La punizione “magia” di Michele Mosca al 94° di Ercolanese-Real Forio ha regalato al Real Forio il secondo pari ma non la seconda delusione come, invece, era accaduto al Di Iorio di Barano contro la Frattese in Coppa Italia.
La prima di campionato, nonostante il pareggio, rappresenta un primo passi avanti per la truppa del presidente Luigi Amato che dimostra la giusta tenacia e la voglia di giocare. Che non demorde, che lotta fino alla fine e che vuole continuare a dire la sua in questo girone A di Eccellenza.
Dopo la gara, il commento di Mister Sanchez ha un bilancio molto positivo.
“Credo – ha detto l’allenatore biancoverde – che i ragazzi abbiano superato le aspettative con la loro prestazione e dobbiamo mettere in conto che nel campo ci sono anche gli avversari che fanno il loro gioco ed è normale subire per qualche porzione di gara. Noi dobbiamo dare il massimo perché purtroppo queste squadre sono molto forti e alcune sono da diversi campionati molto competitive. Con l’Ercolanese ci sono solo giocatori che l’anno scorso hanno vinto con una squadra di grande tradizione e importanza. Tuttavia, penso che non meritassimo assolutamente la sconfitta.
Abbiamo giocato con grande intensità e creato molte occasioni nel primo tempo. I ragazzi hanno dimostrato cuore e determinazione. Uscire sconfitti sarebbe stato ingiusto, soprattutto considerando la buona condizione della squadra. Nonostante gli errori, abbiamo mostrato carattere e siamo qui per raggiungere obiettivi importanti”.
Poi ha aggiunto “Questo è evidente anche nella recente partita contro la Frattese, una squadra di alto livello, così come l’Ercolanese, un avversario molto difficile. Non dobbiamo sottovalutarci, siamo una squadra forte e competitiva sia a livello organizzativo che sul campo e nello staff tecnico. Possiamo ottenere ottimi risultati. Ora concentriamoci sulla prossima partita. Con il Gladiator dobbiamo recuperare le energie e alcuni giocatori affaticati, considerando anche le alte temperature di questo periodo. Lavoriamo sodo durante la settimana, valorizzando gli aspetti positivi e trovando soluzioni agli errori, senza accusarci a vicenda”.
Tuttavia, ai microfoni dei cronisti, Sanchez ha trovato lo spunto anche per chiarire il senso di alcune dichiarazioni rilasciate dopo la gara con la Frattese: “Sono stato apprezzato e amato fin dall’inizio, e anch’io ho subito amato questo posto. Non sono rimasto solo per la società, ma anche perché è un luogo bellissimo che mi piace molto. Solitamente non resto più di due anni in un posto, a volte alleno solo per quattro mesi perché non ne sono convinto, ma qui è diverso. Vorrei chiarire – chiosa anche Sanchez – un punto riguardo al mio ruolo nello staff quest’anno.
Se c’è stato un progetto a Forio o Ischia, questo è da attribuire a Carlo Sanchez e non ai direttori o al presidente. Nel mio staff ci sono persone di grande valore come Franco Verde, Francesco Chiaiese, Catello Volo e giocatori locali del Forio. Non potrei mai parlare negativamente dei membri del mio gruppo. Ho sottolineato solo che per cambiare mentalità ci vuole del tempo. Nel corso del tempo, ci sono stati vari risultati. Non si tratta di società che partono da zero, ma di buone organizzazioni che, tuttavia, talvolta non hanno lottato per obiettivi significativi. Questo luogo è così incantevole che i giocatori che arrivano, se non sono motivati e combattivi, non apprezzano veramente il loro ruolo. La bellezza del posto, con la vista sul mare anche in gennaio e febbraio, può distrarli.
“Quest’anno – conclude il numero uno della panchina biancoverde -abbiamo un nuovo gruppo forte e importante, supportato da una società veramente solida. Queste sono le basi per pianificare qualcosa di significativo. Se sono stato frainteso e mie parole sono state fraintese, comunque chiedo scusa. Capisco tutti. Accade anche se qualcuno parla male del mio quartiere, io sono uno che va in bestia. Personalmente, ribadisco che se è nato il progetto Foriano è stato perché l’ha voluto Carlo Sanchez. Sono stato il primo a chiedere persone e giovani del luogo, desiderando un’aderenza al territorio. Con questo, non posso mai criticare una comunità che mi ha accolto”.