ritenendo corretto il lavoro svolto dai pubblici ministeri nella fase delle indagini preliminari e ribadito in udienza dal sostituto procuratore Celeste Carrano. Una decisione che era nell’aria e che se fosse stata accolta questa eccezione così articolata, avrebbe certamente provocato un azzoppamento grave del processo. Dando la possibilità agli imputati e agli stessi difensori di condurre la partita in vantaggio ed avere grosse chance per un’assoluzione in tempi più brevi. Invece con questa decisione si riparte da come si era iniziato. Tant’è vero che il tribunale dopo aver letto le conclusioni dell’ordinanza (che è stata ufficializzata nel primo pomeriggio dopo una lunga gestazione), ha ordinato che la prossima settimana dovrà comparire la consulente del tribunale che avrà il compito di trascrivere le intercettazioni. Quelle più significative e che possono rendere più chiaro il rapporto intercorso tra gli attuali imputati che vengono giudicati a Napoli e quelli che verranno giudicati presso il tribunale di Modena. Una divisione scaturita dall’ordinanza del tribunale del riesame che ritenne che i fatti più gravi si erano consumati presso la sede legale della Cpl Concordia, in cui vennero approvate determinate delibere ed emanati provvedimenti che rientrerebbero nell’inchiesta sulla metanizzazione di Ischia.
Certo è che queste intercettazioni non sono poi tanto “pericolose” per Arcamone e Ferrandino. Il sindaco è stato ascoltato e registrato pochissime volte. Il suo nome compare in discussioni fatte da altri, in cui si decidevano alcune attività legate ai lavori da farsi, sui pagamenti per quanto realizzato. Mentre Ferrandino compare in particolare in colloqui con soggetti che si erano dichiarati disponibili a dare una mano per la campagna elettorale alle europee. Il sindaco discute e ringrazia per l’impegno. Non di meno per la posizione di Arcamone. Anche lui parla poco a telefono, non si sbilancia più di tanto, cerca il più delle volte di non rispondere alle sollecitazioni, come emerge dai numerosi documenti che sono stati depositati nella prefase dell’udienza preliminare e in modo completo all’atto della notifica dell’avviso della chiusura delle indagini preliminari.
I difensori avevano sperato molto che con le loro argomentazioni sarebbero riusciti ad escludere il confronto su quelle intercettazioni telefoniche. Ed in particolare il prof. Avv. Alfonso Furgiuele, che all’epoca ha evidenziato che da questa prima intercettazione senza autorizzazione che ne ha prodotto tutte le altre, consegue la nullità assoluta di quest’attività investigativa. Puntando il dito sui cosiddetti procedimenti contenitore, dove vengono riversate più inchieste. Si parte da un’autorizzazione ad intercettare nell’ambito di una inchiesta che riguarda un determinato filone e soggetti già identificati, ma alla lunga tale sviluppo consente alla procura della Repubblica di moltiplicare i procedimenti senza un controllo e senza il rispetto delle garanzie dettate dalla Costituzione. Richiamando la giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione ed una sentenza della Corte Costituzionale che disciplina le intercettazioni.
Richiami giurisprudenziali e su quanto ha sentenziato la Corte Costituzionale, che in tema di intercettazioni è più volte intervenuta per disciplinare questa preziosa e indispensabile attività investigativa.
“Lamentele” che hanno trovato un pubblico ministero, Celeste Carrano, che ha saputo sottoporre al collegio giudicante argomenti più che fondati. Ha ribattuto punto per punto, evidenziando che dalla intercettazione “incriminata” emergevano indizi precisi su Francesco Simone, che rappresentava gli interessi Cpl Concordia e che ha avuto un ruolo importante nei rapporti con le istituzioni, come nel caso di Ischia. Ammettendo che le indagini avevano avuto origine dalla inchiesta nei confronti di Papa, precisando che le telefonate del Simone erano legate a dei finanziamenti della Regione Campania, tanto che inizialmente nei suoi confronti si ipotizzava il reato di millantato credito. Successivamente erano stati iscritti nel registro degli indagati altri soggetti e per ipotesi ben più gravi, dall’associazione per delinquere alla corruzione. In quella fase si innestava la vicenda Cpl Concordia. Ha difeso l’attività svolta dalla Procura, che ha chiesto ed ottenuto dal gip in tutte le fasi le autorizzazioni per le intercettazioni telefoniche ed ambientali. Per il pm Carrano le indagini su Papa e sulla Cpl sono omogenee e quanto al procedimento contenitore ne ha ammesso l’esistenza, ma ribadendo che il processo dibattimentale non è la sede per una discussione su questo tema. Concludendo che la difesa non avrebbe provato quale fosse l’atto che avrebbe impedito di disporre le intercettazioni e questo sarebbe già un elemento per rigettare l’istanza di dichiararne la nullità.
