Dopo l’accesso sfumato in Promozione, che era un obiettivo ambizioso ma non irrealizzabile, abbiamo parlato con il presidente del Lacco Ameno, Salvatore Castagna, per fare il punto della situazione e della ripartenza dalla Prima Categoria. Il Lacco Ameno ha un progetto allargato che coinvolge anche le giovanili, per ampliare la base della piramide calcistica e avvicinare i ragazzi alla prima squadra.
Vediamo quali sono le novità, le conferme e gli obiettivi di questa nuova stagione.
“Era giusto e doveroso provare il ripescaggio per la Promozione, ma sapevamo che non era semplicissimo. Abbiamo tentato, ma i risultati purtroppo non ci hanno dato l’esito sperato. Noi, al di là di tutto, anche se ripartiamo dalla Prima Categoria, abbiamo questa certezza di ripartire con mister Iovine, che sta già lavorando da un po’ di tempo affinché si possa organizzare una squadra il più competitiva possibile. Perché il nostro obiettivo è quello di ben figurare, di dare seguito all’ottimo lavoro che è stato fatto l’anno scorso. Quindi è giusto dare risposte importanti anche quest’anno. Ripeto, noi stiamo lavorando affinché non si faccia un campionato tanto per fare, ma vogliamo essere protagonisti, vogliamo cercare di ambire a qualcosa di importante, costruire qualcosa di importante, soprattutto costruire una squadra che possa avere un futuro nel lungo termine, non solo nel breve. Il mister sta lavorando tanto per comporre una squadra con giovani validi. Qualcosa è stato avviato già l’anno scorso e si sta proseguendo in questa direzione. Ovviamente, per poter puntare a qualcosa di importante, sappiamo che non è semplicissimo, sappiamo che è difficoltoso, ma abbiamo l’obbligo di provarci.
Abbiamo bisogno del campo sportivo, ma non sappiamo bene ancora quale sarà la situazione, se si potrà giocare a porte chiuse, se si potrà utilizzarlo soltanto per allenarsi. Però questo è uno dei fattori fondamentali per noi, almeno rispetto all’anno scorso, perché il lavoro è stato fatto, mi sembra che sia stato fatto qualche passo avanti, qualche opera di messa in sicurezza, però purtroppo il risultato finale, cioè il poter giocare lì a porte aperte, non è ancora possibile. Ci speriamo e questa è una cosa fondamentale proprio per basare tutta la nostra attività, che, come detto, non si può fermare solo alla prima squadra, ma si deve anche allargare al settore giovanile, la composizione di un settore giovanile il più organizzato possibile. Stiamo lavorando anche in questa direzione con mister Giovanni Iodice e con tutti gli altri della società, con lo stesso mister Iovine, affinché si possano costituire le squadre che ci dovranno consentire poi di avere un numero di iscritti adeguato, cosa che magari in passato non era riuscita”.
Una domanda, purtroppo divenuta cronaca di questi giorni, ci costringe in qualche modo a riavvolgere il nastro alla brutta parentesi del derby con il Panza. Abbiamo visto di questi numerosi Daspo che sono stati notificati sia da una parte sia dall’altra. Ti chiedo comunque una riflessione: tu avevi già preso le distanze da tutto, però anche la tua squadra è stata coinvolta.
“Purtroppo, questi sono episodi che noi avremmo voluto evitare. Succede anche questo, ma spero che questi errori ci abbiano fatto capire che cose del genere fanno male allo sport e non giovano a nessuno, oltre a vanificare un lavoro che magari viene portato avanti con tanto sacrificio. Quindi, sicuramente, noi condanniamo questi atteggiamenti. Mi rendo conto che tante volte si cade in provocazioni, ma uno dovrebbe essere sempre lucido ed evitare cose del genere. È un peccato, perché, tra virgolette, sono tutti ragazzi che si conoscono tra di loro; quindi, avere quelle reazioni fa cadere le braccia. Però fa parte anche questo del calcio, magari la lezione, anche perché i provvedimenti non sono facili da affrontare, servirà per il futuro. Dico solo questo, poi ripeto, è stato brutto l’anno scorso dover affrontare questa situazione, perché siamo tutte persone che ci conosciamo al di là del calcio, che affrontiamo con passione, quindi dovremmo, al termine dei 90 minuti, stringerci la mano e andarcene. Invece, purtroppo, non è sempre così”.
Ti volevo chiedere, in conclusione di questa piacevole conversazione, una valutazione su quello che vediamo nel mondo del calcio isolano. In serie D c’è l’Ischia, il Forio in Eccellenza, il Barano e il Procida in Promozione. C’è quindi questo risveglio di tante società e anche un importante settore giovanile isolano, considerando i numeri, gli impegni di tutte le altre scuole calcio. Volevo chiederti una valutazione serena su tutto questo.
“Mi fa molto piacere questo risveglio del calcio isolano, perché ho visto che, per quanto riguarda l’Ischia, è ritornato in prima fila Carlino, il Barano si sta riorganizzando, il Forio con il presidente Amato sta dando vita a un progetto importante. Questo significa che il calcio isolano è vivo più che mai. Questo non può che farci piacere. Io l’ho detto anche nelle scorse interviste: noi società isolane dobbiamo puntare molto sull’organizzazione ottimale dei settori giovanili, perché poi sono questi settori giovanili che ci dovranno portare avanti nel tempo le squadre che dovranno affrontare i vari campionati regionali. Questo mi fa ben sperare. Poi è normale che uno si auguri sempre che le società isolane possano ambire a risultati importanti. Ovviamente, chi ci deve rappresentare oggi sull’isola è l’Ischia, con Lello Carlino. Io penso che si possa fare qualcosa di importante. Già un ottimo lavoro è stato fatto l’anno scorso, speriamo che si possa proseguire, ma mi auguro che tutte le società possano raggiungere i loro obiettivi”.