lunedì, Settembre 16, 2024

Sant’Alessandro, il corteo con il compito di meravigliare e di far innamorare…

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Franco Napoleone: «Sant’Alessandro quest’anno parte da Aenaria». Una delle novità della trentanovesima edizione della Festa. Il dottore e Anna D’Amico sono le “anime” dell’evento che torna dopo alcuni anni di pausa. Tre giorni di appuntamenti. L’impegno economico del Comune d’Ischia

Gaetano Di Meglio | Quest’anno ritorna la Festa di Sant’Alessandro con il corteo storico, giunta alla edizione numero 39. Un evento che ha attraversato la nostra storia recente e ha segnato le sue estati come una tappa fondamentale. E di questa storia Franco Napoleone e Anna D’Amico sono sicuramente i volti e la memoria.

Dottor Napoleone, una nuova scommessa, il trentanovesimo corteo storico di Sant’Alessandro. Un appuntamento fisso dell’estate, ma vogliamo raccontare quali sono le novità che scopriremo quest’anno nel percorso che va dal Castello Aragonese al borgo di Sant’Alessandro e, come abbiamo sentito in conferenza stampa, lungo questi quattro chilometri di storia?
«Quest’anno si parte con Aenaria, quindi i coloni greci, visto che il territorio sottomarino è così ricco di reperti storici. È importante anche presentare questo momento particolare, allorquando si pensa che Enea toccò l’isola d’Ischia. Abbiamo voluto raccontare le varie fasi della storia di Ischia, da Pithecusa millenaria a Inarime. Infatti si narra che Omero racconta di questo territorio nei suoi poemi, quindi è importante ricordare anche questo aspetto.
Poi avremo i gruppi gemellati il Castelvetro, che è la città dove nacque l’Ariosto, che visse sul Castello di Ischia allorquando Vittoria Colonna intratteneva i suoi cenacoli culturali; successivamente si trasferì a Castelvetro e alla città di Marina, che ha dato i natali a Vittoria Colonna».

ANNA D’AMICO: «TANTA ATTENZIONE AI DETTAGLI»

Anna D’Amico, una festa, una storia, che scava nel trascorrere del tempo. Ma Sant’Alessandro è anche il corteo che elogia e premia quella che è l’arte delle sarte ischitane.
«Diciamocelo, la storia è importante, ma ci sono i costumi che raccontano tantissimo. Sisina è la vera maestra di tutti questi abiti, che ha dato poi lustro al corteo. Per quanto mi riguarda il mio ruolo è fare attenzione ai particolari, che non sfuggono a chi assiste al corteo, perché il particolare fa l’epoca e quello è il mio compito mio. Anche perché sono figlia d’arte e vedo tutti i difetti. Cerchiamo sempre di migliorare e di essere più o meno perfetti. Poi è normale, e anzi io sostengo che il vestito deve essere vissuto e animato da chi lo indossa, perché se non si cammina non si fa la sfilata. Perché in realtà non è una sfilata, ma un corteo che richiede senso del dovere e sapersi calare nel personaggio che si rappresenta. In caso contrario, il lavoro fatto sarebbe vanificato. Il compito del corteo storico è quello di meravigliare gli spettatori e far innamorare i giovani della nostra storia».

GIOVANNI CERVERA: «ATTRAZIONE PER I TURISTI»

Giovanni Cervera, Sant’Alessandro è il corteo storico, ma anche accoglienza, il senso dell’accoglienza che ha caratterizzato tutta la sua vita. E dietro tutto il lavoro di preparazione, anche la valenza turistica di una manifestazione che è arrivata all’edizione numero 39.
«Sì, la Festa di Sant’Alessandro rappresenta veramente un fulcro di attenzione dei turisti verso l’isola. Sono in tanti a chiamarci, anche in questi anni in cui non abbiamo organizzato la festa ci hanno chiamata per sapere se il corteo si facesse o meno, per prenotare. Quindi effettivamente è un volano che porta tanti turisti che conoscono il valore di questa festa e quindi prenotano negli alberghi di Ischia proprio in occasione di Sant’Alessandro».

ADRIANO MATTERA: «IL POPOLO E’ L’ATTORE DELL’EVENTO»

Assessore Adriano Mattera, dopo Santa Anna, l’altro grande appuntamento dell’estate ischitana è Sant’Alessandro. Un impegno economico, un impegno organizzativo che vede comunque coinvolta l’intera macchina amministrativa.
«Sì, ritorna la Festa di Sant’Alessandro per la 39ma edizione, dopo un piccolo periodo di pausa. E’ una festa sentitissima dal popolo ischitano, che tra l’altro si fa attore, perché ovviamente i partecipanti e i figuranti, oltre 300 persone, sono proprio di Ischia, oltre ai gruppi gemellati che ogni anno partecipano e a tantissimi gruppi storici, sbandieratori, falconieri che impreziosiscono la festa grazie a questi gemellaggi che oramai sono decennali. La festa si sviluppa su tre giorni. Inizia il giorno 24 presso il borgo di Sant’Alessandro con il Premio Buchner in omaggio ad un altro personaggio illustre che ha valorizzato la nostra isola. Il giorno 25, come consuetudine, ci sarà la presentazione dei gruppi gemellati, quindi si terrà il primo appuntamento con gli stessi gruppi, che verranno presentati a Piazza San Girolamo alle ore 21. Quindi il giorno 26 ci sarà il corteo che tutti conosciamo, che ha inizio dal Castello Aragonese, attraversa le vie principali dell’isola e arriva a via Iasolino».7

ENZO FERRANDINO: «PASSIONE E SINERGIA RENDONO POSSIBILE LA FESTA»

Sindaco Ferrandino, una conferenza stampa di presentazione per annunciare l’edizione numero 39, un’edizione che comunque vede impegnato il Comune di Ischia sia sotto l’aspetto logistico e organizzativo, ma anche quello di supporto economico, in maniera importante.
«Stiamo cercando di supportare un’iniziativa che ha una grande storicità. Un’iniziativa per la quale c’è grande aspettativa da parte dei residenti, ma soprattutto da parte degli ospiti che hanno imparato a conoscerla e quindi l’attendono. Era giusto che il Comune facesse la sua parte, ma come ho detto in conferenza stampa, nonostante lo sforzo dell’Ente, senza il cuore, senza il sentimento, senza quella sensibilità di sentire l’orgoglio di appartenere alla comunità da parte di tutti coloro che cooperano non si otterrebbe un risultato all’altezza delle aspettative. Partendo dal dottor Napoleone e dalla signora D’Amico, le sarte che sono delle vere e proprie artiste, che riescono ogni anno a meravigliare per la bellezza dei vestiti che riescono a realizzare, a meravigliare il pubblico per la precisione e per la puntigliosità della riproduzione di quegli abiti. Oramai hanno centinaia e centinaia di anni, nel senso che producono abiti che oramai appartengono alla storia della nostra isola. Senza questa sinergia la festa materialmente non esisterebbe, la sfilata non si potrebbe realizzare. Proprio questo sentimento di appartenenza e questa passione forte nel sentirsi ischitano e voler realizzare questa cosa è l’ingrediente fondamentale senza il quale non ci sarebbe Sant’Alessandro. Di questo ne sono certo, ed è una sfida che si rinnova anno dopo anno. E sono convinto che tutti coloro che animano questa bella realtà, questo bel comitato, continueranno a lavorare con la stessa passione anche per il futuro, rendendo materialmente Sant’Alessandro immortale».

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