mercoledì, Gennaio 15, 2025

Riforme “work in progress” | #4WD

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

Daily 4ward di Davide Conte del 31 ottobre 2023

E mentre il tanto vituperato Mose continua a salvare Venezia come non mai dalla cosiddetta “acqua alta”, nel silenzio generale dei soliti accusatori di professione (dentro e fuori dai tribunali) che gliene fecero e dissero di cotte e di crude a “lui” e ai suoi progettisti e finanziatori; e Matteo Renzi, anziché preoccuparsi di chi gli offrirà asilo alla scadenza del suo attuale mandato senatoriale, afferma da Fabio Fazio di non essere disponibile a “fare da stampella” a un Governo che, grazie a Dio, si regge perfettamente in piedi da solo, Giorgia Meloni continua imperterrita il suo cammino verso il cambiamento.

“Elezione diretta del premier con turno unico e premio di maggioranza del 55% per garantire la governabilità. Norma anti ribaltone per impedire la formazione di maggioranze politicamente diverse rispetto a quella che ha appoggiato il premier eletto direttamente dai cittadini. E stop alla possibilità per il Quirinale di nominare senatori a vita. Secondo la premier Giorgia Meloni, con il contributo di queste riforme costituzionali, si passerebbe dalla Seconda alla Terza Repubblica.

Le novità sono incluse nella bozza del disegno di legge di riforma costituzionale, di cui si prevede l’arrivo in Consiglio dei ministri venerdì 3 novembre.”

 Ecco quanto fedelmente riportato ieri dal Corriere.it di ieri. Le riforme vanno avanti senza soluzione di continuità, a quanto pare, nonostante il solito blaterare delle opposizioni e, finora, nel silenzio oltremodo preoccupante del Presidente della Repubblica e di chi pensa o si sente autorizzato ad interpretarne l’orientamento al riguardo.

Lo dico e lo ripeto: da una parte c’è un Presidente del Consiglio dei Ministri fortemente determinato a scrivere una nuova pagina di storia politica contemporanea; dall’altra, un paese ancora ostaggio di schemi noti e cavalcati acriticamente dal basso verso l’alto pur di mettere in discussione, ostacolandone l’operato, un esecutivo finalmente scelto dagli elettori.
Credo che tanta concretezza, di qui a breve, non potrà che culminare con la riforma dell’ordinamento giudiziario e il ridimensionamento del potere sempre meno occulto della magistratura. E trovandoci a guardare al futuro, perché no, Giorgia potrebbe anche contribuire, da leader di partito e coalizione, a rigenerare finalmente il pressoché defunto centrodestra in Campania.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos