Questa squadra merita di retrocedere, ormai non sembrano esserci più dubbi. Contro una Paganese nei fatti già salva, l’Ischia Isolaverde incappa nella seconda sconfitta consecutiva, la quinta stagionale tra le mura amiche, e dice definitivamente addio alla salvezza diretta. Chiamati a fare la partita della vita, i gialloblu mettono in campo la solita prova scialba e ricca di errori: la cura Porta, insomma, non sembra avere sortito gli effetti sperati, per quanto la squadra isolana appaia viva nella prima frazione, quando non riesce a sfruttare una serie di occasioni limpide. A preoccupare, però, è la ripresa degli isolani, che si dimostrano nervosi e confusionari, incapaci – a causa di un centrocampo inesistente – di costruire azioni di gioco degne di questo nome. Gioco inesistente e classifica che si fa sempre più deficitaria, con la lotta play-out che si complica maledettamente: non dimentichiamo, infatti, che il penultimo posto costringerebbe gli isolani ad affrontare piazze blasonate come Catanzaro o Catania, a meno che il Monopoli non si renda protagonista di un finale di campionato disastroso.
LA PARTITA. Nessuna sorpresa, questa volta: il tecnico Antonio Porta mette in campo la formazione annunciata alla vigilia, con Moracci e Bruno che tornano in difesa, Acampora a centrocampo al posto di Palma e la coppia Kanoutè-Armeno alle spalle dell’unica punta Gomes. Tra i pali, al posto dello squalificato Iuliano, spazio a Nicola Modesti, ex Juve Stabia. Formazione annunciata anche per la Paganese, che si presenta con il 4-3-3 d’ordinanza: spiccano gli ex Marruocco, Sirignano e Cunzi. Da segnalare la presenza in campo dell’attaccante Caccavallo, in dubbio alla vigilia.
Primi momenti del match tutti di marca azzurrostellata. Dopo appena cinque minuti la squadra di Mister Grassadonia passa in vantaggio con Evangelista Cunzi, bravo a sfruttare un assist di Caccavallo e a superare in velocità una difesa gialloblu troppo statica. L’Ischia incassa il colpo e, dopo qualche minuto utile per riorganizzarsi, inizia ad attaccare a testa bassa dal quarto d’ora, con la Paganese che si limita a controllare. I gialloblu – che perdono per strada Filosa, sostituito da Savi – palesano limiti sulla linea mediana del campo e cercano così la via del gol con tiri dalla distanza e approfittando di calci da fermo. Sulla loro strada, però, Armeno e compagni trovano un Marruocco come al solito superlativo.
Nel finale gli isolani recriminano per un rigore solare non assegnato su fallo di Sirignano su Kanoute, a conti fatti la prima di una serie di decisioni dubbie dell’arbitro Sozza. Finisce qui il primo tempo: l’Ischia non metterà in campo il calcio migliore del secolo, ma almeno mostra carattere e voglia di raddrizzare il match, nonostante i tanti limiti in fatto di sistema di gioco e di uomini. Elementi, questi, che fanno ben sperare in vista della ripresa.
LA RIPRESA. Nel secondo tempo, però, l’Ischia esce dal campo. Già dai primi minuti, prima dell’espulsione di Bruno, la Paganese prende in mano le redini del gioco, sfiorando la rete con Caccavallo e costringendo i gialloblu ad abbassare maledettamente il proprio baricentro. Mister Porta cerca di correre ai ripari: fuori l’evanescente Alberto Gomes, dentro Pablo “Cavani” Barbosa, un cambio che in realtà non darà i frutti sperati e che palesa i limiti tecnici dell’attaccante brasiliano. Al quarto d’ora la mazzata definitiva per gli isolani: l’arbitro Sozza mostra il secondo cartellino giallo al terzino Francesco Bruno, reo di avere colpito il pallone con la mano. Decisione giusta, in termini di regolamento, ma pochi minuti prima l’ex Cunzi – anche lui già ammonito – era stato graziato dopo avere anche lui toccato la sfera con le mani.
In dieci, l’Ischia non riesce più a farsi vedere dalle parti di Marruocco: i gialloblu si schierano adesso con una sorta di 4-3-1-1, con Armeno nel ruolo di terzino sinistro e Kanoute alle spalle di Barbosa. A fare la partita è la Paganese, che approfitta dei limiti del centrocampo isolano (Spezzani e Di Vicino impalpabili e spaesati) e sorprende a più riprese una difesa tutt’altro che perfetta. In questa fase del match gli azzurrostellati sfiorano il raddoppio, ma prima Deli viene fermato dal palo e poi Cunzi viene murato da Modesti in uscita. Al 79′ Porta prova il tutto e per tutto: fuori Acampora, autore di una prova mediocre, dentro l’attaccante isolano Gerardo Rubino, all’esordio con la maglia dell’Ischia. L’ex Napoli non ha la possibilità di incidere, visto il momento della partita, ma si fa notare per intraprendenza e per un assist per Kanoute sventato da Sirignano e compagni. Al 41′ l’Ischia recrimina per un altro rigore: il colpo di mano di Della Corte in area sembra al limite, ma l’arbitro non sente ragioni.
Quando la gara sembra destinata al più classico degli 0-1, ecco arrivare nel finale la rete del raddoppio ospite, con Palmiero che approfitta dell’ennesima dormita generale della difesa ischitana. Con il gol del centrocampista scuola Napoli finisce il match e arriva l’ennesima sconfitta stagionale per un’Ischia ormai destinata ai play-out. Gli spareggi sono una certezza, adesso bisogna chiudere con dignità la regular season, nella speranza di evitare il penultimo posto e tutte le incertezze che porta con sé.