domenica, Dicembre 22, 2024

Si “schiatta” il Giro d’Italia un buco da 160 mila euro. Chi paga?

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Quando dei grandi eventi toccano la nostra isola, spesso, basta una sola parola per rievocare nelle nostre menti le immagini e le emozioni vissute. Quindi, se scriviamo “Giro d’Italia” è inevitabile che si aprano contemporaneamente tutti i cassettini della memoria che ripropongono l’isola “in rosa”, i preparativi della grande macchina organizzativa del tour in bici più importante al mondo e la grande festa che si è vista tra le strade interessate. Un 5 maggio da ricordare quello del 2013 e con emozioni che, siamo sicuri, di certo non saranno dimenticate dagli organizzatori e dai presidenti di alcune associazioni unitesi in cordata per la realizzazione dell’evento, che, ricordiamo, è costato un bel po’.
L’organizzazione del Giro d’Italia Nazionale, infatti, ha richiesto determinate specifiche e pagamenti prefissati all’organizzazione isolana che, come ci è stato detto da più fonti, ha subito accettato l’incarico per non perdere l’occasione di essere i fautori del grande evento, ma che ha, poi, evitato di onorare, lasciando un gran bel buco dietro di sé.
A distanza, ormai, di due anni, l’organizzazione nazionale ha contattato varie volte la frangia isolana responsabile della tappa dell’anno 2013, senza, però, avere dei risultati.
Per l’evento, la cifra richiesta dall’organizzazione nazionale si aggirava sui 250 mila euro, che associazioni di categoria, parte pubblica e altri enti, avrebbero dovuto trovare insieme e versare quanto prima. Ma ciò non è avvenuto minimamente e il debito è rimasto, anzi con i tassi di interesse e le more è anche aumentato.
Pressati dagli uffici centrali del Giro d’Italia, gli isolani, con le braghe in mano, sono corsi ai ripari e hanno cercato mediazioni e sconti un po’ qua e un po’ là.
Cosicché, sempre secondo quanto abbiamo appreso, è in atto una vera e propria contrattazione che, per evitare l’arrivo di un pericoloso e pesante decreto ingiuntivo di pagamento, ha portato, ad ora, alla decisione di convenire al versamento di 160mila euro (cui aggiungere spese e interessi) a saldo del grande debito, saldo che deve avvenire quanto prima o partirà l’ingiunzione di pagamento e si attiveranno le procedure legali con tutte le conseguenze e gli aggravi del caso.
Movimenti tra uffici, fatti di lunghe telefonate e di riunioni che gli attori principali isolani stanno cercando di tenere ben segreti per non accendere l’attenzione sulle grandi cifre in ballo e sul debito accumulato nei confronti dell’organizzazione nazionale.
Certo, con la presentazione del Giro d’Italia 2016 effettuata da pochi giorni, quello del ciclismo e della magia rosa è tra gli argomenti top delle discussioni e il rovescio della medaglia, cioè i costi dell’organizzazione dell’evento in sé, è un aspetto sempre più importante in un momento storico come questo. Sapere che Ischia, dopo aver cercato di sfruttare ogni minima goccia di visibilità derivante dall’evento, è una macchia nera nel grande libro del tour in bici nazionale, dovrebbe far riflettere.
Cosa farà, ora, la politica, visto anche che nonostante siano passati vari anni, gli attori principali sulla scena politico-amministrativa locale non sono minimamente cambiati? Chi risponderà per la grande massa debitoria accumulata? Gli stessi politici e presidenti di categoria che erano felici di farsi ritrarre nei backstage dell’evento o nelle premiazioni? O chi? E’ questa una domanda che vogliamo porre in primis al Sindaco Giosi Ferrandino, che sarà pure in altre faccende affaccendato, ma che per colpa dei suoi ormai consolidati acchiattilli è costretto a fare da spugna per le “figurelle” procurategli da chi indegnamente (ma non troppo, visto che se li è praticamente scelti tutti lui) lo circonda. Subito dopo, naturalmente, non possiamo tirare in ballo Gianluca Trani, che ora come allora è Presidente del Consiglio Comunale e che, sebbene passato all’opposizione, non è minimamente esautorato dalle responsabilità della situazione. Come dire, caro Presidente, nessuno ti toglie la paternità delle giornate ecologiche che i tuoi ex amici hanno voluto copiarti a tutti i costi, ma lo stesso vale anche per la tappa del Giro d’Italia, che con il tuo amico e sostenitore Roberto Albano (Robè, scrivi tanto, ma stranamente di tutto questo non scrivi nulla) hai fortemente voluto e che oggi però sembra non essere più affar tuo. Un modo di fare spallucce che non fa onore a chi, ancora giovane, ambisce già alla poltrona di primo cittadino. Un comportamento da “piscitiello di cannuccia” che non ti rende affatto dissimile da Giosi e compagni. Sì, perché se agli strascichi debitori di questi ultimi in materia di eventi ci eravamo un po’ abituati con tanto di callo (Sant’Anna e Ischia Jazz docet), da te che vorresti rappresentare il nuovo che avanza proprio non ce lo saremmo aspettato. E la notizia delle dimissioni di Ignazio Marino da Sindaco di Roma giunge a pallino:
“Guagliù, ma pecché nun ce facit nu penzier pur vuie?”. Tutti. Nessuno escluso, però!

2 COMMENTS

  1. Chi sono i componenti di questo comitato organizzatore ? Io mi ricordo che il presidente del comitato era Gianluca Trani, poi ci stavano michele cicloscotto , bottiglieri , roberto del bar , ermando, salvi , e poi ?
    Non ci credo che Gianluca rimane senza tutti questi soldi , coinvolto inisieme a tutti questi amici con un buco così grande. Sarà una bufala

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