Con un post pubblicato su Facebook, l’Assessore Antonio Carannante ha annunciato le proprie dimissioni dall’amministrazione comunale di Procida, suscitando sorpresa e interrogativi all’interno della comunità. Carannante, che aveva ricoperto l’incarico di assessore già durante il mandato 2015-2020, era stato riconfermato dal Sindaco Dino Ambrosino nel 2020. Le sue deleghe, che spaziavano dagli Affari Legali, di cui era un esperto in quanto avvocato, alla Promozione di Vivara, Valorizzazione di Terra Murata, Pesca, Agricoltura, Tutela degli animali, Rapporti con le Università e Archivio Comunale, avevano visto un lavoro costante e apprezzato. Tuttavia, con la decisione di lasciare la giunta, si apre una fase di riflessione e incertezza per la vita politica procidana.
Nel suo messaggio, Carannante ha fatto riferimento a “motivi personali” alla base della sua scelta, ringraziando il Sindaco Ambrosino, i colleghi amministratori e i cittadini che lo hanno sostenuto nei suoi nove anni di attività politica. Ciononostante, non sono mancate le speculazioni sulle reali ragioni di questa decisione. Alcuni osservatori ipotizzano che dietro le dimissioni possano celarsi divergenze politiche o tensioni interne alla maggioranza, anche se nulla di ufficiale è stato confermato dall’interessato o dall’amministrazione comunale.
Il lavoro di Carannante è stato particolarmente incisivo su due fronti strategici per l’isola: il finanziamento regionale per la ristrutturazione, seppur parziale, del Palazzo D’Avalos, e l’apertura dell’isolotto di Vivara alle visite, un risultato raggiunto nonostante le numerose difficoltà burocratiche. Successi che, in particolare per quanto riguarda il Palazzo D’Avalos, stavano per concretizzarsi, rendendo la sua uscita di scena ancor più sorprendente. Nel caso di Vivara, l’accesso all’isolotto rappresentava un traguardo che l’amministrazione inseguiva da anni e che Carannante era riuscito a trasformare in realtà dopo un lavoro intenso e instancabile.
Un ulteriore elemento di riflessione è rappresentato dalla sua presunta decisione di dimettersi anche dalla carica di consigliere comunale, il che lascerebbe vacante non solo un posto in giunta, ma anche in consiglio. In tale evenienza, il primo dei non eletti, Antonio Gadaleta, subentrerebbe in consiglio, e una riunione per la surroga sarebbe già stata programmata per i primi giorni di novembre.
In giunta, invece, per la sostituzione di Carannante è in pole position il consigliere Luigi Primario, figura vicina al Sindaco Ambrosino e già ben inserita nelle dinamiche amministrative. La sua nomina potrebbe garantire una continuità nell’operato della giunta, preservando l’equilibrio politico all’interno della maggioranza. Tuttavia, resta da vedere se questa scelta riuscirà a sopperire al vuoto lasciato da Carannante, che aveva acquisito una solida esperienza nei suoi anni di servizio.
Sul piano politico, le dimissioni di Carannante potrebbero avere ripercussioni significative. Alcune fonti indicano che l’avvocato fosse ormai considerato “estraneo” al cosiddetto “cerchio magico” vicino al Sindaco Ambrosino, il che potrebbe suggerire un progressivo distacco dalle dinamiche di potere interne. Questo elemento potrebbe essere cruciale per comprendere cosa abbia spinto l’assessore a lasciare, nonostante fosse ancora impegnato in progetti importanti per l’isola.
Le dimissioni arrivano in un momento in cui Ambrosino sembra consolidare la sua candidatura per un terzo mandato da sindaco, spinto da una cerchia di fedelissimi che ne sostengono apertamente la riconferma. La sua leadership appare ancora solida, ma la fuoriuscita di una figura come Carannante, che in passato aveva dato un contributo significativo alla coalizione, potrebbe rappresentare un campanello d’allarme. Sarà importante capire se questa defezione aprirà crepe all’interno della maggioranza e se le dinamiche politiche che emergeranno saranno in grado di influire sulla strategia elettorale del sindaco.
Le prossime settimane si preannunciano decisive per definire il nuovo assetto della giunta e del consiglio comunale, e per capire se l’amministrazione Ambrosino riuscirà a mantenere la coesione necessaria per affrontare le sfide future. Resta inoltre da vedere se il sostegno del cosiddetto “cerchio magico” sarà sufficiente a garantire ad Ambrosino una nuova vittoria alle urne, o se le dimissioni di Carannante saranno il preludio a un rimescolamento più ampio nei rapporti di forza politici sull’isola.
Le dimissioni di Carannante, dunque, lasciano aperti numerosi interrogativi, sia sul piano personale che su quello politico. Mentre la comunità procidana attende chiarimenti, sarà interessante osservare come si evolveranno i rapporti all’interno della maggioranza e quali saranno le ricadute sull’amministrazione comunale e sulle prossime elezioni.