Con un giorno di ritardo vengo a scrivere della festa di San Valentino.
Il 14 febbraio per me è un giorno come l’altro e ho la presunzione di credere che dovrebbe essere così per chiunque viva un rapporto di coppia stabile, ancor più se consolidato negli anni. Perché in quanto tale, ogni giorno (non solo il 14 febbraio) dovrebbe rappresentare la festa degli innamorati, il trionfo di una scelta giusta e mantenuta viva sulle ali dell’amore vero e della capacità di apprezzarsi sempre, reciprocamente, nonostante il passare degli anni, in un eterno primo giorno.
Sarò pure un nostalgico, o forse una specie di sognatore, ma credo che questo concetto sia alla base di un rispetto che non può e non deve essere celebrato ufficialmente una sola volta l’anno per far contento il/la partner di turno o, peggio ancora, i marketer che ci spingono a fare una volta di più quel che magari, nel limite delle nostre possibilità, già facciamo nel piccolo della nostra ordinaria amministrazione. Un fiore, un regalo, una cena candle-light, un weekend fuori porta non possono e non devono essere attenzioni ostaggio di una festa su base squisitamente consumistica, giusto per uscire dalla monotonia di una routine che annoia e che molto spesso porta a dicotomie insanabili, con tutte le ovvie conseguenze che logorano e distruggono tanti rapporti.
Vale lo stesso, chiaramente, per l’8 marzo, una festa tendenzialmente femminista che oggi più di sempre torna alla ribalta per celebrare la donna in un’epoca di femminicidi e maltrattamenti fin troppo frequenti. Proprio qui casca l’asino: le donne vanno rispettate ogni giorno, con i loro pregi e difetti, non certo assecondandole o facendole “fesse e contente” con un momento loro dedicato che dura meno di ventiquattr’ore, ma rendendole degne di una tutela e di una considerazione che vadano ben oltre la morale e la legge. Non bastano mimose e frasi d’effetto se poi ogni altro giorno si cede il passo a discriminazioni, violenze e disuguaglianze. Celebrare davvero le donne significa garantire quotidianamente pari opportunità, ascoltare la loro voce e riconoscerne il valore in ogni ambito: nella famiglia, nel lavoro, nella società, nella politica, nel sociale. Solo con un impegno quotidiano e tendente a sostenere rivendicazioni serie e realmente dovute possiamo agire in modo equo e rispettoso.
La sfida è trasformare queste celebrazioni in un impegno concreto, fatto di gesti reali e costanti. L’amore, il rispetto, l’affetto e la parità devono essere valori vissuti ogni giorno, nelle relazioni, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro e nella società. Un fiore o una dedica diventano vuoti se non accompagnati da azioni coerenti come il sostegno reciproco, la comprensione, la lotta alle disuguaglianze e alla violenza di genere. Solo così l’amore e il rispetto diventeranno una pratica quotidiana, autentica e profonda, e non un semplice appuntamento sul calendario, destinato a svanire il giorno dopo.
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Daily 4ward di Davide Conte del 15 febbraio 2025