Avv. Salvatore Serpico, presidente Associazione Club Etica Libera| Purtroppo anche quest’anno siamo costretti a fare la conta dei danni e dei disagi procurati dagli incendi che hanno interessato grandi estensioni di tutto il Sud-Italia, con particolare riguardo alla Calabria, Sicilia e Sardegna, e che hanno colpito, come oramai consuetudine, anche il nostro territorio isolano.
Fiamme che hanno interessato sia il versante meridionale che il versante occidentale dell’isola, distruggendo tutto ciò si frapponesse alla sua triste avanzata, creando molta paura per gli abitanti dei luoghi interessati, oltre agli enormi disservizi generati alle linee telefoniche, andate completamente in fumo, con problemi di comunicazione ancora oggi in corso di risoluzione.
Come sempre, grazie solo al pronto intervento dei VV.FF. della Compagnia di Ischia e dei volontari della protezione civile (Forio CB in testa) è stato possibile evitare guai maggiori.
L’ACCEL (Associazione CLUB Cacciatori Etica Libera) nel condannare ogni opera di distruzione ambientale, intende fermamente respingere ogni accusa secondo cui detti incendi promanino per mano di spietati cacciatori; purtroppo la triste realtà, nota ai più, che spesso o quasi sempre, si tratta di incendi appiccati da piromani che provano semplicemente piacere dalla avanzata di fiamme, senza badare agli effetti distruttivi che ne consegue.
Il falso pregiudizio che siano i cacciatori ad essere causa dei roghi, risulta frutto di una tesi, oggettivamente non valida e non sostenibile per una pluralità di ovvie motivazioni che vedono il cacciatore patirne solo gli effetti.
Appare doveroso chiarire, in primis, che gli incendi, sia del passato che quelli recenti, riguardano zone non specifiche di caccia, dove l’abbandono delle terre e la loro incuria la fa da padrone. Differentemente dalla terraferma, sull’isola vengono appiccati fuochi dove sono presenti pressoché rovi, sterpaglie, vegetazione spontanea, mentre gli alberi di alto fusto, ahimè interessati, sono quelli esclusivamente posti a confine con dette fasce di terreno incolte ed abbandonate. E’ proprio questa situazione di abbandono di intere aree che rende gli incendi più estesi, mentre una maggiore cura, così come avviene a cura del cacciatore in relazione alle aree ove pratica l’attività venatoria, permetterebbe di limitarne di molto le conseguenze ambientali. Occorre chiedersi come mai gli incendi maggiori si verificano proprio nelle presunte aree inserite in parchi, parchetti, aree di interesse comunitario, Aree Natura 2000, a dimostrazione del fallimento delle politiche di tutela ambientale e della sorveglianza che dovrebbe essere al contrario garantita: normative che presentano il solo fine esclusivo di non consentire al cacciatore di praticare la propria passione, senza produrre alcun utile effetto di ripopolamento ambientale che dovrebbe costituire l’obiettivo principale.
E’ una verità assoluta che si intente fermamente stigmatizzare, che nelle zone in cura ai cacciatori alcun incendio si verifica!!
Sempre per amore della verità occorre informare che il cacciatore non ha alcun interesse a limitare le pochissime aree ove poter esercitare l’attività venatoria, atteso che, è facile comprendere, all’interno delle aree interessate da roghi non solo non sarebbe possibile per legge cacciare, inoltre, si andrebbero a limitare ancor di più quelle zone appetibili ove la migratoria avrebbe la possibilità di un breve ristoro, per riprendere il cammino verso le zone di svernamento.
Non ultima la circostanza, sottaciuta alla opinione pubblica, che in occasione degli incendi, sono proprio i cacciatori ad assistere gli operatori antincendio, ed è notizia facilmente verificabile, che proprio grazie alla categoria ed alla profonda conoscenza del territorio, dei sentieri, delle mulattiere, di recente in Calabria ed in Sardegna, è stato possibile sedare vasti incendi che hanno riguardato una fetta importante del territorio. In Sicilia addirittura i cacciatori, impegnati nella attività di spegnimento nei giorni scorsi, sono stati nominati ufficialmente all’interno di associazioni antincendio.
Sul punto, il Club etica libera, intende fare la sua parte a tutela del territorio, all’uopo comunica di aver nominato dei responsabili di zona, distinti per macroaree boschive, tali da coprire l’intero territorio isolano, con la specifica mansione, tra le altre, di segnalare ogni minimo incendio, sin dalle fasi iniziali, sollecitando il pronto intervento del corpo dei VV.FF., inoltre con relativo obbligo di denuncia dei responsabili, ove individuati, alla autorità giudiziaria in caso di flagranza di reato.