martedì, Febbraio 25, 2025

Pronti via, ecco la terza edizione della Rassegna del Teatro isolano

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Gianni Vuoso | La terza edizione della Rassegna del Teatro Isolano è pronta al nastro di partenza. L’appuntamento di apertura al Polifunzionale di Via delle Ginestre, è fissato per il 16 febbraio alle ore 21. Si andrà avanti fino al 6 aprile, due mesi durante i quali si succederanno cinque compagnie isolane. La prima è “Aneme e core” che presenta “Arezzo 29”, una simpatica e collaudata opera di G. Di Maio. Il fine settimana successivo 23-24 e 25 febbraio sarà la volta dei “Divini Commedianti” che si cimenteranno con “Agenzia investigativa” di Samy Fayad, autore già noto al pubblico isolano. A marzo, ma il 1-2- e il 3 (e non 2-3 e 4 come già annunciato) l’appuntamento è con la storica ”Filodrammatica don Bosco” che presenta un lavoro del suo storico regista Ernesto Di Liddo “Simme tutte Garibarde”. Lo spostamento della data è motivato dal fatto che il 4 è giornata elettorale, ma secondo noi  il teatro avrebbe potuto sostituire efficacemente la cabina elettorale. La Rassegna subisce un breve intervallo nei giorni 10 e 11 marzo quando sbarcherà ad Ischia Tommy Terrafino che si esibirà nello spettacolo “Veganissimo me” direttamente dal famoso Made in Sud, un lavoro diretto da Carlo Dilonardo con i testi di Terrafico e Tagliente.

Il fine settimana che segue e precisamente il 17 e 18 marzo in scena gli “Scacciapensieri” con un lavoro di Eduardo De Filippo, già molto applaudito “Gennareniello” e infine, la Rassegna chiuderà i battenti con un’altra storica compagnia, la “Giannino Messina” che dopo venticinque anni ripropone un lavoro di Eduardo Scarpetta “Cane e gatte”, un’occasione per far dire a Giusy Mira che in quella prima edizione lei interpretava la bambina, mentre oggi sarà nelle vesti della mamma. E’ vero, Giusy, passa il tempo, ma è comunque importante esserci, prima e dopo.

Prima della Rassegna, al Polifunzionale potremo vedere un lavoro di Paco Traore, “Rosso, il colore della speranza”, con Leonardo Bilardi, Aurora Cecchi, Aaron Insenga, Maria Elena Verde.

Di che si tratta? Il protagonista, Nikos, è un mendicante cieco dalla nascita. per lui il colore rosso del semaforo ha un’importanza vitale perché, con le auto ferme, può attraversare la strada, raccogliere un po’ di elemosina e quindi un po’ di forze per sfamare soprattutto sua figlia, Marika. Ma dovunque si vada c’è occasione per assistere ad una guerra fra poveri. E così anche col lavoro di Paco, assisteremo allo scontro che il povero Nikos deve sostenere con un altro collega, Clark, anch’egli cieco, fuggito dalla guerra che ha provocato la morte di suo figlio Tino. Clark, insieme alla moglie Tina, cerca di rubare lo spazio al povero Nikos. Una situazione molto difficile che costringerà i protagonisti a scegliere la strada da proseguire. Cosa fare? Lo vedremo.

Un’opera estremamente drammatica che ci impegnerà a riflettere sulla povertà, sulla guerra, sulle mine antiuomo, sui rifugiati, sugli invalidi. Quale sarà il nostro atteggiamento? Quali saranno le nostre posizioni?

La nostra proposta è quella di invitare gli autori e gli attori ad organizzare su questi temi, un dibattito con la partecipazione del pubblico, al termine della rappresentazione. E’ opportuno sentire un po’ gli ischitani cosa pensano su certi argomenti. E quale occasione migliore?

A presentare la Rassegna ieri mattina, in una specifica conferenza stampa, c’erano l’assessore alla Cultura del Comune d’Ischia Salvatore Ronga, il Presidente degli Amici del Teatro Enzo Boffelli, Cenzino Pietro Di Meglio ed Enrica Buonocore.

All’assessore il compito di portare ovviamente i saluti del sindaco e della sua amministrazione, ma anche l’occasione per ricordare che a lui il teatro piace, che il suo impegno diretto viene da lontano da quando il teatro era un’arena per grandi scontri fra Ischia Ponte e Ischia Porto e poi quelli del “Macello”, dove i protagonisti erano tutti affiliati alle diverse chiese (ennesima testimonianza che la chiesa ha sempre benedetto scontri e armi…); ma anche per sottolineare l’importanza di una Rassegna che permette al movimento teatrale di crescere e di far nascere nuovi talenti.

Il Presidente Boffelli ha ricordato il fortunato spettacolo di Annibale Ruccello “Ferdinando”, la cui organizzazione ha messo a dura prova gli Amici del Teatro, una prova superata grazie ai complimenti della compagnia che ha apprezzato la struttura, il calore del pubblico. A questo punto non abbiamo potuto fare a meno di informare, ma ovviamente non per polemizzare, che da un nostro contatto diretto con qualcuno della compagnia abbiamo invece saputo che non sono stati apprezzati i continui applausi del pubblico (davvero molto caloroso fino alla giusta ovazione finale), che non è stato possibile utilizzare tutta la scenografia e che tecnicamente sono state rilevate delle carenze. Ma qui le informazioni si integrano se non perfino si scontrano. Resta comunque il bel risultato del lavoro presentato e la speranza che si ripeta presto un’analoga esperienza.

All’assessore Ronga una domanda: l’amministrazione ha in progetto lavori per ammodernare la sala teatrale, ancora sala parrocchiale anche se ben messa?

Progetti non ve ne sono, restano invece i lavori eseguiti dagli Amici del Teatro per la messa in sicurezza della sala. E non sono pochi, ne diamo atto.

Andiamo avanti. La speranza, come dice lo stesso Boffelli, è che il  movimento teatrale isolano cresca e che ci siano soprattutto i giovani. Per raggiungere questo obiettivo la Rassegna è un ottimo veicolo. Ottimi anche i laboratori che, secondo Boffelli, hanno anche lo scopo di preparare le nuove generazioni.

Un’altra nostra osservazione riguarda la scelta dei lavori: possibile che si insista con Scarpetta, De Filippo, Di Maio e Fayad? Possibile che non esistano altri autori?

La risposta tecnica di Boffelli è questa: le compagnie scelgono testi collaudati e viste le difficoltà di mettere insieme gli attori, di avere da parte loro il massimo impegno, certi autori storici garantiscono la migliore riuscita e poi mancano anche delle vere regie: “Mi auguro che i laboratori servano anche a crearle”.

In chiusura, la parola alla dinamica ed infaticabile Enrica Buonocore che ha comunicato la formazione della giuria che dovrà scegliere il migliore attore, la migliore attrice, il miglior caratterista, il migliore spettacolo: Elisabetta Mazzella presidente, Teresa Sasso, Giovan Giuseppe Sasso, Aaron Insenga, Claudio Iacono.

 

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