IL CORSIVO di Pasquale Raicaldo
Soprattutto nausea. Tanta. E’ il segretario della nostra Ischia Isolaverde a scoperchiare il vaso di Pandora – l’ennesimo – di un mondo inquinato, attorno al quale orbita la passione di milioni di sportivi. Compresi gli ischitani. Ha avuto coraggio, Pino Iodice, nel fornire a “Repubblica” i contenuti di una conversazione privata con Lotito. Una conversazione che, a distanza di nove anni da Calciopoli, mostra che qualcosa, molto, non è cambiato.
C’è qualcosa di marcio se uno degli uomini più influenti esprime candidamente la sua contrarietà a una promozione sportiva sul campo. Dicendo: «Ho detto ad Abodi (presidente della Lega di B, ndr): Andrea, dobbiamo cambiare… Se me porti su il Carpi… Una può salì… Se mi porti squadre che non valgono un c… Non fra due o tre anni non c’abbiamo più una lira. Perché io quando vado a vendere i diritti televisivi – che abbiamo portato a 1,2 miliardi grazie alla mia bravura, sono riuscito a mettere d’accordo Sky e Mediaset, in dieci anni mai nessuno -fra tre anni se c’abbiamo Latina, Frosinone, chi c… li compra i diritti? Non sanno manco che esiste, Frosinone. Il Carpi… E questi non se lo pongono il problema».
No, a noi piace uno sport in cui il Carpi e il Frosinone – e magari un giorno l’Ischia – possano concorrere a salire ai piani alti, con o senza l’approvazione di un dirigente della Lega. Piace un mondo in cui è l’insindacabile risultato sportivo, frutto di abilità e fortuna, a decidere le sorti dei campionati. Siamo romantici sognatori che storcono il naso quando sugli spalti si vocifera di gare vendute, e intuiamo la vergognosa connivenza di chi suggerisce di tacere «perché così funziona». Se così funziona, se questo è lo sport dei Lotito, se queste sono le dinamiche che regolano le nostre domeniche e se soprattutto non c’è voglia di cambiare – spedendo a casa i Tavecchio e i Macalli, i Lotito e la “old generation” che un mondo poco coraggioso ha tenuto in vita dopo gli scandali degli scorsi anni – vuol dire che non c’è più speranza.
E se è stato il gesto, questo sì coraggioso, di un segretario generale di provincia – che ha proiettato Ischia e l’isola sulle prime pagine di tutti i giorni – a dare ulteriori conferme a sospetti che già aleggiano (da sempre) attorno al sistema calcio, ha fatto bene Iodice a denunciare. Quanto alla nostra malconcia Ischia, che gioca per la salvezza, auguriamoci che non debba pagare per aver scompaginato i piani di chicchessia. Sarebbe l’ultimo tassello di un puzzle inquietante.