Leader ed elemento cardine dello scacchiere di Enrico Buonocore. La sua velocità sulla corsia e l’ottima qualità individuale, abbinate all’esperienza sempre preziosa per i più giovani, hanno contribuito in maniera significativa sul cammino attuale dell’Ischia Calcio. Il gruppo si tiene stretto Filippo Florio, l’inamovibile terzino destro e simbolo gialloblù.
Dalla vittoria del campionato di Eccellenza alla prima parte d’annata in Serie D: “Il bilancio è molto positivo, siamo comunque una squadra neopromossa. Sono stati cambiati tanti giocatori, soprattutto nell’undici iniziale rispetto all’anno scorso. Non era facile ambientarsi ad una categoria e ad una mentalità diverse, perché la passata stagione eravamo abituati a dominare sempre le partite, mentre quest’anno non è così scontato. Il bilancio, ripeto, è molto positivo, al netto dell’atteggiamento sbagliato in una sola uscita (contro la Boreale, ndr). Nelle altre invece siamo riusciti ad esprimere il nostro gioco, ad essere dominanti e a restare in partita fino al novantesimo, fisicamente, mentalmente e tatticamente. Forse potevamo avere una classifica diversa, con qualche punto in più ma anche in meno, ma è un discorso che lascia il tempo che trova. Secondo me in questo momento siamo in una posizione giusta, starà a noi nelle prossime partite dimostrare che tipo di campionato vogliamo fare”.
Un girone tosto per l’Ischia e per le altre campane, Florio parla delle difficoltà d’ambientamento in trasferta, contro avversari con scarsa affluenza di tifosi: “Probabilmente le partite fuori casa per noi sono molto più difficili da approcciare perché al Mazzella con il tifo, con il calore e con il pubblico, è più facile entrare in gara già dal primo minuto. Trovare campi in trasferta spesso e volentieri diversi rispetto al nostro, dal punto di vista del manto erboso e del clima, ti porta ad avere più difficoltà e sono molto più insidiose quelle partite. Il pubblico aiuta tanto a livello di concentrazione. Per andare a giocare contro le laziali o contro le stesse sarde devi avere un approccio molto forte alla gara perché nei primi 20/25 minuti rischi di perderti. Ti ritrovi in un ambiente molto sterile, poco seguito e con poco calore, quindi rischi di affrontare l’impegno quasi come un’amichevole. Contro le sarde, sia per la logistica sia per l’ambiente trovato, credo siano state le partite più difficili. Ad esempio contro la Cavese in casa abbiamo avuto un ottimo piglio e abbiamo giocato benissimo, però siamo stati sfortunati”.
Il reparto arretrato ha cambiato volto in estate: “La fase difensiva è particolare, non parte solo da noi quattro in linea arretrata. Sicuramente l’anno scorso avevamo molte più certezze, nel senso che assieme a Di Costanzo e Chiariello, e anche lo stesso Luigi Buono, che anche quest’anno ha dimostrato di essere un giocatore molto importante, e Mattera, che a sinistra ha giocato tante volte, eravamo un reparto già collaudato e facile da portare in campo perché c’erano sincronie e fiducia, pure fuori dal rettangolo verde perché ci conosciamo da una vita. Quindi era più facile. Doverle ricreare dall’inizio quest’anno non è stato semplice, infatti nelle prime partite abbiamo subito un po’ troppi gol e ne siamo stati consapevoli.
Adesso siamo riusciti a trovare un’amalgama un po’ più convinta tra di noi, riusciamo a coprire meglio. Abbiamo preso un gol domenica dove avremmo potuto fare meglio dietro, però stiamo iniziando a trovarci bene. Montuori è un bravissimo ragazzo, gli auguro di tornare il prima possibile perché abbiamo bisogno di tutti. Con Chiariello c’è un legame d’amicizia che va oltre il campo, così come con Di Costanzo l’anno scorso. È un giocatore forte ed è un ragazzo che ci tiene tanto alla causa, nonostante non sia nato qui ma è diventato un ischitano a tutti gli effetti.
La fase difensiva è un qualcosa di corale, che coinvolge l’undici. L’anno scorso venivamo da tre o quattro stagioni assieme, quindi anche con l’aiuto del centrocampo con Kikko Arcamone, con lo stesso Matute che si era inserito bene e le mezzali, tra cui Matteo Arcamone che lavorava già da tempo con noi, riuscivamo ad essere convinti e sicuri di tutte le cose che facevamo. Quest’anno abbiamo faticato un po’ in avvio di stagione, adesso stiamo ritrovando quei meccanismi perché abbiamo iniziato a conoscerci, questo è importante per una squadra di calcio”.
Sul momento che sta vivendo Nicola Talamo: “Tutti gli dicono di stare tranquillo, gli ho detto che invece deve essere arrabbiato. È un giocatore che ha iniziato il campionato benissimo, soprattutto nelle prime partite. Ha dimostrato di poter essere un attaccante importante, è un ragazzo eccezionale e tanto emotivo. Abbiamo parlato proprio di questo, deve crescere da quel punto di vista. Deve capire che, andando oltre il lato sentimentale, può fare il salto di categoria. Sa giocare a calcio, conosce i movimenti di un attaccante vero. In giovane età ha comunque fatto la Serie B, una categoria che non è da tutti. Ha qualità. Poi bisogna crescere sul piano caratteriale, ma questo è un discorso valido per chiunque. Adesso può fare questo step perché ci sono ambiente, squadra e allenatore che lo supportano, i tifosi gli hanno dimostrato di essere dalla sua parte. Dipende tutto da lui. Gli ho detto che deve essere arrabbiato perché per noi è fondamentale, senza i suoi gol non possiamo vincere le partite. Abbiamo bisogno di lui per fare un campionato diverso da quella che sia una salvezza tranquilla o una salvezza perché siamo una neopromossa”.
Domenica c’è il programma la sfida in esterna con l’Atletico Uri: “Abbiamo iniziato a lavorare atleticamente e fisicamente, da oggi inizieremo a guardare i video per capire come giocano. Ho visto la classifica, sono quarti e questo vuol dire che stanno facendo un campionato importante. Bisogna avere il massimo rispetto. Sarà un’altra trasferta difficile per il viaggio impegnativo e per l’ambiente a cui non siamo abituati. Sarà una partita da approcciare, dal punto di vista mentale soprattutto, nel modo giusto. Non bisognerà sbagliare l’atteggiamento. Poi chi vincerà i duelli, potrà portarsi a casa il successo”.