mercoledì, Marzo 12, 2025

Rosa Iacono: «Se non fermerete le demolizioni organizzerò una protesta a Roma e farò lo sciopero della fame»

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Il quinto appello al premier Giorgia Meloni. La presidente di Adi e Croce Rosa ipotizza che le precedenti missive nemmeno siano state portate alla sua attenzione. Ma anche il dramma degli abbattimenti di necessità merita attenzione, sia pure in un momento delicato per il mondo intero come quello che stiamo vivendo

Essendo rimasti inascoltati i precedenti, arriva il quinto appello di Rosa Iacono al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per fermare le demolizioni degli abusi di necessità. Stavolta firmandosi la presidente di Adi e Croce Rosa ricorda di essere Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. La nota indirizzata anche al Presidente della Repubblica, al presidente della Regione Campania, al prefetto di Napoli, ai sindaci dell’isola d’Ischia, ai vertici delle forze dell’ordine e al Vescovo di Ischia ha come sempre ad oggetto «Fermare gli abbattimenti per l’abusivismo di necessità. “Fermare al più presto le ruspe”. Quinto appello con preghiera di urgente riscontro».

Scrive Rosa Iacono: «Gentilissima Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri e Capo del Governo, in relazione al problema in oggetto, questo è il quinto appello che ti rivolgo, non c’è più tempo, occorre intervenire subito con urgenza e solo tu, con la tua Autorità lo puoi fare e non permettere che centinaia di famiglie della nostra regione Campania, ma anche di altre località d’Italia, vengano cacciate dalle loro abitazioni e messe in mezzo alla strada.
Nelle mie precedenti lettere, inviate il 10 gennaio, il 29 gennaio, il 21 febbraio e il 24 febbraio 2025 ho esposto tutte le ragioni che mi hanno spinto a rivolgermi alla tua cortese attenzione in merito al gravissimo problema degli abbattimenti, non ho più argomenti se non quello di ricordarti che la casa è un diritto di tutti i cittadini ed è un bisogno primario che si deve assolutamente assicurare a tutti i cittadini di una nazione democratica e civile quale dovrebbe essere la nostra amata Italia.

Al momento non ho ricevuto alcun riscontro, penso che le tue segretarie non ti hanno minimamente informato di questa problematica, forse perché non la ritengono importante in confronto ai tanti impegni che in questo momento ti affliggono a partire dal problema delle guerre in Ucraina e nel Medio Oriente e quello dei rapporti con l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America, problemi che certamente hanno una grande importanza ma, se ci si mette nei panni di una povera famiglia che ha fatto tanti sacrifici per assicurarsi un tetto sulla testa affrontando tanti rischi e pagando tante penalità e che oggi, da un momento all’altro, si può trovare in mezzo ad una strada, si può capire l’importanza vitale che ha anche questa problematica degli abbattimenti.
Nella terza lettera vi suggerivo di far pagare una multa simbolica e fermare gli abbattimenti.

Mi si potrebbe obbiettare: Chi è questa signora, arrogante e presuntuosa che si permette di suggerirci quello che al Governo, noi dobbiamo fare?
Si è vero, forse sono solo una povera illusa che pensa di rivolgersi attraverso delle lettere accorate al Presidente del Consiglio, Capo del Governo, nella speranza di risolvere un problema che per molte famiglie è diventato di vitale importanza.

In questa faccenda, sono stati commessi numerosi errori da parte di tante Autorità e Istituzioni statali, regionali e comunali e, alla fine, la patata bollente è passata nelle mani della magistratura che non può fare altro che applicare le Leggi che il Parlamento approva.

L’INCUBO DI TANTE FAMIGLIE

«Carissima Giorgia, ti prego, la vita è già abbastanza amara e difficile, cerca, se ti è possibile, di risolvere questo difficile problema e diventerai la Presidente di tutte le famiglie che, in questo momento, stanno vivendo questo bruttissimo incubo degli abbattimenti delle loro case.
Nel quarto intervento, chiedevo di essere ricevuta con una delegazione di poche persone, ma, come per quelli precedenti, non ho ricevuto riscontro.
Cara Giorgia, ancora una volta, ti confermo la mia personale approvazione per tutto quello che stai facendo per migliorare e portare avanti il nostro popolo verso una società sempre più sana e giusta affrontando tanti problemi creati, per lo più da governi precedenti che non hanno saputo risolverli e ci hanno lasciato in un mare di guai soprattutto nel campo della Sanità dove esistono tuttora lunghissime code di attesa per visite urgenti e molte carenze nei confronti di malati oncologici per i quali, come certamente sai, il tempo di attesa è un elemento indispensabile alla loro sopravvivenza.

Gentilissima Presidente, scusami se ancora insisto, sono solo una madre di famiglia senza titolo di studio, ma con tanta rabbia in corpo e tenacia che mi ha portata ad essere Presidente dell’Associazione Disabili Ischia (A.D.I.) e fondatrice di un Servizio di ambulanze trasporto infermi cui i volontari vollero dare il mio nome, “Croce Rosa Ischia Soccorso”, fondato nel 1997.
Attendo al più presto una risposta, altrimenti sarò costretta ad organizzare una manifestazione e venire a Roma, magari con a capo i sei Sindaci isolani e tanti disabili, malati oncologici ed altri cittadini, e ci legheremo con catene ed inizieremo uno sciopero della fame ad oltranza in segno di protesta per la risoluzione di questo problema degli abbattimenti.

Nell’attesa e nella speranza di ricevere un tuo gradito e indispensabile segno, ti auguro sempre che il signore ti guidi nel tuo lavoro e ti protegga sempre».

Autore

  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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1 COMMENT

  1. Sciopero della fame o altre proteste non serviranno a niente. Ma ancora non è chiaro che la Meloni non può perdere il suo tempo con Ischia? Cara Giorgia o gentilissima presidente? Ma perché usare questi termini? Non se li merita. Nella vita nessuno ti dà niente bisogna andare avanti con le proprie forze. Questa è la verità.

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