venerdì, Febbraio 7, 2025

Regione ad personam

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In altra parte del giornale vi abbiamo raccontato il triste epilogo dell’ennesimo referendum per l’unificazione dei sei comuni dell’isola d’Ischia. In altre parole, vi abbiamo raccontato l’effetto della pillola del giorno dopo a livello regionale. In realtà, però, l’amara considerazione che viene fuori e alla quale dedichiamo l’apertura di questo speciale è l’uso personalistico dell’Ente Regione, del ruolo politico, delle capacità di pressione che, analizzato con calma mostra da una parte l’unione dei piccoli (i sindaci del NO, se vogliamo: Caruso, Buono e Del Deo) contro il grande (De Siano) e dall’altra, la strumentalizzazione della classe politica e l’occorrenza della prossima campana elettorale.
La vicenda, in breve, la potremmo raccontare così. Domenico De Siano da tempo si sta battendo per indire il referendum consultivo per l’unificazione dei comuni dell’Isola. Nel 2011 riuscì a farlo indire dal presidente Caldoro, ma non avendo fatto bene i calcoli, gli sforzi dell’attuale Senatore si infransero contro il quorum. La data del voto e una scarna campagna elettorale, infatti, fecero naufragare nel “nulla” la chiamata alle urne. Dopo quell’evento lo stesso De Siano, che potremmo dire ha scelto come “cavallo di battaglia” proprio l’istituzione del comune unico, riesce a far modificare la legge sul referendum, si elimina il Quorum e, nell’allegato alla finanziaria del 2014, si riesce ad inserire il “nuovo” referendum.
L’iter è chiaro: nuovo parere consultivo dei comuni (Serrara Fontana, Barano e Forio si esprimono negativamente, Ischia a favore, Lacco Ameno e Casamicciola non si sono espressi), ammissibilità in consiglio regionale e decreto di indizione del Presidente della Giunta. La “fecondazione” di questo nuovo atto però, si è fermata in consiglio regionale. A bloccarlo: la politica.
La legge stabilisce che i referendum possono essere indetti entro il 31 gennaio, proprio per questo la settimana scorsa l’argomento viene inserito all’ordine del giorno. Con una scusa ridicola (dobbiamo andare a pranzo) il capogruppo dell’NDC, Ugo De Flaviis chiede il rinvio alla prossima seduta. Lunedì 26 gennaio, Domenico De Siano coordina il gruppo di Forza Italia e, durante la conferenza dei capigruppo, si stabilisce il nuovo consiglio regionale per mercoledì 28 gennaio. Ieri.
48 ore in cui i sindaci e i politici ischitani da Giosi Ferrandino a Paolino Buono, passando per Dionigi Gaudioso, Rosario Caruso e Francesco Del Deo hanno saputo organizzare un esercito di fuoco per demolire il progetto di Domenico De Siano. Tutti pronti a contattare le mezze cartucce regionali di riferimento con il solo scopo di impallinare il Senatore.
Tutto questo, da un punto di vista prettamente politico è anche “normale” e rientra negli schemi di gioco tra maggioranza e opposizione. Quel che stride, però, sono aspetti che non hanno nulla a che vedere con le posizioni in merito al Comune unico o con i rapporti politici con Domenico De Siano ma che riguardano l’utilizzo della politica regionale.
I risultati della politica Regionale sulla nostra isola sono sotto gli occhi di tutti: trasporti marittimi e terrestri, depuratori, coste e spiagge, sanità, risorse. Una lunga lista di fallimenti e di insuccessi stancante da elencare, che resta scritta sulla lavagnetta impolverata delle cose da fare e che non riesce a sfoltirsi, però, si riesce ad impallinare una proposta di legge.
I nostri sindaci, sono bravi a farsi strumentalizzare dalle mezze cartucce regionali di riferimento affinchè blocchino l’ascesa di Domenico De Siano ma non sono bravi a chiedere soluzioni. Sarà colpa dei Sindaci di Ischia se non si risolve nessuna problematica legata alle scelte della Regione Campania o delle mezze cartucce del Nuovo Centro Destra, del Gruppo Caldoro Presidente, dell’UDC e degli altri rappresentati regionali se stiamo, letteralmente, con le “scolle” in fronte?
Il tutto, ovviamente, viene reso ancor più grave, se consideriamo che il 17 maggio si dovrà votare per il nuovo consiglio regionale e, proprio per questo, se Domenico De Siano aveva sbagliato provando l’affondo da solo, i sindaci contro il senatore (Giosi, Paolino, Del Deo e Caruso) avranno certamente firmato qualche “cambiale” elettorale in cambio di un’assenza. Un’assenza politica, è vero, ma sempre assenza è. E’ come se si pagasse qualcuno per non fare niente.
Ma ce lo possiamo permettere ancora?
Se da un lato è vero che le battaglie politiche si vincono proprio così, dall’altro emerge una necessità diversa. Quella di essere amministrati bene. Se Domenico De Siano, sia da consigliere regionale, sia da presidente della IV Commissione ha gestito “ad personam” la Regione Campania senza darci le giuste soluzioni ai problemi che stiamo ancora affrontando, allo stesso modo i nostri sindaci continuano ad usare la stessa Regione per le loro battaglie politiche, battaglie che però non hanno mai il “bene” di Ischia come obiettivo.
Giosi, Paolino, Del Deo e Caruso hanno dimostrato che in Regione, insieme, potrebbero essere “maggioranza”, ma non lo sono. Eppure per i troppi problemi che abbiamo ci potrebbe tornare utile. Vogliamo parlare del depuratore di Ischia? Vogliamo ricordarci, magari, dei problemi del trasporto marittimo o di Villa Stefania? Non ci è giunta notizia di un asse regionale che spingesse l’ASL a trovare “la” soluzione. Come mai gli amici di Del Deo, di Caruso e di Paolino non hanno ancora dato man forte a Lello Topo in merito alla questione “Villa Mercede”, giusto per citare uno dei tanti problemi?
Chi resta per ore su una fermata dell’Eav Bus ad attendere un bus della Regione Campania vorrebbe solo non attendere e, a quell’elettore lì, non gli possiamo raccontare che i nostri sindaci si sono saputi accordare per andare contro Domenico De Siano. Non possiamo dirgli, sempre a quel pedone che attende il bus, che i nostri primi cittadini sanno trovare soluzione solo ai loro problemi. Non possiamo perché non vogliamo.
Già abbiamo subito la gestione “ad personam” di De Siano per lunghi anni. Cresce solo lui, decide solo lui, mette le sue pedine, fa il bello e cattivo tempo, non possiamo permetterci di subire anche quella “ad personam” degli altri politici. Non ce lo meritiamo.

@gadmeischia

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