Ida Trofa | Continua a tenere banco l’affare salasso tasse in atto a Casamicciola Terme. Il ruolo suppletivo voluto dall’ente tramite la sua società di riscossione privata, le bollette a profusione, alimentano malumori e nuove parentesi negative per il paese. Mentre la politica si adagia e specula sull’azione della Soget spa, i cittadini si stanno organizzando in maniera spuria. C’è chi ha deciso di pagare, stante l’importo “irrisorio” rispetto all’impresa di affrontare un ricorso avverso la cartella esattoriale. Altri, per principio, hanno inteso contestare le richieste economiche rivolgendosi ad un legale. Per ora resta in fase embrionale il tentativo di creare una class action.
È colpa loro. Tra ricorsi e resa, resta lo schifo dell’ennesima porcata a danno della gente
È il metodo che fa venire il volta stomaco, è il metodo che non va. Dopo 5 anni, le sanguisughe “comunali” si ridestano (in realtà è tutto studiato nel dettaglio) tentando di mettere mano al portafogli della popolazione. Scaricandogli addosso tutto il peso economico di una “trastola” in grande stile: anche i costi delle spese di notifica e gli interessi quando è il comune e la stessa Soget ad aver commesso l’errore.
Il ruolo suppletivo è già un’ammissione di colpa. Secondo il dizionario giuridico il ruolo suppletivo “Costituisce una integrazione di imposta, che viene richiesta nei casi in cui il riscossore abbia commesso un errore nel calcolare l’entità dell’imposta dovuta”. La responsabilità di questo ennesimo guaio a danno della gente è da ascriversi senza se e senza ma alla politica. La Soget non fa altro che i suoi interessi e dei pochi traffichini che ne hanno decretato il ruolo di società di riscossione dei tributi locali.
Tra ricorsi e resa, resta lo schifo dell’ennesima porcata a danno della gente.
Traccia di illegalità
Alcuni avvocati specializzati nel settore tributario, incaricati di impugnare il provvedimento di pagamento, sostengono che c’è traccia di illegalità già nel ruolo suppletivo emesso per la TARI, senza contare quel che riguarda gli altri balzelli comunali. Tracce di legalità si ravvisano secondo i legali sull’affidamento del servizio, ma questo, come Dispari lo avevamo sottolineato già alla vigilia dell’appalto. A sostegno, inoltre, c’è una sentenza della Corte costituzionale del 2014. Al momento non si può fare altro che attendere la commissione tributaria. Sono diversi i ricorsi presentati avverso le cartelle esattoriali casamicciolesi e si attende solo la pronuncia dei giudici della commissione chiamata a breve ad esprimersi. La politica pronta salasso e connivente non si esprime.
Il fatto
È il solito brutto giro, qualcuno direbbe un imbroglio, targato SO.G.E.T.
L’azienda, in queste settimane, ha fatto sì che oltre tremila contribuenti di Casamicciola siano stati raggiunti dall’ennesima ministangata. Un prelievo forzoso di danaro alla voce tasse che pesa sui già asfittici bilanci familiari mentre, di rimando, accresce il portafogli della chiacchierata S.p.A. che tanto piace agli amministratori locali e che consente giochetti elettorali e assunzioni di comodo.
Quindi accresce anche il potere di constatazione politico dei nostri influenti locali. La vicenda riguarda le imposte del 2016 ICP, COSAP e Tari.
Cosa è accaduto?
Il cittadino contribuente nel 2016 ha pagato. Verosimilmente ha pagato gli importi e le richieste avanzate a suo carico attraverso i bollettini premarcati e precompilati della stessa società di riscossione incaricata, del comune che a distanza di cinque anni giusti giusti, si ricorda di aver sbagliato i conti! Ma non solo. La Spa che, tra l’altro è già finita sotto inchiesta tra le Marche, la Basilicata, la Puglia e la Campania, per reati come la truffa, è stata capace di fare d più grazie al campo libero resole, proprio, dai politici locali.
La Soget si è fatta i conti ed ha chiesto al comune di approvare i ruoli suppletivi delle suddette imposte accusando il contribuente di presunte condotte omissive. Gli importi richiesti con i ruoli suppletivi sono irrisori, talmente irrisori da scoraggiare al ricorso verso la richiesta di pagamento. Questo nella stragrande maggioranza dei casi. Molti altri casamicciolesi hanno deciso di fare ricorse per motivi di principio e ribellione al “metodo”. Resta evidente che costi di più, in termini economici e di tempo, fare ricorso avverso il balzello che pagarlo. Il guadagno sta sui numeri. Poche decine di euro per centinaia di cittadini fanno un bottino ghiotto.
