Gaetano Di Meglio | Coda velenosa. Nella conferenza stampa di presentazione della prima partita di campionato in serie D contro l’Ardea Calcio, il mister gialloblù si è liberato di un peso che aveva dentro. Un peso, quasi frustrazione, dovuto al solito chiacchiericcio locale che si bea dei fallimenti altrui e rode d’invidia davanti ai successi. Un atteggiamento tipicamente ischitano che, però, questa volta, non è stato tollerato dal numero uno della panchina della truppa del presidente Pino Taglialatela
Cogliendo lo spunto dall’intervista che abbiamo realizzato allo storico direttore gialloblu, Enrico Scotti, il mister ha aggiunto una lunga, arrabbiata e sentita precisazione: “…ho letto l’intervista del direttore Enrico Scotti, è mio compagno di cresima e amico di mio padre. Sento sempre questa situazione su Franco Impagliazzo, tante volte la gente per strada mi chiede. Ho letto l’intervista e il discorso è semplice. Qua sembra sempre che si dicano o facciano cose che non esistono.
Non voglio andare oltre, sono l’allenatore dell’Ischia e l’anno scorso ci siamo impegnati tanto per vincere il campionato, ma ci sono cose che non rispecchiano la realtà, bisogna essere leale e corretti, specialmente con chi l’anno scorso è stato con me, ad esempio Pierangelo Pesce che è stata una persona importante e Massimo Buonocore che è stato determinante. Non ho sentito nulla dire qualcosa su queste uscite, ripeto fondamentali per la vittoria del campionato.
Franco Impagliazzo l’anno scorso è stato chiamato dalla società, stava nell’area tecnica e parlavamo di calcio come se discutessimo di Juve, Inter, Milan o Napoli. Voglio chiarire altrimenti dopo diventa un problema, si dicono cose che non esistono. L’allenatore dell’Ischia l’anno scorso ero io, le decisioni le prendevo io. Franco Impagliazzo è mio cugino e lo amo più della mia vita. Ci vuole però rispetto per le persone, l’anno scorso ero io l’allenatore dell’Ischia che ha vinto il campionato. Non ci sta altra strada. Determinanti sono stati i giocatori e l’allenatore che li ha allenati. Poi io gli ho permesso di fare cose che ad un altro non avrei permesso, entrare nello spogliatoio tra primo e secondo tempo, ma per me era importante.
Partite anche chiuse 3-0 o 4-0, Franco gli piace, è cose se fosse mio fratello. Però ci vuole rispetto per chi ha lavorato veramente, in questo momento non c’è, ma per Franco Impagliazzo non c’è bisogno della chiamata per farlo venire qua, questa è casa sua. Ripeto, bisogna avere rispetto per le persone che hanno vinto il campionato, ognuno ha fatto il suo. Anche 17 anni fa ho sentito stupidaggini quando abbiamo vinto il campionato.
Sembra che tutti salgano sul carro e poi all’improvviso scompaiono, abbiamo fatto 150 abbonati, fate gli abbonamenti perché quest’anno ci sarà da soffrire. Questo modo di fare non mi piace. Se il direttore Scotti fosse venuto qui al campo tutti i giorni, forse non avrebbe espresso quelle cose. Bisogna avere rispetto delle persone e dei ruoli. Ho il mio staff, questo è un argomento non di mia competenza”.