sabato, Novembre 2, 2024

“Scrivo per non assumere medicinali”, Romolo Bianco e “iodipiù”, provocazioni e letture

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“La scrittura come atto terapeutico. Me l’ha suggerito il mio medico: anziché imbottirti di antidepressivi, scrivi. Io l’ho preso alla lettera ed è venuto fuori il mio primo romanzo. Che è rimasto nel cassetto per un po’, prima della pubblicazione”. Tra provocazioni ed autoironia, Romolo Bianco ha presentato nell’esclusiva terrazza dell’hotel Don Felipe di Cartaromana “iodipiù”, il libro edito da Tullio Pironti con il quale racconta una storia della periferia napoletana. E per la seconda presentazione ischitana, dopo il successo di quella della scorsa settimana alla “Libereria” di Forio, Bianco – accompagnato da Malinda Sassu e dalle letture dell’attore Leonardo Bilardi – ha accolto un parterre nutrito e qualificato: all’evento, patrocinato dall’Associazione Italiana Sommelier con il presidente ischitano Marco Starace, erano presenti tra gli altri rappresentanti istituzionali (il Comune di Ischia con Gennaro Scotti e l’assessore Carmen Criscuolo), lo scrittore Ciro Cenatiempo, Elio Valentino in rappresentanza della Fondazione Valentino (che organizza il Premio Ischia).
La suggestiva serata ha attraversato brani del romanzo, indugiando sulle pagine più appassionanti e controverse di un libro che sta già facendo discutere per la capacità di raccontare una periferia anonima e per nulla spettacolare, contrapposta alle logiche drammaticamente esaltanti delle narrazioni del celebre “Gomorra”. E in effetti, lontano dai cliché della Napoli più problematica, “iodipiù” tratteggia infatti il malinconico malessere di una quotidianità silenziosa, che guarda il mondo dal buco della serratura o, per dirla con Peppe Lanzetta, autore della prefazione, “un fiume disperato eppure vitale, un fiume di tenerezze mai riposte, di amori contrastati, di trasgressioni all’amatriciana, di polpette da ingurgitare aspettando un sonno salvifico eppure assassino”.
“Ho voluto fortemente partire da Ischia per accompagnare il viaggio del mio romanzo – ha spiegato al Don Felipe Romolo Bianco, classe 1983, attore e cantante (ha esordito giovanissimo con Mario Scarpetta, legandosi quindi alla tradizione del teatro popolare, e in particolar modo al lavoro di recupero delle canzoni classiche napoletane) – perché sono affettivamente e professionalmente legato a quest’isola. Ho così raccolto l’invito di alcuni amici per bissare la fortunata presentazione di Forio con un momento intimo ed esclusivo, a Ischia”. Già noto per aver scritto e reinterpretato in chiave postmoderna la maschera di Pulcinella attraverso varie farse come “Buona sera per tutte le sere” (2008),” Prendetelo, questo pazzo è vostro” (2011) e “L’Italia è tutta una farsa” (2012), Bianco affida ora la sua creatività a un romanzo che promette di affascinare e dividere.
“iodipiù” parte dalla periferia orientale di Napoli, dove prende forma l’esistenza di una famiglia piccolo borghese, una come tante. “Ho cercato di raccontare la vita e gli intrecci degli invisibili”, ha spiegato Bianco, il cui viaggio – partito dall’isola d’Ischia – proseguirà ora sulla terraferma, da Napoli a Roma, da Milano a Bologna. I lettori apprezzeranno

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