Gateano Di Meglio | Anziani contro disabile? Cittadino contro volontario? La verità è che la logistica della campagna vaccinale sulla nostra isola è, da sempre, uno schifo. La colpa è di chi non riesce ad organizzare il servizio, di chi preferisce ridurre le forze lavoro, di chi non rinnova chi si è impegnato in un anno e di chi, purtroppo, non ha il polso della situazione.
Quello che è successo ieri mattina all’Hub vaccinale di Ischia è solo l’ultimo di una lunga serie di intemperanze gestite con professionalità , umiltà, rispetto e comprensione. Quello di ieri, ovvero l’aggressione e il ferimento di due volontari, è l’ultimo episodio di una lunga fila. Il primo finito con le mani.
Prima di andare avanti, però, è opportuno chiarire che nessuna circostanza può autorizzate nessuno ad usare la violenza, le mani e la forza.
Nessuna giustificazione e nessuna scusa per chi si fa ragione con la forza: è bene chiarirlo. Senza se e senza ma. Chiarito questo, però, al tempo stesso la riflessione su quello che è successo va fatta.
Nella mattinata di ieri, sabato 30 ottobre, sono stati in tanti i residenti isolani che hanno scelto di sottoporsi alla terza dose (e alcuni alla seconda dose, ndr) presso l’unico hub vaccinale attivo sull’isola. Unico e più che bastevole centro vaccinale che, diciamocelo, potrebbe anche sloggiare dal Palazzetto dello Sport e potrebbe essere installato in ambienti che non limitano lo sport e la fruizione delle struttura sportive. Non a caso, infatti, i giorni di vaccinazione si contano come le gocce.
Nonostante l’affluenza molto alta e qui tornano le pecche organizzative, forse imprevista, alla gestione dell’open day erano assenti le forze dell’ordine e la gestione della vaccinazione affidata ai volontari della Protezione Civile. I vigili urbani, i Carabinieri e la Polizia sono arrivati solo dopo le “mazzate” e la vergogna!
I ben più di 200 in fila presso il Palazzetto dello Sport, senza forza pubblica, sono stati spettatori di una scena tratti molto forti. Purtroppo molti anziani che hanno vissuto un trauma di non poco conto!
I FATTI.
Mentre tutti attendevano il proprio turno, un responsabile sanitario ha effettuato una comunicazione che ha scatenato l’inferno.
“In una situazione già tesa per la mancanza di controlli che potessero regolare al meglio la fila – ci racconta una nostra lettrice – hanno comunicato che considerata l’alta affluenza di persone si sarebbe proceduto a effettuare prioritariamente le dosi, poche presenti, agli over80”. Una modalità operativa, questa, che in verità, viene utilizzata come consuetudine, ma leggiamo il racconto della nostra lettrice presente ai fatti: “A questa frase é seguito un vero inferno, tra urla, spintoni e qualche sedia che é volata in aria. Vi sono state anche scene di panico mentre i presenti erano in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine, soprattutto tra gli over 80 e 70 che attendevano di poter accedere all’hub. Dopo questi tafferugli, sono arrivati poi i vigili urbani e le altre forze dell’ordine.”
Dopo questo racconto, però, abbiamo provato a ricostruire bene i fatti che hanno portato al ferimento dei volontari della Protezione Civile in seguito all’aggressione.
In attesa all’esterno del Palazzetto dello Sport “Federica Taglialatela”, tra i molti cittadini, c’era anche un gruppo familiare al seguito di una giovane donna con “certificati” problemi fisici.
Dopo un po’ di attesa, uno dei componenti di questo gruppo ha chiesto ai volontari, con tanto di cartella clinica a conferma dei problemi fisici, di poter favorire l’ingresso della familiare al fine di ridurre l’attesa e di trattarla come una persona fragile.
In questo anno di vaccinazione, a cui spesso siamo stati testimoni, si sono registrati numerosi eventi come questi. Richieste varie, certe credibili, altre meno, altre strumentali. Ieri mattina, però, mentre la tensione cresceva, un altro testimone ci ha raccontato che prima dell’aggressione dei volontari, c’è stato anche l’intervento di uno dei sanitari.
“Sono ancora arrabbiata per quello che ho visto – ci ha detto la nostra amica – soprattutto perché ho visto la paura negli occhi di mia mamma, una donna anziana che vive a casa sua tra Maria De Filippi e qualche altra scenetta in tv. E’ stata una scena violentissima. Per me il signore che ha dato il pungo al volontario (omettiamo il nome) ha sbagliato, ma è anche vero che non è quello il modo di parlare con una persona che ti chiede comprensione e che sta vivendo, comunque, una situazione particolare. Quando è arrivato il medico sembrava che si era tutto risolto. Il medico ha preso sotto braccio il signore e lo stava allontanando quando, ma non ho sentito, sarà volata qualche parola di troppo e poi è arrivato il pugno. Poi il casino, le urla, le sedie. Direttore, che vergogna!”.
Poco dopo sono arrivate le forze dell’ordine che hanno riportato la calma e i Vigili Urbani di Ischia che hanno condotto le ulteriori operazioni di vaccinazione. Certo, qualcuno all’ASL dovrebbe sentirsi fischiare le orecchie, fare mea culpa e, prima di natale, farci il regalo e chiedere di essere sostituta considerato il fallimento!
Confermando la ferma condanna per chiunque trasformi la violenza in argomento, è opportuno chiarire che quelli che sono chiamati ad aver rapporti con il pubblico, siano essi volontari o dipendenti, devono essere formati a gestire le diverse situazioni e debbano avere delle virtù ben chiare: pazienza, comprensione e, soprattutto, l’assenza totale di personalismi e protagonismi.