Il Consiglio comunale ieri l’altro ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Una decisione presa all’unanimità e ha invece conferito l’onorificenza all’artista Daniel Buren. Nel lontano 22 maggio 1924, il Comune di Procida consegnò con grande solennità la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Ieri, dopo cento anni di storia, con altrettanta solennità glielo è stata revocata. Nella stessa seduta, l’onorificenza è stata assegnata al geniale artista Daniel Buren. Pertanto, Procida respinge il buio e l’oscurità per abbracciare invece il colore e le righe, simbolo iconico di Buren.
Francese di nascita (Boulogne-Billancourt, 1938), l’artista che ridefinisce lo spazio pubblico (come nel caso de Les Deux Plateaux a Palais-Royal a Parigi e nell’ingresso del Museo Madre di Napoli) ha una connessione speciale con l’isola grazie anche all’amicizia con Maria Gloria Conti Bicocchi (figlia del pittore Primo Conti), promotrice insieme all’architetto Rosalba Iodice della concessione della cittadinanza onoraria. Nel 1999 ha acquistato una casa settecentesca nel pittoresco porto della Corricella, luogo che è stato trasformato in opere d’arte diventate persino dei foulard prodotti da Hermès. Solo per fare un esempio. Questo è stato ricordato dal delegato alla Cultura Michele Assante del Leccese, che ha delineato il profilo dell’artista presente (e felice) in aula.
La proposta è stata della consigliera Matilde Carabellese “Durante quest’anno, in modo sorprendente, sono comparse scritte antisemite nella nostra isola. In quel momento ho riflettuto su quanto sarebbe stato simbolico e necessario ribadire la condanna verso ogni forma di razzismo revocando la cittadinanza a colui che ha promulgato leggi razziali. Il primo Comune a cancellare questa delibera onoraria fu quello di Napoli nel 1944, seguito successivamente nel 1945 da Torino, Roma e altre città. Cento anni dopo, l’isola fa lo stesso gesto con una scelta che guarda al futuro: è un messaggio per i giovani, non significa cancellare la storia ma ribadire l’urgenza di difendere la pace e i diritti”.
La revoca è stata votata all’unanimità dopo l’intervento della consigliera di centrodestra Alessandra Gentile: “Sono d’accordo con il gesto simbolico – ha dichiarato – ma eviterei di sottolinearlo troppo spesso perché potrebbe avere l’effetto contrario”. L’assessore Antonio Carannante cita le parole di Pasolini: “Procida condanna qualsiasi atteggiamento liberticida ma ricordo che allo stesso tempo bisogna evitare il fascismo dell’antifascismo