mercoledì, Settembre 18, 2024

“Quando le donne non si arrendono”: omaggio al coraggio femminile

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Uno sguardo antropologico verso il territorio con un’attenzione particolare alle sensazioni, alle atmosfere, alle piccole peculiarità. La Biblioteca Antoniana ha ospitato la presentazione del nuovo romanzo di Yvonne Carbonaro “Quando le donne non si arrendono” con la partecipazione di Ciro Cenatiempo e Lucia Annicelli.

Giulia Trani | Quando le donne non si arrendono”: un titolo suggestivo, saturo del coraggio proprio delle madri che hanno sostituito i padri durante le grandi guerre, delle casalinghe che si sono trasformate in operaie e contadine per guadagnare qualche lira. Del carattere delle mogli che hanno fatto da consigliere, senza avere alcun potere effettivo ma governando più dei re, dei principi e dei presidenti stessi. Una storia, quella raccontata da Yvonne Carbonaro, che presenta al lettore cinque generazioni di donne che sopravvivono grazie alle loro capacità, in un periodo storico variegate che va dal ‘700 al ‘900.

Un racconto che si inserisce in un contesto perfettamente descritto, che vede un Sud al centro di tutto e che spazia tra cibo, tradizioni, musica ma anche dipinti, biblioteche e atti notarili. Ciro Cenatiempo e Lucia Annicelli hanno intrecciato il loro sapere alle nozioni apprese dalla lettura del libro con entusiasmo, presentando il volume nella sala della Biblioteca Antoniana e definendolo un vero e proprio “archivio” di informazioni, la “summa” della scrittrice.

Un romanzo illustrato che proprio come il capolavoro di Umberto Eco “La misteriosa fiamma della regina Loana” compie un viaggio a ritroso nei documenti e nelle testimonianze per ricostruire la memoria di un tempo che appare adesso così lontano.

Dorotea, Brigida, Elietta, Rosaria, Mariella e Luisa: questi i nomi delle protagoniste a cui l’autrice dedica un capitolo ciascuna, curando ogni minimo dettaglio e toccando temi svariati che abbracciano la politica, il folklore e le scene di vita quotidiana. Uno sguardo antropologico verso il territorio con un’attenzione particolare alle sensazioni, alle atmosfere, alle piccole peculiarità che da insignificanti ed anonime si trasformano in fattori determinanti al fine di rendere le pagine una vera e propria macchina del tempo.
Yvonne Carbonaro con la sua camicetta rossa e la sua conoscenza sconfinata ha fornito alla nostra società un cimelio di sapere storico presentato sottoforma di romanzo, che dai passaggi letti appare diretto, sincero, scorrevole e coinvolgente.

Una serata caratterizzata dalla reale ammirazione verso il testo da parte di Ciro Cenatiempo e Lucia Annicelli che ha regalato al pubblico un momento non solo di riflessione, ma anche di sentimenti nostalgici con pensieri rivolti all’infanzia, ai racconti dei nonni, alle abitudini di una volta, ai sorrisi splendenti nonostante le difficoltà, cose che purtroppo nel nostro tempo, rivolto verso l’efficienza a discapito della spontaneità, tendono a dissolversi in semplici ricordi.

TRAMA
Il romanzo si snoda attraverso una saga familiare, che disegna il declino delle fortune di una famiglia benestante legato al declino delle fortune del Meridione dopo l’Unità, e sulle riflessioni che derivano. Evidenzia la resistenza e il coraggio di far fronte alle avversità, pur con scarse risorse, da parte di una dinastia di generazione, per l’accanirsi di eventi storici e familiari negativi. Luisa, che vive in epoca di femminismo e presa di coscienza dei diritti di genere, in un composto “amarcord” della propria infanzia e dei racconti ascoltati in casa, ripercorre, insieme alle travagliate vicende della Storia, le tribolate vicissitudini della famiglia e delle sue antenate nell’arco di due secoli. Dal confronto tra quei vissuti e il vissuto di Luisa e delle sue coetanee nei decenni dalla ricostruzione post-bellica all’inizio degli anni novanta, si evince come i comportamenti, legati al mutare del tempo e delle circostanze socio-politiche, risultino determinati dalla morale, dal senso dell’esistere e dallo stato della condizione femminile vigenti nel momento storico di cui ognuna è parte.
“Questa saga familiare è popolata di tanti personaggi originali e attraenti. Il racconto é condotto con passione e ironia.” – Dacia Maraini

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