GAETANO DI MEGLIO | Può una classe dirigente andare avanti a colpi di copia e incolla? Può un’isola, continuare a ragionare come faceva 34 anni fa? Possiamo ancora affrontare il problema del divieto di sbarco con l’atteggiamento avuto negli anni fino al 2019 e, poi, riprenderlo dopo il covid allo stesso e identico modo? Decisamente no. Eppure, questo è il modo di fare. La storia del divieto di sbarco torna attuale e lo fa, ancora una volta, con un gran caos. “Le giunte dei comuni dell’isola hanno richiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’adozione di un provvedimento che preveda, ai fini dell’applicazione nell’isola d’Ischia per la stagione turistica 2022, dell’art. 8 del C.d.S. concernente la limitazione della circolazione stradale nelle piccole isole”
Questo è l’inizio della delibera che copiano i sindaci ogni anno e che non è mai frutto di una valutazione seria, dei flussi turistici. Leggiamo questi atti come un esercizio fine a sé stesso e non c’è mai uno studio alla base che ne giustifica l’adozione e la formula.
Ogni anno riproponiamo lo stesso scandalo di proposte e facciamo sempre la stessa figura presso gli uffici governativi e archiviamo l’ennesimo provvedimento prefettizio che non serve a nessuno.
Solo le deroghe sono uguali per tutti i comuni. Negli anni abbiamo accolto le varie “aperture” (Panza, Barano, Serrara e altre zone) che consentono lo sbarco delle auto campane quando dimostrano un soggiorno di 7 o 14 giorni (dipende se n abitazione o in hotel) ma non c’è nulla di diverso e di intelligente.
Sembra ripetersi, ma chiediamo gli stessi interventi che abbiamo chiesto 30 anni fa. Nulla di più. Nulla di meno. La fotografia dei comuni è, come nel passato, divisa in due.
I comuni di Ischia, Barano e Serrara Fontana hanno accolto la richiesta di grandi “corrieri”. Forio, Lacco Ameno no.
L’articolo 2 per Ischia, Barano e Serrara Fontana recita “Nel medesimo periodo sono altresì vietati l’imbarco, lo sbarco e la circolazione sull’Isola d’Ischia di automezzi con portata superiore ai 13,5 t., anche se circolanti a vuoto, appartenenti a persone non residenti nel territorio della Regione Campania”. Per Forio e Lacco Ameno, invece, si 26 t.
Ma la solita confusione è quella legata al periodo di vigenza. Per Barano il 9, per Ischia e Serrara il divieto dovrebbe partire dal 15 aprile, per Forio dall’11 e per Lacco Ameno dal primo aprile.
A tutto questo si aggiunge la previsione foriana (forse la più intelligente) di spezzare la validità del divieto.
Per Forio, infatti, il divieto dovrebbe essere attivo dall’11 aprile al 3 maggio e da giugno alla fine di agosto. Per tutti gli altri, invece, valido sempre finto al 31 ottobre.
Avremmo potuto ripubblicare l’articolo dell’anno scorso e non avremmo dovuto cambiare neanche una virgola. Ma davvero vogliamo credere che serve un divieto di sbarco alle auto campane fino al 31 ottobre? Davvero non vogliamo pensare di svecchiare questo sistema e di trasformare questo divieto in un’occasione per sostenere le imprese e le attività turistiche della nostra isola?
Abbiamo perso un’altra occasione.
È una beffa che ogni comune possa scegliere come inizio di divieto di sbarco una data diversa…
Comunque considerando il numero spropositato di veicoli residenti sull’isola, una “modernizzazione” dell’ordinanza dovrebbe estendersi a tutti, limitando le nuove immatricolazioni alla disponibilità di una personale area di sosta.