Ida Trofa | Se non avessero bluffato, se non avessero pensato solo a fare carriere e usare il terremoto come l’ultima speculazione a 360° non avremmo aspettato 4 anni. Se lo Sceriffo De Luca non avesse bocciato e poi copiato la proposta al consiglio regionale dell’Avvocato Maria Grazia Di Scala di istituire un Ufficio strategico di coordinamento per la ricostruzione post sisma di Ischia per darla al figlio che l’ha snaturata insieme al PD, i terremotati non avrebbero atteso oltre tre anni e mezzo per avere una ricostruzione. Il decreto sisma con il reintegro confusionario e burocratizzato della regione a capo di una presunta redazione dei piani di ricostruzione è l’ennesimo tradimento, il grave danno, del governo al popolo di Ischia. Il Conte 2 ha affidato la redazione del piano di ricostruzione di Ischia alla Regione Campania. La stessa regione Campania che era fuggita con il Conte 1 portandosi via il suo delegato al sisma 2017 perché non aveva trovato trippa per gatti. Questa la verità dei fatti.
Oggi, a quasi 4 anni dal sisma De Luca si sveglia e prende ancora in giro con i suoi raccomandati di lusso i terremotati di Ischia. Quando c’è stata scippata l’emergenza, ben due anni fa, la Regione è fuggita portandosi via le “migliori professionalità“ (De Luca dixit), portandosi il delegato all’emergenza dove gli serviva per gli appalti comodi in una delle sue solite agenzie.
Di questa Regione i terremotati hanno le tasche piene è sono stufi di fantomatiche soluzioni per la ricostruzione. Continuano a farsi beffe di noi, a strumentalizzare il nostro dramma. Non hanno mai smesso. Lo squallore di fare campagna elettorale sulla tragedia di 1200 persone non ha mai fine nell’assurdo megalomanesimo del chi ce l’ha più lungo tra il Governatore Crozziano ed il Casalinico Presidente del Consiglio.
Piano di ricostruzione: Giulietta e Romeo
In questa assurda questione del piano di ricostruzione post sisma per Ischia, i decisori istituzionali, a quattro anni dal sisma, per andare, dove devono andare, non sanno per dove andar! E mo’ fa giorno. Il martoriato Cratere sismico, la zona rossa ancora chiusa, sono finiti tra guerre politiche sottese e affarucci spiccioli. E dopo il dannoso caso della zavorra Invitalia e il commissario dei commissari Domenico Arcuri, ci si mette anche palazzo Santa Lucia. Cosi, la regione Campania con gli enti locali gioca al remake di Giulietta e Romeo. Guest star: il micro funzionario neo nominato Romeo Gentile. Solo per interesse e per mantenere i posti caldi di pseudo funzionari amici di Vincenzo De Luca. Nell’inutile e grave perdita di tempo, nell’ omessa ricostruzione del territorio, l’ultima chicca giunge dal nominato con slancio post voto regionale ai programmi integrati di valorizzazione – Piani di ricostruzione. Per l’assolvimento delle sue competenze Gentile assegna i compiti a casa ai già oberati ed assolutamente inadeguati Enti Locali. Loro incassano lo stipendi e i comuni distrutti dal sisma lavorano! Solo in Campania si vedono queste assurdità.
Ma leggiamo insieme le richieste di Romeo Gentile nel merito delle “Attività connesse alla elaborazione del piano di ricostruzione di cui all’articolo 24 bis del decreto legge 109 2018 legge 156 2019 articolo nove septidecies“. Ecco il testo: “Questa struttura regionale, per le finalità connesse alla redazione del piano di ricostruzione in oggetto, chiede alle amministrazioni comunali in indirizzo che le stesse, forniscano, con cortese urgenza, gli elenchi dei fabbricati totalmente, parzialmente inagibile, oggetto di specifica ordinanza sindacale, nonché le eventuali perizie di parte fornite dai proprietari degli immobili interessati dal danno conseguente, al fine di integrare la mappattura già rilevabile per gli immobili soggetti a schedatura AeDES effettuate dal Commissario di Governo e da altre amministrazioni intervenute“.
La richiesta risulta di estrema “importanza e rilevanza“ sostiene Gentile, sia ai fini della perimetrazione del piano di ricostruzione che dei suoi effetti di natura urbanistica, paesaggistiche ed edilizia.
Ci viene da ridere! Ma fateci il piacere. Perdiamo tempo, da tre anni e mezzo ci prendono in giro. Tutti, dal commissariato, al governo, alla protezione civile e ora questa macchietta dell’Ufficio regionale, scrivono e riscrivono, chiedono sempre gli stessi documenti. Ma non operano, non lavorano. Da quattro anni siamo ancora alla ricognizione del danno. Prima la fanno fare al commissario per l’emergenza (fase I di emergenza) poi la bloccano, senza revocare o annullare le procedure, poi la riprendono (fase II senza emergenza) poi si affidano al commissario per la ricostruzione a Invitalia e altri organismi legata ad Invitalia, poi chiedono di nuovo ai comuni.
Insomma siamo di fronte alla ricostruzione dei passacarte, I nominati si rimpinguano gli stipendi e le prebende e la comunità muore, senza che nessuno, faccia mai, davvero, nulla di concreto per dare veramente certezze al paese e alla sua gente.
Parliamo di ricognizioni fatte e rifatte, di un piano di ricostruzione che non si farà mai perché nessuno vuole assumersi la responsabilità di scontentare il possibile elettore, a meno di incappare, ovviamente, nei soliti suggeritori locali pronti a catapultarti sul palcoscenico regionale per ottenere favori agevolazioni e programmi di pianificazione ad persona. Intelligenti Pauca. Speriamo di no. Ma difficile che accada il contrario.
L’obbiettivo ufficiale. L’ennesima utopia è la “ Programmazione, progettazione e attuazione di strumenti operativi finalizzati alla valorizzazione e sviluppo del territorio regionale. Attivazione processi partecipativi e di partenariato istituzionale. Promozione intese e accordi tra i soggetti coinvolti. Attivazione Laboratori di pianificazione partecipata. Piano di ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma del 21 agosto 2017 e di riqualificazione ambientale e urbanistica dei territori interessati“. La stessa utopia di Bagnoli, del litorale domitio e tutti i progetti prodromici al comitato d’affari che gravità intorno al Governo della Regione Campania e della politica.
Restiamo sempre più convinti che Alberto Romeo Gentile sarà solo l’ultimo, sterile, testimonial regionale.