Ugo De Rosa | All’ospedale “Rizzoli” si registra un ennesimo problema, che riguarda la climatizzazione della sala operatoria. Abbiamo affrontato la questione con la dottoressa Mariarosaria Basile, direttore dell’UOC Prevenzione e Protezione, per conoscere maggiori dettagli e soprattutto i tempi necessari per la risoluzione dell’inconveniente. Dalla sua analisi emergono anche ulteriori aspetti, legati alla viabilità critica a Casamicciola, che ostacola diverse attività.
Dottoressa, come state risolvendo il problema? Quali sono le difficoltà che si stanno affrontando?
«In realtà non è che possiamo inventarci una soluzione, se non quella che abbiamo assunto nell’attesa dell’arrivo della nuova macchina che è già presente a Bari. Nel frattempo, abbiamo valutato il pericolo più grave da escludere, ovvero la presenza del pulviscolo in sala. Dopo la valutazione di ieri mattina, insieme con il direttore Quinto, abbiamo preso in considerazione la ripresa delle attività nella sala operatoria, dove non c’è immissione d’aria e dove ci sono diverse bocchette.
Il gap che dobbiamo affrontare è la temperatura che sale nel momento stesso in cui ci sono troppe persone in sala, per cui abbiamo predisposto una riduzione all’essenziale del numero di operatori compresenti, in maniera tale da garantire la temperatura idonea.
Lei sa bene che nel momento stesso in cui una persona è presente in una sala, produce calore e immette vapore con la respirazione. Dunque per ridurre tali immissioni abbiamo calcolato che in sala operatoria devono esserci al massimo due o tre operatori oltre al paziente, e solo per interventi che non superino i 120 minuti, almeno nelle previsioni. Un lasso di tempo che ci permette di far “riposare” la sala operatoria. Il tutto, ovviamente, nell’attesa di sostituire la macchina che è già presente a Bari e per la quale abbiamo registrato dei ritardi dovuti alla contingenza internazionale con i pezzi di ricambio, prima legata al Covid e ora alla guerra. Problematiche presenti in tutte le forniture tecnologiche in questo momento.
Ad Ischia, però, aggiungo, ci sono anche seri problemi di logistica. L’attuale viabilità, infatti, ci sta bloccando in più di un’operazione. Limita l’accesso in ospedale dei sanitari, non solo quelli che provengono dalla terraferma, limita le forniture e, nel caso specifico, anche delle tecnologie che servono per implementare il servizio di climatizzazione della sala operatoria. Questo problema, però, e ci tengo a precisarlo, ha solo rallentato alcuni interventi di elezione, senza intaccare la funzionalità delle altre sale operatorie per l’emergenza e la sala parto.
Con il limite della 6 tonnellate sulle strade di Ischia abbiamo anche seri problemi con la fornitura di calcestruzzo. Abbiamo contattato il comandante Cipresso della Capitaneria di Porto, la Protezione Civile e il commissario Calcaterra per ovviare al problema. Nel cantiere, infatti, abbiamo la necessità di intervenire con le betonerie per completare le opere. Al momento abbiamo proceduto allo scavo dei i buchi per i pilastri, ma bisogna riempirli di calcestruzzo. Si ipotizza una traversata Ischia-Casamicciola per superare la limitazione sulla ex SS 270.
Per concludere con il problema alla sala operatoria, credo che nel giro di 10 giorni dovremmo avere la fornitura completa ed entro fine mese dovremmo avere anche la sostituzione dell’intero macchinario».
La dottoressa Basile ha poi aggiunto: «Questa mattina (ieri, ndr) abbiamo anche verificato alcune segnalazioni circa la pulizia del presidio sanitario e devo dire che le abbiamo trovate infondate. Il direttore Quinto ha assicurato che ha più volte sollecito l’azienda affidataria del servizio e controllato come venissero svolte le pulizie. Abbiamo trovato un ospedale ben in ordine».