domenica, Gennaio 19, 2025

RIZZOLI KO PER COLPA DI DE LUCA

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E’ prevista la visita del governatore De Luca, il 27 e 28 maggio per il convegno autoclebrativo dell’ASL. I pazienti possono soffrire! I dirigenti dell’ASL si devono pavoneggiare e farsi belli!

Non ci sono i soldi per potenziare il personale, non ci sono soldi per le medicine ed i servizi essenziali per i malati, non ci sono soldi per la sanità. Ma ci sono i soldi pubblici sperperati nell’indegno cantiere dell’Ospedale Anna Rizzoli. Un cantiere interminabile messo sù da decenni e fatto sopratutto di errori di progettazioni, messe in opera inadeguate, di lavori eseguiti ancora ed ancora, costantemente, per riparare ai danni fatti.
Ieri, mentre la dirigenza, Maria Valentina Grossi, l’architetto ospedaliero Trinchillo, erano in festa per il giorno di riposo concesso in onore di Santa Restituta, i sanitari rimasti in trincea erano costretti a negare una medicazione per la piaga da decubito di una degente.

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Mentre l’ala est del reparto di medicina, la radiologia, venivano sventrati per posare il lineoleum sulla vecchia pavimentazione montata appena pochi mesi fa, i pazienti sopportavano, i martellare incessante degli scalpelli e delle mazzuole. La polvere, la puzza di acrilico e colla inebriavano gli ambienti del reparto di medicina, ormai al collasso per la totale assenza di spazi, da anni di continui interventi edili. Nel mentre anche i carrelli per i pasti carrelli ed i medicinali, gioco forza, dovevano attraversare l’area interessata dalle opere, polveri, malte, colle, un cocktail micidiale.

Gli ingressi, per consentire quello che di fatto è stato un vero e proprio colpo di mano, sono stati chiusi e per entrare nei reparti bisognava attraversare il pronto soccorso e accedere poi per il cantiere dalle porte laterali! Una cosa indegna, in totale dispregio di qualsivoglia norma di sicurezza nella conduzione di un cantiere, ma anche per i pazienti esposti ad agenti patogeni, germi, infezioni, nonchè ai rischi derivanti dai prodotti sintetico usati, pericolosi per chi lotta già con un precario stato di salute.

Una realtà di cui nessuno se ne fotte! Soldi, soldi, soldi, percentuali sui lavori, scalate in carriera e arrampicate sociali sulla pelle degli altri, a spese della comunità.

Tutto nella totale assenza di controlli e verifiche sulla leicità degli atti e delle attività edilizie in corso.
Ieri l’ennesimo ed improvviso cantiere impiantato presso il presidio sanitario. Tre ditte per altrettanti lavori che riguardano l’ingresso e la medicina, in parte la Radiologia ed il Pronto Soccorso. Gli operai si sono presentati ed hanno cominciato a darci dentro.

Una lavoro di taglio e cuci che anche all’occhio profano appare inadeguato e non a regola d’arte e che imporrà a breve un nuovo intervento ed un nuovo sperpero di danaro pubblico. Il lineoleum attaccato sulla pavimentazione posta in opera con la tecnica dello spolvero senza collanti a breve creerà vuoti d’aria e bolle li dove le maioliche traballano. Altri soldi, altri lavori. Ignoto il termine dei lavori, si sa solo che bisogna fare presto.

Milioni di euro dei soldi dei contribuenti andati in fumo per una progettazione inutile e dannosa. Non siamo noi a dirlo lo dimostrano i fatti. Oltre all’ingresso principale è stato previsto anche il rifacimento la pitturazione della facciata, solo la parte centrale d’ingresso,però. Ovvero li dove l’occhio delle autorità potrebbe battere!
Tutto il resto sarà lasciato cosi com’è. Per l’intervento un ampia impalcatura sarà montata per consentire una celere attività.
Secondo alcune indiscrezioni trapelate da ambienti interni, si tratterebbe della classica lavata di facciata per accogliere l’imminente visita del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca prevista il prossimo 27 maggio.

Intanto per allestire la parata istituzionale, una passerella fine a se stessa, si consentono attività in totale dispregio della sicurezza, una promiscuità assurda e lesiva dei diritti dei malati, uno schifo!