Un esempio
Già in passato vi abbiamo fatto l’esempio pratico di una richiesta fra tante. Ovvero un cittadino ha versato nel 2016 un’imposta di 227,00 euro per TARI, così come chiesto dall’Ente e dalla Soget. Dopo cinque anni, sotto un’altra veste il servizio di riscossione casamicciolese contesta allo stesso contribuente che l’imposta da lui dovuto non è di 227,00 euro, ma di 261,95 euro. Dunque, il cittadino non avrebbe versato, secondo la società di riscossione, ben 34,95 euro in meno. A questo punto, per completare il quadro del salasso, dovrà essergli attribuita una sanzione per omesso versamento pari al 30% dell’imposta non versata calcolata in 10,49 euro. Più 0,44 euro di interessi e 8,75 euro di spese di notifica e 0,37 euro di arrotondamento. Ma c’è di più. Al peggio non vi è mai limite. Il cittadino dovrà pagare 44,51 euro, se paga entro 60 giorni dalla notifica, oppure 55,00 euro se paga decorsi i 60 giorni. Allegate alle richieste di pagamento ci sono anche i bollettini precompilati. Un must della ditta!
Esercizi del diritto alla difesa e politica
Le modalità di riscossione dei tributi locali hanno subito un importante novella legislativa mediante l’introduzione degli accertamenti c.d. esecutivi anche in materia di tributi locali (Legge di Bilancio 2020, n. 160/2019), in forza dei quali l’avviso di accertamento presenta al tempo stesso natura di atto impositivo, di precetto e di titolo esecutivo. Questi sono i principi elementari della legge in materia.
Occorre, dunque, tenere distinte non solo le diverse modalità scelte dagli enti locali in tema di riscossione dei tributi locali, per via diretta o indiretta, ma anche la recente novella legislativa ai fini dell’esercizio del diritto di difesa del contribuente.
Quel che sta accadendo a Casamicciola è grave. Dovrebbe essere approfondito dalle autorità e dagli amministratori stessi. Non è questo il modo di tutelare le sorti dei cittadini. Piuttosto questo è il metodo che accresce solo l’affaire e le casse di Soget e politici conniventi.
L’accordo con SO.G.E.T.
Il ruolo suppletivo dei vari balzelli viene approvato richiamando l’accordo del 15 dicembre2017 stipulato dal comune con la soc. SO.G.E.T. S.p.A. di affidamento concessione del servizio gestione ordinaria, straordinaria e riscossione coattiva della TA.RI, gestione straordinaria e riscossione coattiva di tutte le altre entrate tributarie ed extra tributarie, riscossione coattiva dei crediti tributari dell’A.M.CA. S.R.L. (soc. partecipata dell’ente che ha gestito per gli anni dal 2006 al 2013 la tassa rifiuti), contenzioso tributario. Così il responsabile delle entrate tributarie, il segretario Anna Li Pizzi, approva il ruolo suppletivo sulla ICP del 2016. L’imposta comunale sulla pubblicità approva così alle stelle benché, stando i termini dovrebbe essere prescritta, ma che la Li Pizzi ha certificato al fotofinish. Idem per la COSAP e sopratutto per la TARI.
Ruolo omessi/tardivi pagamenti ICP anno 2016. L’imposta comunale sulla pubblicita’
Sulla base del precitato contratto la soc. SO.G.E.T. S.p.A. (Società di gestione entrate e tributi) ha, scrive il funzionario comunale Li Pizzi “verificato il mancato pagamento nei termini fissati ed ha provveduto ad elaborare un Ruolo/ Lista di accertamenti I.C.P. (Imposta Comunale sulla Pubblicità anno 2016 trasmesso all’Ente, acquisito e reso esecutivo in data 21/12/2021 dal Responsabile dell’Area V entrate tributarie”. La Li Pizzi esaminato detto ruolo/lista ha provveduto a riscrivere sul ruolo dei pagatori 28 contribuenti per un totale tra aumenti, bolli e quant’altro di € 5.963,00.
Al servizio del potere
Un accordo letale, per i cittadini ovviamente, quello della S.p.A con la politica che promette di mietere nuove vittime attraverso la indebita, o quanto meno pretestuosa, emissione delle più disparate richieste di pagamento. Il tutto con il silenzio assenso dei vertici politici che invece avevano e hanno l’obbligo di vigilare. Ovviamente se qualcuno non si decide a fermare questa roulette. Non si tratta di casi sporadici, ma radicati in un preciso modus operandi che la Soget applicherebbe in tutti i Comuni nei quali è convenzionata, con profusione di anomalie, ingerenze, abusi o vere e proprie truffe ai danni dei contribuenti. Soprattutto in quelle zone, troppo spesso del Sud Italia, dove da sempre gli Ufficiali della Riscossione in servizio presso Soget agiscono sotto la direzione di soggetti senza scrupoli già indagati per falso, truffa e abuso d’ufficio. È tutto scritto agli atti delle inchieste in corso. Una vera e propria “fabbrica” di richieste di pagamento preconfezionate a tavolino. Ovviamente, tutto questo a grosso vantaggio delle casse della Soget e delle buste paghe degli Ufficiali e Funzionari della Riscossione, anche loro “pagnottisti”.