C’è aria di crisi in casa Barano. Tutta la crisi, però, si legge sul volto di Ciro Mennella. Dopo il sesto ko di stagione e dopo l’ennesima prestazione sbagliata dei suoi ragazzi è arrivato il tempo di tirare due bilanci. Mennella arriva in sala stampa dopo aver assistito la partita dal “muro”.
Mister, un risultato troppo amaro. Dopo un buon primo tempo, c’è stato un blackout e qualcosa che, in effetti, ha spento l’interruttore di questo Barano. Cosa è successo?
Assolutamente si! A me, però, è risultato che non va bene. Siamo una squadra che lavora e si prepara su palle inattive per una settimana intera, facciamo quattro allenamenti a settimana, siamo padroni del campo, andiamo in vantaggio 1-0 nonostante le numerose occasioni da gol fallite a ripetizione e non riusciamo a gestire il vantaggio. Significa solo che abbiamo qualche problema. E, io sono chiaro, il primo responsabile di tutto ciò sono io e, mai come ora, sono pronto a quello che vuole fare la società però credo che anche i ragazzi, in questo momento rispetto al passato quando li ho sempre difesi, devono metterci qualcosa in più. Questo Barano, sono ancora convinto, non è una squadra da merita questa classifica. Lo abbiamo dimostrato in più occasioni, però se abbiamo questi limiti. Beh, i limiti ci sono
Mister, sono limiti caratteriali – aggiunge Pancrazio Arcamone – perché è inammissibile che una squadra vince 1-0, crea sei o sette palle gol che alla prima reazione è andata immediatamente in crisi, si è allungata e non ha capito più niente. Ha lasciato spazio agli avversari per fare tutto quello che è successo. Lei anche dalla panchina doveva portare dei correttivi.
Si, è vero. Abbiamo provato a metterci a tre, ma abbiamo dei limiti. Ora li vogliamo vedere come caratteriali o come tecnici o tattici, ma ci sono. E i limiti si chiamano limiti. C’è bisogno che tutti diano di più soprattutto con questi avversari. E’ innegabile che noi troviamo sempre squadre che ci credono, che hanno mordente. Noi no. Non mostriamo verve, tra virgolette non abbiamo cattiveria calcistica”.
Vero – continua Arcamone – anche se poi, ad un certo punto lì davanti – d’accordo che dovevi recuperare – però il Barano ha giocato addirittura quattro tra Invernini, Trani e Cantelli e il centrocampo ha sofferto
Vero. Ci sta, ma diciamo anche come abbiamo subito i gol. Te l’ho detto, soprattutto i tre gol da palle inattive. Mi arrabbio perché ieri, specialmente ieri, abbiamo lavorato mezz’ora sulle palle inattive e sui calcio d’angolo e non puoi prendere gol su calcio d’angolo. Mi brucia un po’.
Ma qual è la cura?
Non lo so. Ne parleremo con la società e scopriremo che intenzioni hanno. Ma la cura deve venire, soprattutto, da parte dei ragazzi. La loro voglia di emergere e di capire che il calcio non è soft a prescindere dalla categoria. Si va in campo a fare battaglie nel senso buon del termine, sotto il profilo calcistico. A noi manca questo. Ma non cerco alibi, purtroppo, soprattutto, mi assumo le mie responsabilità e mi sento responsabile della situazione di oggi.”