Si riparte da dove si era iniziato. Allo stato il tribunale ha soltanto conoscenza del capo d’imputazione per corruzione per l’esercizio delle funzioni per Arcamone e Ferrandino: «Perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, Ferrandino Giuseppe, nella sua qualità di pubblico ufficiale Sindaco del Comune di Ischia (già Sindaco del Comune di Casamicciola Terme dal 2002 al 2007), nell’esercizio di tale funzione e abusando di tale qualità – essendo, tra l’altro, Sindaco del Comune capofila per l’opera pubblica di metanizzazione dell’intera isola di Ischia – per consentire alla Cpl Concordia la aggiudicazione e l’assegnazione dei lavori relativi alla “metanizzazione” del Comune di Ischia e alla successiva gestione in concessione di tali impianti (e dunque per adottare o per far adottare dai tecnici e dai funzionari del predetto Comune, ed in particolare da Arcamone Silvano, longa manus del Sindaco Giuseppe Ferrandino, i relativi provvedimenti e i relativi atti inerenti ai suddetti lavori e alle conseguenti varianti), nonché per favorire ed accreditare la Cpl presso i Sindaci degli altri Comuni dell’Isola di Ischia (Casamicciola, Lacco Ameno, Forio) consorziati per la realizzazione della medesima opera pubblica, provvedendo in tale prospettiva a sollecitare e a “pressare” in tal senso i predetti Amministratori, si faceva promettere e poi anche dare indebitamente, per sé e per i suoi familiari, da Simone Francesco (responsabile delle relazioni istituzionali della predetta Cpl), Verrini Nicola e da Casari Roberto (Presidente della suddetta Cpl) danaro ed altre utilità, consistite in particolare: nella stipula di due fittizie convenzioni (con la corresponsione dell’importo previsto dalle convenzioni medesime), per gli anni 20I3 e 2014, con l’Hotel Le Querce di Ischia – albergo di proprietà della famiglia del Sindaco Ferrandino Giuseppe – sottoscritte dal Presidente Casari e da Ferrandino Giovanni Giuseppe, padre del più volte citato Sindaco Ferrandino Giuseppe (convenzioni che prevedono l’impegno da parte della Cpl Concordia ad erogare la somma di circa 165.000 euro, per ciascuna delle suddette annualità, alla società alberghiera della famiglia del Sindaco Giuseppe Ferrandino a fronte dell’impegno della stessa società di “mantenere a disposizione” della Cpl, in persona dei dipendenti che di volta in volta intendessero usufruirne, 7 stanze di albergo per le stagioni estive 2013 e 2014 (con l’esclusione del periodo compreso tra il 10 e il 24 agosto) e per il Capodanno del 2013 e 2014; nella assunzione da parte della Cpl Concordia di Ferrandino Massimo, fratello di Ferrandino Giuseppe, quale consulente della medesima società, nonché nell’assunzione di numerose altre persone presso la stessa Cpl e nella espressa indicazione ai dirigenti della predetta società cooperativa di un giornale (locale), diverso dal Golfo, sul quale essa avrebbe dovuto fare la pubblicità; nel pagamento di un viaggio in Tunisia (pagato dalla Cpl allo stesso Sindaco Ferrandino G.), asservendo, in tal modo, l’esercizio della richiamata pubblica funzione alle esigenze della Cpl, aggiudicataria o meglio assegnataria dei lavori pubblici per la realizzazione dell’opera di metanizzazione dei Comuni prima di Ischia e poi del Consorzio costituito dai Comuni Casamicciola, Lacco Ameno e Barano.
Essendo stato commesso il fatto con il contributo di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato.
Accertati in Ischia nel 2013 – Commessi in Ischia dal 2007 fino al 2014 con condotta reiterata e perdurante».
Tutte le altre informazioni o elementi interessanti li raccoglierà man mano che il processo andrà avanti, verranno sentiti i testimoni e soprattutto con la conclusione dell’esame del teste principale della Procura, il maggiore dei Carabinieri Scafarto, che già ha risposto ad alcune domande del pm in ordine all’attività di acquisizione di documenti, degli interrogatori di alcune persone informate sui fatti (senza riferire il contenuto) e i controlli eseguiti sugli allora indagati che venivano monitorati con pedinamenti, intercettazioni telefoniche ed ambientali.