Resta una parentesi positiva del trasporto pubblico su gomma. Con quel nome, Sepsa, al quale Ischia e Procida restano piacevolmente legate, per efficienza del servizio, prima della parentesi nera dell’Eavbus.
Ma sul brusco passaggio dall’una all’altra emergono, in queste ore, particolari decisamente inquietanti, con il sequestro di 417mila euro per Raffaello Bianco, ex amministratore unico della Sepsa, società della Regione Campania che, come ricordavamo, aveva gestito – insieme con le ferrovie Cumana e Circumflegrea – anche il trasporto su gomma sulle isole di Ischia e Procida, fino al 2012 quando è confluita nell’holding regionale dei trasporti Eav.
Secondo i pubblici ministeri della Procura di Napoli, Bianco avrebbe “indebitamente intascato” nel periodo tra il 2005 e il 2010 la cifra di 417mila euro “depauperando le casse della Regione Campania”.
Insomma, il buco alla voce trasporti terrestri si sarebbe ingigantito con la sua gestione. Ebbene, il decreto di sequestro preventivo per equivalente è stato emesso dal gip ed eseguito dalla Guardia di Finanza di Napoli, mentre le indagini erano partite da una segnalazione dello scorso marzo dell’amministratore unico dell’Eav, che aveva denunciato anomalie nelle procedure di liquidazione di rimborsi e trasferte operate in favore di Raffaello Bianco. Da lì si sarebbe scoperchiato il proverbiale vaso di Pandora: gli accertamenti sono stati mirati a verificare le modalità seguite dagli uffici amministrativi preposti al riconoscimento e al pagamento delle diarie e delle spese per le attività istituzionali della Sepsa. E sarebbe emerso che, mentre per i dirigenti dell’Eav veniva condotta un’istruttoria documentata sull’effettiva sussistenza delle finalità istituzionali in relazione alle spese che venivano sostenute, nel caso dell’amministratore unico pro tempore della Sepsa si è seguita, spiega il procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, “una prassi avulsa da ogni logica di trasparenza amministrativa”. Come racconta “Repubblica”, Bianco avrebbe infatti attestato le spettanze su un foglio bianco da lui stesso siglato o emettendo fattura nei confronti della società amministrata, non specificando i giustificativi di spesa e non indicando l’attività istituzionale cui si riferivano le indennità pretese. Nei confronti dell’ex amministratore è stata avanzata la richiesta di giudizio immediato. Un processo al quale Ischia e Procida guarderanno con molta attenzione.
(foto pithecusa.com)