Gaetano Di Meglio – Ida Trofa | Come sempre, i sindaci dell’isola d’Ischia hanno perso un’altra occasione per far sentire, forte, la loro voce, per portare al tavolo istituzionale che conta il pacchetto delle istanze necessarie per l’isola e la sua sanità. La Giunta Regionale ha approvato la delibera con cui si definisce il piano per il potenziamento della rete ospedaliera secondo quanto disposto dal Decreto Rilancio del Governo n.34/2020. Il piano risponde all’indicazione del Ministero della Salute di incrementare ulteriormente i posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva in Campania, al fine di garantire anche pluralità di soluzioni assistenziali.
Come sempre l’isola resta a guardare e i suoi presidi, l’Ospedale Anna Rizzoli, ad esempio, continuano a essere l’ultima appendice. Nonostante l’emergenza, nonostante il periodo e le necessità della nostra comunità. L’ennesima occasione sfumata per mancanza di iniziative e rappresentatività.
Gli obiettivi indicati dalla Giunta campo a sono i seguenti: rafforzare la risposta della rete ospedaliera alle molteplici emergenze, tra cui prioritariamente quelle delle reti tempo-dipendenti e consolidare quelle ad alta intensità di cura; utilizzare quota parte dei posti letto a media ed alta intensità di cura per il pieno recupero di attività pre e postoperatorie ordinarie di chirurgia maggiore a medio-alta complessità; qualificare e mettere in sicurezza la rete dei posti letto di terapia intensiva e decongestionare le aree critiche dei pronto soccorso e della medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza, spesso sovraffollate di pazienti critici necessitanti di elevata intensità di cure.
Per quanto attiene il potenziamento dei posti letto di terapia intensiva è stato programmato un incremento di posti letto che determina a livello regionale un totale pari a 834 unità, rispetto ai 621 posti letto già programmati, con una dotazione omogenea sul territorio regionale pari a 0,14 per mille abitanti, secondo decreto. La dotazione complessiva ricomprende le strutture modulari esistenti, con i 120 posti letto già realizzati.
L’auspicio è che tra le pieghe e dopo l’approvazione qualcuno alzi la voce e facciamo sentire le esigenze del territorio dell’isola d’Ischia, ora più che mai.
Nel frattempo siamo passati attraverso le varie fasi di questa assurda pandemia, abbiamo gridato (inutilmente, ndr) al mondo che il nostro Ospedale non era all’altezza, era inadatto, era sotto dimensionato e quanto altro potevamo dire e, come se niente fosse, in un battito di ciglia, siamo tornati alla normalità più assoluta. Come se niente sia successo.
Dove sono finite le note dei sindaci? Le urla di Del Deo contro Di Gennaro e D’Amore? Dove è finito sdegno locale per l’ospedale non adatto e sbandierato in diretta tv, sui giornali e in ogni dove?
L’elenco dei passi in avanti che ha compiuto la nostra ASL altrove e non sull’isola è la dimostrazione di quanto la sanità ad Ischia sia solo la scusa per qualcuno per un week lungo sull’isola, una visita serale per dimostrare di interessarsi al Rizzoli e poi, via a Panza, in qualche villa a riposarsi.
In terraferma De Luca inaugura reparti qua e la, moduli prefabbricati, “nuovi ospedali” e tanto altro e noi restiamo fermi al palo. Fermi a chiedere un ampliamento che mai arriverà nonostante sia finanziato e progettato e una rivoluzione nella gestione del distretto.
Il disastro della gestione Covid, i litigi continui tra ospedale e ASL territoriali con dimissioni spettacolari e guarigioni non comunicate è solo la fine di una lunga lista.
Penso che due senatori potrebbero anche farsi sentire invece di riscaldare solo le poltrone e rubare si perché non si ruba solo materialmente ma anche non facendo nulla come fanno loro