Cambia il giudice, niente sentenza entro la fine dell’anno. La prossima udienza a metà febbraio
Il processo per la costruzione della caserma del Corpo Forestale nella pineta di Casamicciola non si concluderà certamente con il giudice Russo, che è stato trasferito ad altro incarico prima delle festività natalizie. Troppi rinvii per l’assenza del teste chiave, il geom. Francesco Conte, che non si è mai presentato dinanzi al tribunale per rispondere alle domande delle parti in ordine alla dislocazione dell’edificio e sulla individuazione della particella dove realizzare la “preziosa” struttura. Non si è presentato neanche dinanzi ad un provvedimento sanzionatorio di 500 euro che gli era stato inflitto nell’ultima udienza. Costringendo il giudice ad emettere una seconda ordinanza con la quale ha disposto che a febbraio venga accompagnato dai carabinieri. Sicuramente per quella data comparirà scortato dai suoi angeli custodi.
Un’udienza interlocutoria che ha fatto svanire la chance che la sentenza venisse emessa al massimo entro e non oltre il 15 dicembre prossimo. I difensori avevano fatto di tutto per cercare di accorciare i tempi, vista la disponibilità dello stesso tribunale a chiudere questa storia che si è intervallata di molte polemiche e frizioni per come era stato individuato il luogo dove costruire la sede del Corpo Forestale dello Stato.
Tutto ricomincerà da capo a febbraio con un nuovo giudice. In quell’occasione sia il pubblico ministero che i difensori della parte civile e degli imputati potranno, se vorranno, acquisire le testimonianze di coloro che sono stati già ascoltati ed evitare una ripetizione di domande e risposte che potrebbero far perdere altro tempo. Di fronte ad una volontà dichiarata dell’ex sindaco di Casamicciola Giosi Ferrandino e dell’allora responsabile dell’Ufficio tecnico, arch. Silvano Arcamone, di avere una decisione. Sicuri di essere totalmente estranei ad una qualsiasi responsabilità in ordine a tutte le contestazioni a loro mosse.
Il pomo del processo è la famosa particella. Per l’individuazione del luogo esatto dove autorizzare lo scavo per la realizzazione delle fondamenta, previo l’abbattimento di pini secolari. Un contenzioso che si sofferma in particolar modo sul frazionamento della particella 9 e quello della particella n. 1. Due tratti di terreno che sono abbastanza distanti tra loro, che avrebbe creato una sorta di confusione, tale da indurre il funzionario che poi rilasciò la famosa concessione edilizia in autentico errore. E tutto questo sarebbe derivato dalle azioni di questo famoso geometra Francesco Conte, che a quanto pare non ha alcuna intenzione di presentarsi dinanzi al tribunale e spiegare come realmente si sono svolti i fatti. Un personaggio chiave perché il Conte all’epoca era stato individuato dal Comune di Casamicciola come il tecnico di fiducia che avrebbe dovuto seguire tutto l’iter affinché venissero rilasciate le autorizzazioni necessarie e dare così impulso ad un’opera ritenuta dallo Stato indispensabile.
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