mercoledì, Aprile 9, 2025

“Repubblica indipendente” di Via Piano a Barano: Sigilli? Chi se ne fotte…

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Forze dell’ordine costrette a rimettere i sigilli in due giorni. Nonostante il blocco, però, continuano le operazioni abusive. Ieri Carabinieri, Ufficio Tecnico e Vigili Urbani ancora in zona: c’è chi se ne frega delle istituzioni e dei vicini che, però, lo denunciano

Mattinata di delirio, o quasi, in Via Piano a Barano. La zona, da tempo al centro di una vera e propria guerra tra vicini, è stata teatro di un altro colpo di scena. Da una parte i residenti che chiedono rispetto della zona e dei suoi vincoli, dall’altra, invece, chi se ne infischia dei sigilli, del “buon” vicinato e sfida a volto aperto anche le forze dell’ordine. Non sono quelle comunali e l’Ufficio Tecnico, ma anche i Carabinieri.

Nonostante le ripetute segnalazioni e gli interventi delle autorità, infatti, continua l’attività irregolare in un fondo agricolo sottoposto a sequestro nella località di via Piano. Già, un fondo posto sotto sequestro con tanto di sigilli che, però, hanno lasciato il tempo che trovano. E così, sigilli o no, ieri mattina i residenti sono stati costretti a denunciare la presenza di mezzi pesanti ed escavatori all’opera, con conseguenti immissioni nocive, disturbo della quiete pubblica e attività di cantiere in una zona protetta tanto da richiamare sul posto la presenza di Vigili Urbani, Ufficio Tecnico e Carabinieri. Un’altra volta.

Secondo quanto riportato in diversi esposti, l’area, già gravata da provvedimenti di demolizione e priva di qualsiasi autorizzazione prevista dalle normative ambientali, è diventata, di fatto, un cantiere abusivo. Nonostante il ripristino dei sigilli avvenuto l’altro ieri, l’attività non si è arrestata, dimostrando una totale noncuranza nei confronti delle disposizioni delle autorità competenti.
Le segnalazioni non si limitano all’attività edilizia abusiva. I residenti lamentano anche il continuo stoccaggio di rottami ferrosi, con rumori molesti che si protraggono durante tutto il giorno, incluse le ore notturne e i giorni festivi. Una situazione definita “sconcertante” da chi vive nei pressi dell’area, considerando la vicinanza di un campo sportivo frequentato da bambini.

Le richieste di intervento sono state rivolte più volte al Comune di Barano e alle forze dell’ordine locali, senza tuttavia ottenere risultati tangibili. I cittadini chiedono a gran voce l’intervento della Procura della Repubblica per fare luce su una situazione che, in un’area vincolata dal Piano Territoriale Paesistico dell’isola d’Ischia, rappresenta una palese violazione delle norme ambientali e urbanistiche.

In allegato alle segnalazioni inviate alla Procura alla Repubblica, sono stati forniti anche video che documentano le attività abusive, con riprese effettuate nella giornata del 10 febbraio 2025, a dimostrazione della continuità delle operazioni non autorizzate. L’aspetto che più indigna da un lato e preoccupa dall’altro perché in genera un senso di sconfitta di chi confida nella legge è che si è dovuti, addirittura, ricorrere ad una chiamata al 112 per richiedere un nuovo l’intervento delle forze dell’ordine presso il fondo agricolo trasformato illegalmente in deposito edile. È impensabile che in tre giorni su tre i sigilli vengono ignorati così spudoratamente!

Via Piano continua ad essere “zona calda” tanto è vero che questa guerra tra vicini continua a colpi di segnalazioni con tanto di firma e di esposti anonimi che, nell’ultimo mese, hanno costretto le forze dell’ordine a recarsi per ben cinque volte presso la proprietà di un legale che rappresenta i residenti, per accertamenti rivelatisi infondati. Una guerra che non preannuncia nulla di buono.
E’ evidente che i residenti sottolineano come questa situazione stia compromettendo il benessere della comunità, con un evidente deterioramento della qualità della vita. L’inquinamento acustico e ambientale ha infatti trasformato quella che un tempo era una tranquilla area residenziale in una zona invivibile.

Tuttavia, la speranza condivisa è che le istituzioni competenti intervengano con decisione e in modo risolutivo, dimostrando l’impegno a tutelare il territorio, l’ambiente e la serenità della comunità locale. Una comunità locale, esasperata, che chiede interventi immediati per restituire alla zona la sua originaria vocazione residenziale e agricola, nella tutela del paesaggio e della salute pubblica.

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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