martedì, Novembre 26, 2024

Può esistere la vita su Marte?

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Quest’anno la ricorrenza è caduta il 29 luglio, ma ogni anno oscilla mediamente tra la metà di giugno e l’inizio di agosto. Stiamo parlando di quell’infausto giorno dell’anno che viene ormai chiamato comunemente con la sigla EOD. Questo acronimo significa, in inglese, Earth Overshoot Day, cioè il giorno in cui gli abitanti della Terra esauriscono tutta la percentuale di risorse (alimentari, energetiche, minerarie e quant’altro) che, statisticamente, dovrebbero bastare alla popolazione planetaria per un anno.

Se non avete capito questa semplice formuletta, la rispieghiamo con parole molto più semplici: noi terrestri consumiamo, ogni anno, le risorse che dovrebbero bastare per un anno e mezzo. Oppure, in altri termini, giorno per giorno, non sfruttiamo un pianeta ma un pianeta e mezzo.

Semplice no? Molto meno semplice è trovare una soluzione. Per questo motivo da decenni le più grandi potenze tecnologiche, economiche e militari stanno valutando la possibilità di colonizzare altri mondi.

Al momento è esclusa l’ipotesi di uscire dal nostro sistema solare: i mezzi a disposizione imporrebbero viaggi della durata di migliaia di anni, perché qualsiasi stella simile al nostro sole è troppo lontana. Così, restando nell’ambito del nostro sistema solare, pur avendo un’atmosfera per noi irrespirabile, il pianeta più simile alla terra per caratteristiche morfologiche, dimensioni e presenza di sostanze chimiche a noi utili, tra le quali l’acqua, è Marte.

Per questo tipo di processo di colonizzazione è stato coniato persino un termine adoperato dai centri di ricerca aerospaziale, tra cui la NASA: questa parola è “terraformazione” o, in inglese, “terraforming”. Essa significa la trasformazione drastica di un pianeta per mutarne la gravità, l’atmosfera, la temperatura e qualsiasi altro parametro fondamentale per renderlo simile alla Terra.

Oggi, alla vigilia degli anni ‘20 del terzo millennio, tutto ciò è ancora pura fantascienza. Ma sono molti i ricercatori che stanno lavorando in questa direzione. Ad esempio Elon Musk, il “Patron” del marchio Tesla, ha proposto di allestire su Marte delle grandi cupole trasparenti di silicio all’interno delle quali riprodurre in ogni dettaglio un habitat terrestre. Resta però da porsi una domanda: quanti terrestri sarebbero disposti a trasferirsi dentro qualcosa che sembra una enorme “boccia” per pesci rossi?

Non dimentichiamoci che, esattamente mezzo secolo fa, nel 1969, gli stessi sogni di conquista erano stati riposti verso la Luna (la quale, lo ricordiamo, non è un pianeta ma un satellite del Pianeta Terra). E adesso secondo il blog L’Insider questi “sogni di conquista” a Stelle e Strisce starebbero per risvegliarsi: l’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha infatti annunciato che è pronto a riportare l’uomo sulla Luna per il 2024. Stavolta, però, si tratterebbe puramente di quella che gli americani definiscono una “show of force”, una dimostrazione di forza in quanto, a parte la prova di conquista, gli studi condotti sulla Luna dal 1969 fino alla fine degli anni ‘70 circa hanno ampiamente dimostrato che il piccolo satellite non ha nulla di prezioso che possa servire a noi terrestri.

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