Un anno fa, ieri, erano all’incirca le 6 del mattino quando la volante della Compagnia dei Carabinieri di Ischia raggiunge l’hotel “Le Querce”, dimora del Sindaco d’Ischia, per trarlo in arresto. Il mandato, scattato a seguito delle indagini condotte dal P.M. Herny Jhon Woodcock viene eseguito ed il Sindaco immediatamente condotto nel carcere di Poggioreale. Coinvolto e immediatamente posto agli arresti domiciliari anche il dirigente dell’utc di Ischia, Silvano Arcamone insieme al fratello del primo cittadino Massimo Ferrandino e al management della Coop Rossa CPL Concordia con il suo presidente e cittadino onorario di Ischia, Roberto Casari.
I fatti, i capi di imputazione ed il proscenio che ne sono seguiti sono stati ampiamente trattati dal nostro quotidiano, dando ampio spazio a tutte le parti in causa.
La notizia corre veloce e l’eco mediatica su scala nazionale fa incetta di ogni utile commento.
Una tempesta giudiziaria e mediatica senza eguali! Colpito, ma non affondato, Giosi Ferrandino, il Sindaco d’Ischia, primo dei non eletti al Parlamento Europeo nella competizione elettorale del 2014, esponente di spicco del PD regionale, componente dell’assemblea Nazionale del PD nonché presidente dell’Anci Campania.
E’ trascorso un anno, un anno da quel 30 marzo che sembrava aver decretato la fine politica del leader indiscusso della politica ischitana degli ultimi 8 anni. Il giallo delle dimissioni consegnate e poi revocate non c’appassiona. Giosi Ferrandino resterà Sindaco d’Ischia continuando ad essere determinante per la sua maggioranza e per la politica isolana anche dall’antro della sua cella di Poggioreale e dall’Hotel le Querce nei successivi mesi, sino al 21 luglio 2015, nel corso dei domiciliari.
“Politicamente morto e sepolto”, così lo vedevano i suoi detrattori di sempre. Per carità, la giustizia sta facendo il suo corso, ma diciamocela tutta, dinanzi alla scena di oggi, quella che si sta dibattendo nelle aule di tribunale sul caso, davvero lascia seri dubbi la legittimità di quell’arresto. La Giustizia non ci sta facendo una bella figura.
Il caso CPL Concordia segna la pagina nera della politica Ischitana del 2015, ma non certamente il tramonto di Giosi Ferrandino, piuttosto, oseremmo dire di altri amministratori.
Una pietra tombale colpisce in pieno volto assessori e consiglieri comunali di maggioranza e l’amministrazione comunale è di fatto allo sbando per diversi mesi, nel silenzio più assoluto proprio di quella maggioranza dalla quale ci si sarebbe aspettato altro, almeno una reazione. Inetti? Incapaci? Traumatizzati? Spaventati? Non entriamo nel merito, ma l’aggettivazione giusta e’ Immobili.
Giunta e consiglio comunale hanno dato il peggio di se nell’immobilismo più assoluto ed abbandonando completamente l’interesse verso il paese. Il vicesindaco Carmine Barile? Non c’era alcun dubbio: “l’uomo delle stelle”avrebbe dovuto mollare per forza. Liberato il Sindaco le dimissioni di Barile sono state immediate e poi seguite dalla guerra per la poltrona da vicesindaco scoppiata tra Enzo Ferrandino ed Isidoro Di Meglio. Il paese? Non interessa a nessuno, sempre più allo sbando, mentre l’unica cosa che contava e conta ancora oggi e’ l’investitura a futuro Sindaco, un’investitura che solo Giosi poteva e può decidere.
Quel maledetto tubo dell’hotel consta l’investitura a vice e dunque futuro sindaco d’Ischia ad Isidoro di Meglio ed Enzo Ferrandino da consigliere comunale sale sul trampolino di lancio.
Accade tuttavia ciò che nessuno dei maggiorenti avrebbe voluto: Giosi dichiara apertamente che non intende amministrare e che delegato a tutto sarà proprio il suo Vice.
Gli arresti di Giosi Ferrandino? Sono stati davvero devastanti per la maggioranza, ma ancor di più la sua volontà espressa di non volersi interessare della macchina amministrativa più come prima.
E’ il caos. Enzo Ferrandino viene completamente abbandonato dagli assessori. Iannotta si dimette, Giosuè Mazzella gli fa seguito, Isidoro Di Meglio, capoticamente si vendica fuori tempo e si dimette. In giunta restano in due: Rosanna Ambrosino ed il Vice Sindaco Enzo Ferrandino.
Un’amministrazione che resterà monca della sua giunta, con tutte le conseguenze del caso sino a Dicembre. Ma da dicembre ad oggi nulla è cambiato. Nessun assessore è titolare di deleghe e di qui le danze che vedono ancora Giosi Ferrandino determinante come nella stessa composizione della nuova Giunta. Con assessori e consiglieri pronti a litigi e a comportamenti da lattanti che impoveriscono il paese e che rendono ancora più centrale la posizione di Giosi Ferrandino.
Che, superato lo “scuorno” iniziale, inizia una nuova stagione e tra un “gufo” e un “lattante” fa incetta di “mi piace” su facebook. 216 gli auguri di pasqua contro i 108 di Gianluca. In piazza la gente gli fa la “corte” e il codazzo o cerchio magico si ringalluzzisce ogni giorno di più.
Dal voto ci separa un altro anno di amministrazione e, Giosi Ferrandino, è riuscito a rafforzare ancora di più la sua maggioranza. Ha recuperato Giorgio Luigi Balestriere, Gennaro Scotti è sempre più con un piede in maggioranza. Giovanni Sorrentino non ne parliamo proprio, è Giosi4Ever. L’unico che soffre è Gigi Di Vaia. Il resto delle “comparse”, attende lui.
Che comandi Giosi e’ indubbio. Che intorno a lui vi sia un codazzo di questuanti mi sembra più improbabile. Che il cerchio magico gli faccia da corona e’ plausibile. Del resto chi sarebbe disposto a prendersi carico di simile zavorra ( chiaro eufemismo…)?
Ad onor del vero il recupero dello sciupatiello non mi pare un’impresa proprio titanica. Del resto l’unico sindaco con il quale lo sciupatiello non ha fatto breccia e’ stato Luigi Telese. Ed una ragione, abbastanza evidente, ci sarà….