Si tratta di due termini distinti, impiegati in maniera diversa, ma indicano la stessa cosa? Marijuana e cannabis sono due piante distinte?
Dire semi di cannabis femminizzati o semi di marijuana femminizzati vuol dire la stessa cosa?
La distinzione tra questi due termini aiuta a capire la profonda spaccatura che interessa il mondo della cannabis, il ruolo che essa ha nella cultura e nella produzione moderna.
Questo perché, in definitiva, cannabis e marijuana allo stesso tempo sono e non sono la stessa cosa. Una scissione che è necessario chiarire per capire quanto in profondità continuano ad annidarsi le tracce del secolare proibizionismo che ha colpito una delle piante più diffuse in Europa, Asia Centrale e America.
Cannabis o Marijuana?
Volendo fare un’analisi rigorosa dei due termini, cannabis e marijuana di fatto indicano la stessa pianta: la canapa.
Si tratta di una pianta che presenta tre specie principali:
- Ruderalis, prevalentemente diffusa in natura in Europa;
- Indica, diffusa nelle zone dell’Asia Centrale;
- Sativa, diffusa, invece, in America;
Ognuna di queste tre specie presenta un fenotipo caratteristico, sviluppato per adattarsi alle peculiari condizioni climatiche delle zone di maggior diffusione. Attualmente, tuttavia, la maggior parte della canapa coltivata è frutto di varie ibridazioni che hanno permesso di selezionare accuratamente le caratteristiche principali dell’una o dell’altra specie.
Un seme di marijuana, dunque, è identico ad un seme di cannabis?
Volendo attenerci alla definizione letterale, sì.
Cannabis vs marijuana: una questione legale
In realtà la sottile differenza tra i due termini si annida nella profonda scissione prodotta dal proibizionismo sancito dal Marijuana Tax Act del 1937.
La marijuana è, da allora, diventato il termine con cui si designa la cannabis psicoattiva, con elevate concentrazioni di THC.
Si tratta della cannabis storica, quella cantata da Bob Marley, rappresentata nei Veda, nei trattati di medicina cinese e impiegata dalla tradizione pagana europea come afrodisiaco e come strumento per connettersi alle divinità.
La marijuana è il simbolo culturale di emancipazione e lo è stato per generazioni.
Al contrario, la cannabis indica la varietà coltivata a scopo industriale, per ottenere fibre, semi, olii ed essenze. Anche nota come cannabis light, questa varietà di canapa contiene basse concentrazioni di THC (il cannabinoide psicoattivo) ed è per questo coltivabile liberamente nella maggior parte del mondo.
In definitiva, dunque, la differenza si riduce ad una questione legale: la marijuana continua ad essere considerata illegale in numerosi paesi, gli stessi paesi che, invece, permettono la libera coltivazione della cannabis.
Ma non solo.
Cannabis vs marijuana: una questione di genere
La questione legale porta con sé anche una fondamentale questione di genere. La canapa, infatti, è una pianta dioica, ovvero che presenta solo uno degli organi sessuali.
La pianta di cannabis maschio è caratterizzata da una minor concentrazione di cannabinoidi ed è prevalentemente impiegata per la coltivazione a scopo industriale. Quando si sente parlare di cannabis, dunque, la maggior parte delle volte si sta facendo riferimento alla canapa maschio.
Ovviamente vi sono le dovute eccezioni: esistono piante di cannabis femminizzate o piante ermafrodite, ma per lo più la tipologia di cannabis agricola prevalente è costituita da piante maschio.
La pianta di marijuana, invece, è femmina. I cannabinoidi, infatti, si trovano in concentrazioni maggiori nella resina prodotta dalla pianta. Questa, a sua volta, tende a concentrarsi sulle inflorescenze ed è presente solo in minor concentrazione sul fogliame.
Proprio la resina e le inflorescenze costituiscono i principali prodotti ricavati dalla marijuana, ecco perché le colture di canapa psicoattiva richiedono quasi sempre il ricorso a semi femminizzati o alla sessatura pre-fioritura.
Isolando le piante di marijuana maschio, infatti, si va ad aumentare la produttività di resina e inflorescenze della pianta femmina.
Una differenza ufficiale?
Come si è visto, si tratta di una differenza che coinvolge prevalentemente l’aspetto culturale della pianta di canapa: da un lato si ha una varietà coltivata solo per scopo industriale, dall’altro una varietà dedicata solo all’aspetto ricreativo.
Ma si tratta di una differenza ufficiale?
Assolutamente no: dal punto di vista scientifico marijuana e cannabis indicano la stessa identica cosa, ovvero la pianta di canapa.
La distinzione necessaria va effettuata successivamente, post-ponendo ad entrambe il termine light nel caso si voglia indicare la variante specifica a basso contenuto di THC, coltivabile legalmente nella maggior parte del mondo.
Acquistare semi di cannabis/marijuana
Detto questo appare evidente che l’acquisto di semi di marijuana è tanto possibile quanto lo è quello di semi di cannabis. Store online, come SensorySeeds, permettono il libero acquisto di semi di canapa.
Questa può essere impiegata in numerosi settori, portando ad un nuovo sbocco per numerose attività agricole:
- Canapa industriale, concentrata sulla produzione di semi e fibre, ricavate dai fusti;
- Canapa erboristica, concentrata sulla produzione della resina e dei semi, a basso contenuto di THC;
- Canapa medica, per la quale è necessario un permesso speciale;
La canapa medica, infatti, ad alto contenuto di THC, viene impiegata nel settore farmaceutico per la produzione di potenti analgesici.
Quella industriale, invece, viene impiegata per produrre bio-combustibili, tessuti e materiali edili dalle fibre. Dai semi, invece, si può ricavare un olio adatto sia all’applicazione alimentare che ai bio-carburanti.
Per quanto riguarda la canapa erboristica, essa trova grande impiego nella produzione di olii e integratori alimentari.