domenica, Dicembre 22, 2024

Revocata l’ordinanza alla Ninfea, “Riacceso” il forno!

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E’ finita l’odissea per Francesco Mazzella e il suo forno a Cartaromana. Dopo un estenuante percorso amministrativo, finalmente, il 19 dicembre, il sindaco di Ischia ha provveduto a firmare l’ordinanza con cui aveva ordinato l’eliminazione degli inconvenienti igienico sanitari ed all’estetica cittadina, accertati nell’area di proprietà in Ischia alla via Nuova Cartaromana in data 22.07.2014, giusto rapporto ASL NA2 NORD n. 172 del 28 luglio 2014 pervenuto a questo Comune in pari data al prot. N. 18989

Purtroppo, però, Francesco Mazzella è vittima di un sistema balordo e che, cieco davanti alle necessità di un imprenditore, se ne fotte e lascia passare i giorni come se niente fosse.

Questa storia, infatti, è davvero ridicola.

Il comune di Ischia, punisce La Ninfea il data 29 settembre per un rapporto dell’ASL datato 28 luglio che poi viene smentito da un altro rapporto ASL, quello del 21 luglio che, però, invece di arrivare al comune in pari data, arriva, guarda un po’ il 7 ottobre! 8 giorni dopo la “chiusura” del forno della Ninfea. Il rapporto dell’ASL, stilato il 31 luglio e consegnato al comune il 7 ottobre cita:

cita testualmente : “I fatti segnalati non sono stati acclarati in quanto il forno a legna posto su area scoperta asservita all’esercizio turistico alberghiero e di ristorazione è spento, non funzionante, lo stesso si presenta privo di impianto abbattimento fumi con canna fumaria posta in mezzo ad una pianta alta circa 30 metri dall’attore dell’esposto. L’area scoperta adibita a parcheggio presenta rifiuti di foglie e qualche barattolo in alluminio mentre la piscina scoperta ha sedimenti di acque stagnanti. Non si evincono escrementi di topi e/o altri animali. Conclusioni. La parte esibisce una memoria dei fatti che ha già consegnato al Comune ed alla ASL NA2 NORD a seguito di un altro accertamento.”

Un sistema malato che mostra la sua incapacità di supportare le aziende. Una condizione che ci fa vergognare in quanto cittadini. Ma Mazzella, per vedersi riconosciuto un diritto, deve attendere prima l’ARPAC che si esprime in 14 novembre e lo comunica il 24 al comune e ancora fino al 19 dicembre per riuscire a leggere che il suo forno, spento, produce fumi “scarsamente rilevanti agli effetti dell’inquinamento atmosferico”. 81 giorni di inutile e dannoso stop. 81 giorni di punizione per un imprenditore che non aveva colpa. 81 giorni sprecati per colpa di un sistema malato.

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