Forse oggi avrei dovuto usare questo spazio per commentare la mini-multa dell’AGCOM agli armatori del golfo di Napoli per il cartello dei rifiuti speciali (ma credo che in settimana farò una diretta da una bitta del porto di Casamicciola, ndr) e ad altri aspetti del mondo dei trasporti marittimi. Forse poteva essere attuale scrivere delle manovre di lista tra Ischia e Barano (Paolino esce e Carmelo entra) o degli scontatissimi giochi di Enzo & Co, ma credo che sia più giusto tornare a parlare di scuola, di didattica individuale e di altre storie legate alla cattiveria, al menefreghismo e alla inadeguatezza di molti adulti. E così, allungando la lista di quelli che mi parlano dietro, entriamo nel vivo.
Ci sono due storie, in particolare, sulle quali vorrei accendere i riflettori.
La prima riguarda un giovane studente di seconda elementare. Una seconda elementare di una qualsiasi scuola di Ischia (so qual è, ma non lo scrivo) che è positivo dal prima di Natale. Tampone dopo tampone, Daniele (lo chiamo così, perché per lottare contro i leoni ci vuole fede e forza) non si negativizza e resta a casa. Una sofferenza per un bimbo di sette anni che vorrebbe riprendere la sua vita e, come tanti, anche riprendere a studiare e a fare scuola. Daniele vede i fratellini più grandi di lui che “godono” (con tutti i limiti) della didattica individuale mentre a lui viene negata.
Perché? Perché purtroppo la sorella e molti altri suoi colleghi studenti hanno docenti migliori dei suoi. Eggià, a Daniele viene negato un po’ di scuola perché i docenti del suo “collegio dei docenti” hanno deciso che la DDI non viene garantita alle scuole elementari. Gente bastarda che andrebbe licenziata senza pietà e con pubblica gogna.
Docenti che si nascondono dietro i protocolli, dietro le loro paturnie di megalomanie e lo fanno grazie alla poca fermezza della dirigente. Ah, quanto vi manderei un po’ sotto la Conti…
Daniele merita rispetto. È vero, copiano l’assegno sul diario elettronico, Daniele chiama gli amici, ma Daniele ha una mamma e un papà che lo amano da morire ma che non riescono a fargli da maestri. Per mille motivi, perché è così e basta! E Daniele non può avere il suo “collegamento” perché un “collegio di bastardi” ha deciso che la DDI non deve essere concessa a questo figlio in particolare perché, purtroppo per lui, si è infettato di covid prima di Natale e durante le feste di Natale. Vergognatevi. Bastardi!
È inutile aggiungere altro. Tanto chi vuole capire ha capito già e, tra l’altro, di Daniele sull’isola ce ne sono tanti. Questo vale per tutti gli altri studenti!
La seconda storia che vorrei evidenziare, in qualche modo, è una riflessione sul disastro scuola di Lacco Ameno. Potremmo scrivere un libro. Gli appalti, i soldi del terremoto, le denunce, le pagliacciate del Barone, la mancata richiesta dei moduli scolastici all’indomani del terremoto e così via.
Però, oggi, c’è un punto in particolare che vorrei condividere con voi. Le elementari (semplifico, così capiamo tutti) ruotano un giorno a settimana e frequentano anche il sabato da quando un dirigente comunale ha avuto un ruolo a scuola. Una sorta di ripicca contro le scelte del passato. Uno sfregio, forse, verso altri. Ma questa decisione, attenti, è figlia di un’altra assurdità. Al comprensivo di Lacco Ameno, infatti, è più importante la didattica all’ASILO che non quella delle scuole medie. È questo il paradosso lacchese. Ma non ci meravigliamo. Lacco Ameno è il comune che tiene Zavota vicesindaco o Polito che spacca e ‘giov….
Davvero dovremmo credere che nel 2022, un comune come Lacco Ameno debba offrire la migliore didattica e attenzione agli studenti dell’asilo (iscritti circa 160, ma ne frequentano circa 30 in otto classi con 16 docenti che si guardano in faccia, per lo più) e non agli studenti delle scuole medie? Qui nessuno vuole fare le classifiche, ma l’evidenza è più chiara. Basta guardare al passato e al futuro di questi studenti. C’è chi frequenta la scuola per giocare (asilo) e chi, invece, si deve preparare ad affrontare il salto alle scuole superiori. Ma quale società che non sia infame come quella di Lacco Ameno accetta una discriminazione così grave? Quanta cattiveria gratuita dagli adulti devono sopportare questi figli di Lacco Ameno?
Secondo una confessione della preside Cirillo sembra che lo sportello dello psicologo a scuola abbia una grossa affluenza e che molti ragazzini, dopo terremoto e covid, preferiscono non uscire di casa. E non stiamo qui a fare i conti con l’età dei ragazzini né a giocare con il pallottoliere degli anni. Basta il livello ASILO per capire che un bimbo di tre anni non ha su di sé le ferite del terremoto prima e del covid dopo. Ma questa è la scuola di Lacco Ameno. Forse il vero scandalo. Molto di più dei moduli non richiesti, del Principe di Piemonte che attende di essere messo in sicurezza e del Liceo che fa schifo e che gli piove dentro. Molto di più perché è un disastro scuola voluto da alcuni docenti e da alcuni genitori.