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Sette anni fa. Il terremoto del 2017 ha segnato, colpito, ferito, ucciso, lesionato, danneggiato molto. Il terremoto del 2017 ha insegnato poco

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21 agosto 2017, 21 agosto 2024. Oggi ricorre il settimo anniversario del terremoto di Casamicciola. L’ennesimo della storia di questa “terra fragile” che ricollega la storia antica a quella moderna con una cicatrice che segna gli uomini e le donne di questa isola.
Scrivere di questo anniversario, tuttavia, diventa un esercizio sempre più complicato perché da un lato ci sono le vite segnate dei singoli e dall’altro lato un largo catalogo di cose mancate. Mancano ancora oggi troppe risposte istituzionali, mancano le reazioni e le soluzioni. L’unica cosa che non manca è il luogo comune e la demagogia che proietta su ogni cosa quel velo opaco e grigio composto da ipocrisia, polemica spicciola, demagogia, populismo e polemica politica.

In questi sette anni, lunghissimi per alcuni e poca cosa per altri e che non ci hanno saputo insegnare ad essere comunità, ad essere uniti e ad avere una visione comune, li abbiamo affrontati con 5 sindaci (considerando la rielezione sia di Giovan Battista Castagna sia di Giacomo Pascale e l’elezione di Giosi Ferrandino), 1 commissario prefettizio (Simonetta Calcaterra), 3 Commissari tra emergenza e ricostruzione (Giuseppe Grimaldi, Carlo Schilardi e Giovanni Legnini), 2 Capo del Dipartimento della protezione civile (Fabrizio Curcio e Fabio Ciciliano), 5 governi (Gentiloni, Conte 1, Conte 2, Draghi e Meloni) e diversi ministri.

Una storia complessa, forse caso unico in Italia, che ha avuto un upgrade con la catastrofe del 26 novembre 2022. Una storia che si è aggiornata nei numeri, nei disagi e nei problemi e che ha dovuto fare i conti con il coacervo legislativo in vigore, con la difficoltà di affrontare i molteplici problemi dei singoli, con una ritrosia locale alla legalità e, come avviene ovunque, con i furbi e con i furbetti. Di diversa natura e che non lascia innocenti: dai cittadini alle istituzioni, dai tecnici agli amministratori.

Il dramma umano del terremoto del 21 agosto 2017 resta scritto nelle vite di chi lo ha sentito sulla propria pelle, nella paura che si aggiorna ad ogni pioggia e ad ogni rumore non previsto, nel ricordo di chi ha perso i propri cari. Parlare solo di Lina Balestrieri e di Marilena Romanini, oggi, è come fare un torto alla storia. La frana e il sisma di Ischia, uniti nella responsabilità dell’on. Giovanni Legnini, non possono essere separate anche se, il calendario oggi ci impone di ricordare l’evento più lontano nel tempo. Non dagli uomini.
Fermare il nostro racconto a quei 6 secondi del 21 agosto, precisamente nel minuto 20.57 sarebbe uno sbaglio. Quell’evento catastrofico fu registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia con una magnitudo locale pari a 3.6, per poi precisare che la magnitudo di durata, utilizzata per misurare evento di lieve o moderata entità, era pari a 4.0. Una scossa che ha avuto il suo epicentro a circa 1 km a sud ovest da Casamicciola Terme e un ipocentro a circa 1,73 km di profondità. Una scossa che, nei giorni a seguire, dopo il rilevamento topografico di precisione tramite la tecnica dell’interferometria SAR differenziale utilizzando le registrazioni Radar ad apertura sintetica dei satelliti SENTINEL 1 del programma europeo COPERNICUS, e quelli della Costellazione Italiana 1, ha evidenziato un abbassamento del suolo fino ad un massimo di 4 cm.

1.494 sfollati
Il terremoto di Casamicciola del 2017, oltre a strappare via la vita di Lina Balestriere e di Marilena Romanini, produsse diversi feriti. Dati alla mano furono 1.494 gli sfollati di cui 1216 richiedenti una sistemazione nel comune di Casamicciola Terme, 286 quelli nel comune di Lacco Ameno e 2 a Forio. Di queste, 957 persone del Comune di Casamicciola, 286 a Lacco Ameno e 2 a Forio trovano alloggio presso gli hotel dell’isola; il resto presso amici e familiari.

