Intervista di Alessandro Mollo | È da poco finito il summit di mercato. L’infortunio di Ameth Fall proprio non ci voleva, ma in casa Ischia non si dispera mai. Le contromosse ci sono già e nelle prossime ore una prima punta – ancor prima di Pasquale Foggia – sbarcherà sull’isola. Il presidente Rapullino ci svela le strategie dell’Ischia Isolaverde.
Presidente, è da poco terminato il summit. Com’è andata?
“Abbiamo fatto il punto della situazione con il mister e con il ds, perché l’infortunio di Fall non era assolutamente previsto. Sapevamo che saremmo dovuti intervenire, prima o poi, sul mercato per tesserare una riserva di Ameth (Fall ndr). Però pensavamo di operare con calma, volevamo intervenire tra qualche mese anche perché con Fall stavamo andando bene. L’infortunio del nostro centravanti ci costringe ad accelerare. Ci stiamo muovendo”.
La punta arriverà già in questa settimana?
“Stiamo facendo l’impossibile affinchè l’attaccante arrivi già questa settimana. Abbiamo tre nomi sul taccuino che stiamo valutando e trattando”.
Foggia sembrava pronto a legarsi all’Ischia già la settimana scorsa. E invece ancora nulla. Vi è qualche problema? Perché la tanto attesa fumata bianca ancora non è arrivata?
“La settimana scorsa Pasquale (Foggia ndr) ha avuto un problema muscolare e non vi è stata la possibilità di definire la trattativa. Ci eravamo ripromessi di chiudere la trattativa questa settimana, ma purtroppo la ricerca del sostituto di Fall ha assunto il sopravvento su tutto. Foggia è un giocatore importante, ma ora stiamo cercando un’alternativa a Fall”.
È stata l’Ischia a ritardare la chiusura della trattativa con Foggia?
“Nei prossimi giorni ci saremmo dovuti incontrare con Foggia per definire, ma ormai, sia il ds che io, ci stiamo concentrando sulla sostituzione di Fall. Purtroppo Pasquale non ci risolve il problema della punta centrale. Appena rientra Foggia, discuteremo con lui, anche perché il discorso è già ben avviato. Complicazioni nella trattativa non ve ne sono. E poi anche se ingaggiassimo oggi Foggia probabilmente non sarebbe pronto, dopo un anno di inattività, per la gara di Sabato. Foggia e’ un giocatore importante, in grado di fare la differenza, ma dopo un anno di stop avrà bisogno, anche sotto il profilo psicologico, di tempo per rientrare”.
La settimana scorsa Lello Carlino ha raggiunto la squadra ai Camaldoli. Secondo lei ci sono i presupposti affinchè si entusiasmi di nuovo?
“Carlino ama l’Ischia come pochi. Nel momento in cui ha visto la squadra, il suo modo di giocare, e ha conosciuto i ragazzi, si è ricreato l’entusiasmo in lui. Può darsi che nel breve periodo si possa riavvicinare alla compagine societaria”.
Sulle magliette dell’Ischia potremmo rivedere il logo Carpisa?
“Lo spero. Oltre al discorso economico, e alla nostra società farebbe comodo riavere la Carpisa sulle nostre maglie, è molto importante la presenza, la sua può solo fare bene alla nostra squadra”.
Quando si conosceranno le intenzioni di Carlino?
“Penso che tra qualche settimana sapremo le sue intenzioni”.
Chi non aspetterà qualche settimana sono i tifosi, che oggi attraverso un comunicato stampa, hanno ricordato alla società che attendono, come da accordi nell’incontro al New Crostolo, un atto con il quale la società si impegna a non trasferire l’Ischia Isolaverde dall’isola.
“Lo stiamo preparando. Di certo non lo posso fare io o Di Bello. Lo deve preparare un avvocato conoscitore della materia, perché se deve essere fatto un documento deve essere fatto un atto importante, inoppugnabile e inattaccabile. Immagino che nei prossimi giorni sarà anche pronto. La nostra intenzione non è mutata: la Domenica verremo sempre a giocare sull’isola, almeno fino a quando ci saremo noi. Non abbiamo nessuna intenzione di portare la squadra lontano dall’isola, l’Ischia è dell’Ischia e deve giocare lì”.
