giovedì, Novembre 28, 2024

Schede del fabbisogno, l’intervista con il Commissario Grimaldi

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Ida Trofa | Il commissario Giuseppe Grimaldi l’imperativo è uno solo: consegnare entro il 23 ottobre le richieste per i danni da sisma senza temere la compilazione e la verità. Un condono non ci condanna e può essere tranquillamente contemplato riferendosi alla voce “altro”.

Commissario con le richieste del fabbisogno per i le strutture colpite dal sisma la richiesta di dichiarare la legittimità del fabbricato ci condanna? Ci condannano i condoni e le mancate confessioni delle sanatorie?
“Una cosa è la casa abusiva, fatta senza permessi. Su quella… Il condono è l’inizio di una procedura. Dal punto di vista amministrativo, io, Giuseppe Grimaldi, credo che ci si è denunciati col condono, poi se per 20 anni per un motivo o l’altro nessuno ha dato via al procedimento, non si può colpevolizzare il cittadino“.

Mettiamo il caso di un’abitazione con il condono approvato. Si può ricostruire?
“L’arch. Grimaldi vi dice che una casa in una area a rischio idrogeologico non verrà ricostruita. Condono o non condono non cambia nulla.“

Una casa o delle case in zona rossa, dichiarate inagibili, hanno la possibilità un domani di poter essere ricostruite in loco?
“Perchè uno vi dovrebbe togliere questa possibilità? Voi oggi avete un piano paesaggistico con dei limiti, che ammette la demolizione ma non la ricostruzione e tante altre normative vincolanti. Certo, se si ragiona così, il terremoto a Ischia ancora deve venire. Quando ci sarà la legge della ricostruzione è chiaro che dovranno tener conto del vincolo di natura paesaggistico e, per ricostruire in loco, bisogna procedere in deroga al vincolo. Se una casa, lasciamo stare il discorso abusivo, è costruita in area R3 o R4 l’arch. Grimaldi non la farà costruire nemmeno se scende il Padreterno in terra. Si troverà un altro luogo.”

Torniamo alle schede del fabbisogno qual è il suggerimento, lei che è di fatto il controllore di queste procedure, per la compilazione da parte di chi ha richiesto un condono senza avere mai una risposta?
“Chi ha il condono, nella scheda deve dire che l’ha presentata in data e non è stata presa in considerazione. La dichiarazione è una verità dello stato di fatto. Dopo saranno fatte delle valutazioni, nelle Marche è stato valutato che case che hanno richieste di condono sono state ammesse al recupero danni.“

Molti tecnici locali dichiarano le schede incomprensibili…
“Ho avuto l’impressione di esser venuto qui a fare il commissario all’urbanistica…. Io ho difficoltà a capire, oggettivamente, che i tecnici non capiscano le schede.“

La funzione della scheda e le fasi che succederanno la loro consegna non solo ai comuni ma anche alla gestione commissariale?
“Dopo le schede, vi sarà il computo metrico. Dopo vi diranno il prezzario da utilizzare, tutte regole che saranno date con la legge della ricostruzione, questa è una scheda per la ricognizione del fabbisogno. Io attesterò il fabbisogno, si farà la legge sulla ricostruzione. Il Governo avrà gli strumenti, reali, per vagliare. Vi saranno tutti parametri dati dalla legge di ricostruzione, prima arriva e meglio è. Quando io vengo accusato dei tempi stretti, è un lato positivo anche per voi. Queste schede sono la base, da compilare con buonsenso. Non vi è la regola del computo metrico e professionale. Non facciamola diventare un mercato, nel senso buono”.

Commissario da una nostra analisi è emerso che ci sono molti più immobili inagibili in zona verde che in zona rossa…
«Ad oggi, se si guarda una planimetria, forse molti più immobili inagibili sono al di fuori delle zone rosse. La mia speranza è quella di ridurre la zona rossa, perchè dal sisma ad oggi, lo scenario è cambiato, anche per quanto riguarda gli sciacalli, tenuti sottocontrollo dalle forze dell’ordine. Oggi parlare di zona rossa quando sul lungomare ci sono edifici inagibili, non so quale sia il senso. Lì è pericoloso perchè vi è un agglomerato pericoloso per il circondario. L’unico problema era l’apertura della strada, necessaria per permettere ai residenti di tornare a casa e per le attività produttive di avere rifornimenti.»

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