2.046 edifici
Dopo il sisma, e con l’arrivo sull’isola di una imponente macchina dei soccorsi, si diede l’avvio ad una complessa campagna di rilevamento del danno. Furono ispezionati oltre 2000 edifici (su un totale del patrimonio edificato esistente di circa 9.800) per parte dei quali, sulla base di diversi livelli di gravità, furono emesse le relative ordinanze sindacali di sgombero. A seguito dell’esecuzione e completamento delle attività di rilievo del danno, inoltre, furono istituite delle Zone Rosse, perimetrate con ordinanze sindacali, che hanno interessato le località del Maio, per il comune di Casamicciola Terme, e quelle del Fango, per il comune di Lacco Ameno. Le zone rosse interessarono, rispettivamente, una superficie di 0,07 km2 per il comune di Casamicciola, pari al 1,2% della superficie complessiva del territorio comunale e coinvolgendo n. 125 edifici danneggiati, e una superficie di circa 0,012 km2 per il comune di Lacco Ameno, pari a una percentuale dello 0,6% della superficie dell’intero territorio comunale e coinvolgendo n. 48 edifici danneggiati. Per il comune di Forio non fu necessario istituire alcuna Zona Rossa. Nel dettaglio gli edifici danneggiati furono 1369 per il comune di Casamicciola Terme, 589 per il comune di Lacco Ameno, 88 per il comune di Forio per un totale di 2.046 edifici.

Inoltre, ai fini della comprensione dell’impatto territoriale del sisma sui comuni interessati, si è rilevato che su circa 9.800 edifici esistenti nei 3 comuni, circa 780 edifici ricadono in zone perimetrate R3 e R4 nei Piani di Assetto Idrogeologico dell’autorità distrettuale di Bacino, di cui circa 100 danneggiati dal sisma, mentre nelle aree di attenzione per rischio idrogeologico, come cartografate dagli studi di Microzonazione Sismica di III livello effettuato per i tre comuni, ricadono circa 1.600 edifici, di cui circa 190 danneggiati.
Tuttavia, per comprendere i passi avanti compiuti in questi sette anni, è necessario aggiungere a questi dati quelli che sono emersi dopo la frana del novembre 2022. Una frana che ha aggiornato il dramma di Casamicciola e che ha reso la ripresa del territorio ancora più complessa e che, nel frattempo, ha modificato anche la classificazione del danno.

Rispondere alla domanda “cosa si è fatto dopo sette anni?”, sempre che questa domanda possa essere considerata lecita alla luce della complessità della materia e dei livelli di responsabilità, sempre restando ai dati ufficiali, al 31 luglio 2024, risultano ancora percepire il Contributo di Autonoma Sistemazione (CAS) n. 460 nuclei familiari, comprendenti 1.218 persone e, precisamente, 343 nuclei familiari (911 persona) per il comune di Casamicciola Terme, 106 nuclei familiari (276 persone) per il comune di Lacco Ameno e 11 nuclei familiari (31 persone) per il comune di Forio di cui 115 nuclei familiari (288 persone) che ancora oggi ricevono assistenza alberghiera.

Quello che resta da ricostruire
Dopo sette anni dal sisma e quasi tre dalla frana, la ricostruzione dell’isola d’Ischia (che ha cancellato quella ignominia dei tre comuni contro altri tre comuni) che oggi è finalmente unificata, presenta ancora numeri importanti. Al 21 agosto 2023, così per restare ai dati ufficiali in attesa dei nuovi dati che verranno presentati oggi al Comune di Casamicciola Terme durante la cerimonia ufficiale di commemorazione del Terremoto del 2017, gli edifici da ricostruire dopo il sisma e la frana erano 1015 (774 sisma e 241 alluvione).
E, sempre al 21 agosto 2023, per restare nel racconto dei danni dal terremoto, sono state emesse 309 revoche di inagibilità da parte dei comuni, concessi 23 contributi pubblici, ed emessi 65 decreti di concessione.

Quello che non si muove
Se il racconto umano del sisma del 2017 diventa difficile da riannodare dopo sette anni ma resta indelebile nella vita di tutti quelli che lo hanno vissuto in prima persona, quello che non è difficile da raccontare è la paralisi, indegna, della ricostruzione pubblica. Ad oggi, infatti, la maggior parte dei progetti pubblici di ricostruzione (che è solo relativa al sisma e non alla frana) è ferma o quasi. I cantieri aperti parlano di poco o nulla rispetto all’urgenza che, invece, avrebbero dovuto rappresentare. Solo a titolo esemplificativo, nel comune di Casamicciola la ricostruzione pubblica ha mosso piccoli passi come a Forio, a Lacco Ameno, invece, ancora deve partire.
Il terremoto del 2017 ha segnato, colpito, ferito, ucciso, lesionato, danneggiato molto. Il terremoto del 2017 ha insegnato poco.

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