Dell’incontro con i tifosi al “New Crostolo”, ci sono state diverse versioni. La società espose la sua interpretazione con un comunicato stampa, i tifosi precisarono invece che di accordo raggiunto non si poteva parlare.
“Dal mio punto di vista è stato un incontro molto positivo. In alcuni momenti il confronto è stato anche molto animato. Noi però abbiamo messo sul tavolo tutte le nostre problematiche nel portare la squadra sull’isola durante la settimana e le abbiamo trasmesse in maniera trasparente. Ho notato che da parte dei presenti c’è stata massima comprensione e, infatti, poi ci è stato chiesto poi di emettere il documento di cui parlavamo, il timore dei tifosi era che noi potessimo portare la squadra a giocare in un altro posto. Era questa la loro preoccupazione. Siamo stati noi a dirci disposti a preparare l’atto del notaio con il nostro impegno scritto a non portare via la squadra dall’isola, loro si son trovati d’accordo su questa cosa. C’ è stata massima comprensione da parte loro”.
Probabilmente se si fosse impiegata la stessa chiarezza che usò nell’incontro con i tifosi a Luglio anche nelle settimane successive, si sarebbero potute evitare incomprensioni e tensioni.
“Sì, effettivamente si. Ad inizio Luglio ai tifosi ho semplicemente detto dell’accordo che vi era con il Kennedy. Successivamente, a fine luglio se non sbaglio, vi è stato il comunicato dei Kennedy con il quale riferivano che per loro non era importante vedere la squadra allenarsi nella loro struttura, ma l’Ischia poteva allenarsi anche sull’isola. Io ho colto al volo quell’assist, ma quando le parole stavano per tramutarsi in fatti, purtroppo, vi è stato un problema, anche a livello societario, con la struttura del Kennedy. Non dico che loro si son tirati indietro, hanno affermato che l’Ischia poteva anche tornare sull’isola ma a quel punto il loro investimento all’interno della società non avrebbe avuto più alcun senso. Noi così ci siamo trovati alle strette, ci sono state anche un po’ di incomprensioni a livello societario, e non è stata una situazione molto piacevole nei loro confronti, come ho riferito anche ai tifosi nel nostro incontro. A me il loro atteggiamento non è piaciuto, perché non si può dire prima una cosa e poi cambiare dopo. Bisogna essere chiari, lineari e trasparenti nelle affermazioni. Se non ci fosse stato quel comunicato dei Kennedy, non sarebbe tornata in gioco la possibilità di tornare sull’isola e non sarebbero nate le incomprensioni”.
Le incomprensioni ora sono del tutto alle spalle?
“Abbiamo avuto dei chiarimenti e sono alle spalle adesso, anche se su quell’argomento vi è una sorta di malessere da parte di tutti, perché non ci è piaciuto quell’atteggiamento”.
Intanto parte la campagna abbonamenti.
“Ho preso un impegno con i tifosi all’inizio di Luglio, quando dissi che le prime due partite sarebbero state ad ingresso gratuito per permettere loro di vedere all’opera e valutare la squadra. La qualità c’è, il nostro è un bel gruppo: giovane, affiatato, compatto, quando segna un nostro giocatore dalla panchina si alzano tutti per esultare. Dobbiamo continuare a dare fiducia a questi ragazzi. Come? Sono stato a Catania. Ischia è ovviamente un’altra realtà. I rosso azzurri Domenica hanno vinto perché vi era tutta quella gente allo stadio, altrimenti non avrebbe mai vinto. Hanno visto tutti come ha giocato l’Ischia, a viso aperto, con carattere, senza timore. Ripeto: il Catania ha vinto grazie ai tifosi che sono il dodicesimo uomo in campo. Spero di vedere il Mazzella pieno perché sono convinto che molte partite le vinceremo grazie al supporto dei tifosi. Questa squadra ha bisogno del supporto, della tifoseria, e dell’entusiasmo”.
Sabato si torna in campo con l’Akragas.
“L’allenatore ed i nostri ragazzi entrano in campo sempre per vincere. E’ successo a Catania, nelle due domeniche precedenti, e succederà anche sabato. Davanti avremo una buona squadra, con qualche giocatore che ha disputato addirittura la serie A. Noi ce le giocheremo. Nonostante la sconfitta, la partita di Catania ci ha mostrato che possiamo giocarcela con tutti”.