giovedì, Marzo 20, 2025

Raccolte 17 mila firme per una proposta di legge regionale a cui, però, ne bastava una sola…

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17.000 firme raccolte tra Ischia, Procida e Capri per presentare una proposta di legge affinché la Regione Campania riconosca le difficoltà rappresentate dalla “zona disagiata”. Una firma per presentare una proposta di legge affinché la Regione Campania riconosca “il sostegno e lo sviluppo dell’accoglienza familiare in Campania”.
E’ questo il termine di paragone che serve per dare forza a quello che abbiamo già espresso in maniera molto chiara sulla proposta degli amministratori locali, in particolare dell’isola d’Ischia e sul loro finto interessamento per quelle che sono le problematiche della sanità sull’isola. Fuori dal mondo reale e, soprattutto, da quello politico.

Partiamo dalla proposta di legge con 17mila firme.
La campagna per raccogliere firme a favore di una legge regionale che riconosca Ischia, Capri e Procida come territori con difficoltà sanitarie si è conclusa con un esito positivo, seppur con una partecipazione inferiore alle aspettative iniziali. Ieri, una delegazione della Commissione Sanità, composta dai rappresentanti delle tre isole, ha presentato ufficialmente i moduli firmati agli uffici della Regione Campania. L’obiettivo è ottenere un riconoscimento istituzionale che permetta di accedere a maggiori fondi e a servizi sanitari potenziati. Nonostante alcune difficoltà, la raccolta ha raggiunto quota 17.000 firme, ben oltre la soglia minima di 10.000 necessaria per avviare l’iter legislativo. Ora si procederà con la fase di verifica prima che la proposta venga valutata dal Consiglio Regionale. Il sostegno unanime dei nove comuni isolani ha rafforzato la richiesta, aumentando le possibilità che la legge venga approvata. Ora si attende la decisione delle autorità regionali, nella speranza che si possa finalmente migliorare l’assistenza sanitaria per gli abitanti delle isole.

Ecco quella con 1.
“Garantire ai minori il diritto a crescere in un contesto familiare è una delle sfide più importanti per una comunità che si definisce inclusiva e solidale. Con la proposta di legge ‘Misure per il sostegno e lo sviluppo dell’affidamento e della solidarietà familiare’, vogliamo rafforzare e innovare il sistema degli affidi in Campania, superando un impianto normativo ormai obsoleto e non più rispondente alle esigenze reali dei bambini e delle famiglie coinvolte” – dichiara Bruna Fiola, Presidente della Commissione Istruzione e Cultura, Ricerca scientifica, Politiche sociale e promotrice dell’iniziativa legislativa. Attualmente, la disciplina in materia di affidi in Campania è regolata da linee guida risalenti al 2004 (DGR 644/2004), ampiamente superate dalle Linee nazionali per l’Affidamento Familiare del 2012, aggiornate l’8 febbraio 2024.

La proposta di legge presentata da Fiola si pone l’obiettivo di colmare questo vuoto normativo, introducendo strumenti innovativi e strutturati per il sostegno all’affidamento familiare. “L’affidamento familiare è l’istituto che meglio garantisce ai minori una crescita equilibrata e un futuro più sereno. Oggi, però, in Campania si registra una netta prevalenza di affidi residenziali rispetto a quelli familiari, mentre il nostro obiettivo è favorire l’accoglienza in famiglia, in linea con le migliori pratiche europee e internazionali” – prosegue la consigliera regionale del Partito Democratico. “Con questa legge vogliamo mettere al centro il benessere del minore e delle famiglie affidatarie, promuovendo una sinergia operativa tra tutti gli attori coinvolti e offrendo un supporto concreto a chi decide di aprire le porte della propria casa a un bambino in difficoltà. È il momento di dare alla Campania una normativa moderna, chiara ed efficace sull’affidamento familiare” – conclude Fiola.
La cosa più grave è che il comunicato della proposta di legge della Fiola è stato diffuso Gruppo PD Regione Campania.

UNA STRADA IN SALITA

Se fino ad oggi ci eravamo limitati a raccontarvi il “minus” dei politici ischitani, oggi ci troviamo davanti all’evidenza che bastava la firma di un solo consigliere regionale per fare quello che per i nostri amministratori è costato raccogliere firme e convocare ben nove consigli comunali. In alcuni casi anche monotematici.
Davanti a questo fallimento iniziale e che tuttavia, dovrà trovare i voti nell’assise presieduta da Vincenzo De Luca, c’è ancora da aggiungere o da festeggiare?

Carmen Criscuolo, consigliera comunale ad Ischia (con incarichi legali a Casamicciola) è stata una delle rappresentanti della “Commissione” a consegnare i plichi in Regione: “Un grande risultato per la sanità delle isole! Oltre 17.000 firme consegnate in Regione per chiedere un intervento concreto a favore di Ischia, Capri e Procida. Un enorme grazie ai cittadini, agli amministratori locali e agli uffici comunali per il grande impegno. Questo è solo l’inizio: la strada è in salita, ma non ci fermeremo!”
La cosa più bella di tutte è che la stessa Criscuolo definisce “strada in salita” il percorso di questa proposta di legge. Ma si possono affrontare argomenti così complessi e così vitali con questa prospettiva? Si fa davvero fatica a comprenderne i motivi.

UNA LEGGE PER L’OVVIETA’
Nel box a lato riepiloghiamo i contenuti della proposta di legge trasmessa all’ente regionale e, leggendolo, non può che risuonare ridicolo leggere che “la Giunta Regionale destinerà una dotazione finanziaria all’interno del bilancio regionale”. Una legge per chiedere alla Giunta Regionale di appostare una dotazione finanziaria all’interno del bilancio? Ma facciamo sul serio? Abbiamo già espresso le nostre opinioni su questa vicenda e per non tediare il lettore le riassumiamo con queste parole: “Ad Ischia, Capri e Procida hanno raccolto 17mila firme per far fare a De Luca quello che De Luca non vuole fare”.

DIMMI COSA PROPONI DI FERMARE, TI DIRO’ CHI SEI
Quando l’altra mattina un politico in carica mi ha chiesto di firmare la proposta di legge regionale a cui ho detto “no, non firmo le vostre pagliacciate” mi era stato proposto di firmare per una “legge per migliorare la sanità sulle isole”. Attorno a me c’erano tanti altri amici che, anche per un gentlemen’s agreement (che io non ho avuto a ragion veduta!) hanno firmato. Ma cosa hanno firmato? Credo che non lo sapessero, forse hanno firmato a cuor leggero, forse senza approfondire, forse senza conoscere e perché, diciamocelo, sarebbe potuto sembrare un “torto” fatto al politico (tra l’altro un amico con cui ho contatti frequenti!).

Mi rendo conto che non possiamo chiedere a tutti di approfondire e, magari, essere consapevoli e pronti a prendere posizione, però vorrei essere chiaro: ci troviamo nella stessa condizione in cui si trovano le “belle” partecipanti a Miss Italia che dicono “voglio la pace nel mondo”.
Il senso di smarrimento, tuttavia, però, mi assale se penso che queste persone sono quelle che dovranno gestire la nostra isola nel futuro. Se i segnali sono questi, il futuro non è per nulla roseo.

Autore

  • Gaetano Di Meglio

    Marito di Agata e papà di Martina, Valeria, Domenico ed Enzo, sono nato e vivo ad Ischia. Credo nella libertà degli uomini di poter essere liberi da ogni bisogno e necessità. Credo nel valore del giornalismo come espressione di libertà e difesa dei più deboli. Sono preconcetto contro ogni forma di potere. Ah, sono il direttore del giornale 😉

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