IDA TROFA | In maniera del tutto irrituale il corpo di Giovanni Climaco resta ancora a disposizione dell’AG presso l’obitorio dell’Ospedale Rizzoli di Lacco Ameno.
Il magistrato incaricato del caso, la dottoressa Magnetta, non ha ancora dato disposizioni in merito. La salma resta cosi nelle camere frigorifere del nosocomio isolano in attesa di indicazioni da parte degli inquirenti. Nessun trasferimento a Napoli per l’autopsia, nessuna immediata riconsegna ai familiari per il rito funebre.La svolta potrebbe aversi tra qualche ora. Le indagini sulla morte del 66enne pensionato lacchese proseguono. L’uomo si è tolto la vita giovedì presso la sua abitazione di via Casamonte a Lacco Ameno in circostanze ancora tutte da chiarire.
Giovanni non ha lasciato nessun messaggio, nessuna lettera, neanche un biglietto, eppure dagli indizi raccolti pare aver preparato con cura e decisone il giorno della sua dipartita. Prima di togliersi la vita ha, infatti, chiamato un nipote pregandolo di andarlo a trovare a casa perché avrebbe voluto lasciargli delle ambasciate. L’appuntamento era alle 15,00. L’uomo, raggiunto l’abitazione del Climaco, appena imboccata la scala ha scorto il corpo del pensionato. Il 66enne penzolava, attaccato per il collo, ad un cappio rudimentale realizzato con una tenda, un nodo approssimativo proprio fatto sotto la scala di casa dove il suo corpo minuto è stato rinvenuto ormai privo di vita. Una morte sconcertante sulla quale si indaga ancora.
Agli agenti del Commissariato di Ischia, guidati dal vicequestore Alberto Mannelli, il compito di scoprire la verità e svelare ogni aspetto di questa triste vicenda. Il PM di turno incaricato dalla Procura di Napoli, la dottoressa Magnetta ha, cosi, disposto che il corpo restasse a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa di chiarire il complesso quadro fatto di solitudine interiore ed inquietudini, pennellato dal dramma di una terribile morte.
PUBBLICATO IL 12 settembre alle ore 23,00