Condannato a sei mesi e la pena non sarà sospesa se non verserà subito 13.750 euro alla ex consorte
Un giovane uomo che si era separato dalla consorte nel 2009 e da allora aveva pensato che i suoi guai con la giustizia fossero definitivamente accantonati, si è invece beccato una condanna “punitiva”. Lui riteneva che la ex moglie sarebbe uscita definitivamente dalla sua vita, poiché i figli erano maggiorenni e avevano una indipendenza economica che non costringeva più il padre a doverli sostenere. Invece la donna non ha mollato la presa ed ha chiesto il rispetto del provvedimento del tribunale di Napoli che lo obbligava a versare puntualmente e senza alcun ritardo la somma prestabilita. Seppure fosse riuscito a dimostrare in questo processo che lui non era più del tutto obbligato a sottostare a queste pretese, è stato condannato. A sei mesi di carcere e ad una multa di 500 euro. Il tribunale ha anche stabilito che dovrà risarcire la ex moglie e pagare le spese legali da lei sostenute applicando la non modesta cifra, per uno che si trova in difficoltà finanziarie, da pagare senza fiatare e in tempi brevissimi, di 13.750 euro. Una somma immediatamente esigibile dalla ex moglie parte civile. Il giudice ha ritenuto di valutare una certa insensibilità verso i figli, che avevano bisogno comunque, secondo quanto emerge nella motivazione, di un sostegno se anche piccolo, del padre. E ha subordinato la sospensione condizionale della pena al pagamento della provvisionale di 13.750 euro. In termini spiccioli, se paga tutto e subito, potrà beneficiare della sospensione e non rischiare il carcere, se dovesse essere confermata questa sentenza nei successivi gradi di giudizio. Anche perché ha già collezionato nel tempo altre condanne della stessa natura per aver ritardato il pagamento degli alimenti alla moglie e per il sostentamento dei figli.