Un quantitativo abnorme di fondi pubblici sperperati in decenni di continua ed inconcludente ristrutturazione.
Un assurdo tutto italiano che non sembra poter avere fine. Dopo i lavori in chirurgia e maternità si rifà nuovamente la radiologia, oggetto appena tre mesi fa di interventi analoghi! Ora si rifà la medicina. Si fa, si rifà, si monta e si smonta e le porte già cadono a pezzi, i pavimenti saltano e i linoleum si stacca. Cadono a pezzi i muri che sembrano incollati con la saliva.
La scelta, la tempistica , ma anche la progettazione e la qualità dei materiali impiegati appare alquanto infelice. Oggi i lavori sono previsti anche dopo le 20,00. Una notte da incubo per i degenti, dopo una due giorni da cani tra sporco e attività edilizie.

Da anni ormai parliamo della triste sorte della struttura lacchese che ora sconta i problemi creati a monte quando fu stravolta la progettazione originaria del Rizzoli sfalsando i reparti.
Un excursus attraverso cantieri aperti, scheletri di cemento mai portati a termine, miliardi andati in fumo. Ma, di fronte ad un ospedale continuamente ricostruito , l’Isola può vantare la realizzazione di tre sale operatorie in una struttura da 60 posti, una lingua di facciata ritinteggiata e tre strati di pavimento per coprire il malaffare. Ma non può operare, ma trattare solo le urgenze!

La dottoressa Maria Valentina Grossi ci aveva parlato della volontà di rendere il Rizzoli all’avanguardia, un super ospedale. Questo annunciando i nuovi lavori alla camera operatoria.
Eppure non si possono sottacere i disagi e le tante ombre che aleggiano su questo eterno piano di rifacimento.
Non bastano le croniche carenze di personale, i problemi di turno, di trasporto e continuità territoriale, i gravi disservizi e le disfunzioni collegate alla continua ripresa dei lavori presso la struttura ospedaliera lacchese, sono ormai intollerabili.

Per decenni Ischia, come l’Italia, ha potuto assistere in modo diretto a come si sarebbe potuto fare assistenza sanitaria ed ospedaliera ed invece non è stato fatto. Miliardi in fumo e mai usati fruttuosamente.
Un vero e proprio “scandalo” che “in termini di sperpero di risorse pubbliche supera di parecchio ogni più pessimistica previsione“, ma che, tuttavia “sembra essere quasi relegato al ruolo di leggenda metropolitana raccontata solo tra gli addetti ai lavori isolani“. Intanto la politica locale vergognosamente tace ed acconsente.

3 COMMENTS

  1. Scusate ma oltre la vostra denuncia, sacrosanta, ma nn possiamo riunirci, noi tutti isolani, ( politici a parte, ovviamente! !!!!), e organizzare, che so, una manifestazione, una raccolta di firme, assistiti magari da avvocati che siano in grado di portare in tribunale tutti i responsabili, (partendo proprio dallo stesso De Luca, che è l’ennesimo che parla, parla. ..ma poi….)?. Potrebbe essere un’idea? Se no anche noi parliamo, parliamo ma se non facciamo seguire i fatti staremo sempre peggio!!!!!! Almeno nn facciamo sempre le pecore!!!!!

  2. Egregio Direttore,

    sono un uomo di 50 anni che da due anni è dovuto andare via dalla propria isola a causa della mancanza di servizi e lavoro. Io con una moglie e tre figli sono stato costretto ad emigrare in un altra terra che mi ha permesso di lavorare e di assicurare un futuro ai miei figli.
    Le scrivo perché non è possibile che nel 2016 Ischia si trovi in questo dissesto totale non funziona nulla, non si riesce a superare questa situazione. La mia esperienza la scrivo con rabbia lavoravo in un noto albergo di Lacco ameno negli ultimi tre anni senza percepire un centesimo non si poteva andare avanti così. Ma la mia situazione è come molti altri che non hanno il coraggio di esporle in pubblico per paura di perdere il lavoro o chissà che cosa. Nessuno si è mai presa la briga di far ripartire Ischia. Ma Le chiedo che futuro hanno i nostri figli stando su quest’ Isola? Perché persone come me ad una certa età devono andare via dal posto in cui hanno vissuto per oltre 50 anni? Nessuno mai ci dirà il perché di tutto questo è cosa abbiamo fatto per trovarci in questa situazione. Ospedale che non funziona, trasporti idem nessuno che si preouccupa delle nostre sorti e di quelle dei nostri piccoli figli. Spero che qualcuno faccia qualcosa ma penso che dopo tutti questi anni di degrado tutto questo continuerà ancora, spero che Lei Direttore pubblichi questo articolo perché non si può più vivere così e non possiamo nemmeno emigrare dalla nostra terra per colpa di quelle persone che di noi se ne infischiano.

    Grazie per l’attenzione.
    Papaleo

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