Psicologicamente dr. Enzo Sarnelli | È nello svolgersi di un’esistenza, nel contatto pieno con gli eventi naturali; lo spazio ideale dove prende forma e vive il nostro protagonista; l’uomo. Inconsciamente scrive il suo romanzo, celando anche a sé stesso, le verità inconsapevoli che giacciono dietro alle apparenze, i meccanismi nascosti alla coscienza che stanno all’origine delle grandi scelte e delle piccole azioni quotidiane. Questo è il luogo dei significati, che spinge una madre a desiderare un “figlio maschio” e a rinunciare ad una “figlia femmina”.
La grande scoperta di Sigmund Freud è stata, proprio quella di averci mostrato l’esistenza di un mondo interno complesso e sconosciuto che ci guida e governa accanto, e spesso contro, le nostre convinzioni coscienti. È così, che il padre della psicoanalisi ci ha privato della grande e consolatoria illusione di essere i padroni dei nostri destini, ma ci ha donato uno strumento formidabile di conoscenza di cui l’uomo moderno non può più fare a meno. Per diventare un uomo, il figlio deve inesorabilmente, lasciare il primo amore, la madre. Per diventare una donna, la figlia deve lasciare il primo uomo della sua vita, il padre.
Che cosa significa lasciare il primo amore? Ciò comporta che il figlio deve lasciare la sfera emotivo-relazionale della madre per accedere in quella del padre; a suo tempo, anche una figlia deve fare lo stesso con il padre e ritornare alla sfera della madre. Sotto l’unica influenza della madre, un figlio spesso riesce solo a raggiungere l’adolescenza e poi diventa un donnaiolo, ma non un marito. Una ragazza nella sfera del padre spesso riesce solo a diventare un flirt adolescenziale e un’amante, ma non una moglie. Quando un “cocco di mamma” sposa una “cocca di papà”, spesso cerca una sostituta della madre e la trova sotto forma di amante. Allo stesso modo una “cocca di papà” cerca un surrogato del padre e lo trova in un amante.
Quando un “figlio del padre” sposa una “figlia della madre” c’è più possibilità che la coppia abbia successo. Osservando i rapporti inter-familiari, scopriamo che, un “figlio del padre” va d’accordo con il suocero e che una “figlia della madre” è d’accordo con la suocera. Al contrario, “un cocco di mamma” tende ad instaurare ottimi legami con la suocera e non con il suocero, e una “cocca di papà legherà meglio con il suocero ma non con la suocera. Quando un figlio rimane nel sistema della madre, il femminile sommerge la sua anima, in questo modo, gli impedisce di prendere il maschile dal padre. Lo stesso vale per una figlia che rimane nel campo relazionale del padre, la sua anima è interamente invasa dal maschile, che le ostacola il contatto pieno con il femminile della madre e limita l’evoluzione della sua femminilità. Jung chiama il femminile nell’anima di un uomo “Anima” e il maschile in una donna “Animus”.
L’ Anima si sviluppa più fortemente in un figlio che rimane nella sfera della madre. Questo significa che un uomo che stanzia nel sistema della madre ha meno comprensione e compassione per le altre donne e suscita poco interesse sia fra gli uomini si fra le donne. L’Animus in una donna si sviluppa più incisivamente quando una figlia resta nella sfera di influenza del padre, ma anche lei avrà meno attenzioni e compassione per gli altri uomini e risulterà poco interessante agli occhi degli uomini e delle donne.
L’effetto dell’Anima nell’esistenza di un uomo rimane contenuto se egli passa precocemente nella sfera di influenza del padre, cosa che lo rende anche più compassionevole verso la peculiarità e il valore delle donne. Allo stesso modo, l’Animus nella donna, limiterà il suo effetto, se quest’ultima entrerà nella sfera di influenza della madre abbastanza presto. Sorprendentemente, anche la donna sentirà crescere dentro di sé l’interesse per le caratteristiche e il valore degli uomini. In effetti, l’Anima è il risultato della rinuncia all’essenza del padre del figlio e l’Animus è il risultato della rinuncia all’essenza della madre da parte della figlia. I rapporti umani consistono in un intreccio di vari bisogni e ordini, che cercano di imporsi mediante vari modi di vivere il senso di colpa e l’innocenza. Al pari dei nostri bisogni, anche i nostri rapporti umani sono diversi. E i loro interessi a volte sono in conflitto. Se scegliamo una relazione, ne danneggiamo forse un’altra. E ciò che nell’una appare come innocenza, viene considerata in un’altra come colpa. Quindi, per una stessa azione siamo chiamati a comparire davanti a molti giudici, e mentre uno di loro ci condanna, l’altro ci assolve; questa è la grande avventura della Vita!