sabato, Dicembre 28, 2024

Siamo alla fine. Nessun bisogno di importare populisti e nemici dell’isola

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Gaetano Di Meglio | La chiusura di questa campagna elettorale è vicina. Una campagna elettorale che avevo previsto fin dal 7 febbraio 2022 e che, oggi, si è confermata in pieno. Guerra civile avevo scritto e guerra civile è stata. Oggi siamo agli sgoccioli ufficiali di questa tornata elettorale con assenza ospiti a Ischia e, regolare, a Barano.
Maria Grazia Di Scala ha combattuto con onore e dignità. Ha conquistato punti giorno dopo giorno, ha tenuto testa alla macchina di Dionigi Gaudioso e, soprattutto, a quella dei candidati del sindaco uscente. Candidati impegnati in politica giorno dopo giorno e che hanno dato vita ad un’amministrazione efficiente, forse la più efficiente dell’isola e capace di governare bene il potere che ha avuto tra le mani.

A Ischia, dobbiamo sfatare il mito della coalizione di Enzo Ferrandino e del coraggio di Gennaro Savio. A Ischia tutti hanno fatto quello che hanno fatto sempre. Enzo ha collezionato una lista in meno di cinque anni fa e Gennaro la sua solita lista. Cambia che al posto del padre ha messo il figlio. Ma nella sostanza non è cambiato nulla.
Quello che è cambiato è che la società civile del comune di Ischia non ha prodotto un’alternativa ad Enzo Ferrandino e ora, anche quelli che prima volevano essere alternativi, hanno trovato i loro cavalli su quali puntare e orientare il voto.
Da più parte e anche su queste colonne ho ospitato ragionamento che trovavano in Savio una buona ragione di voto. Io credo che Savio non rappresenti nessuna vera e significativa alternativa. Credo che la sua presenza in consiglio comunale non serva a nulla e che la gente di Ischia, in verità, non meritino di essere rappresentanti da un populista come Savio.

La storia è sempre maestra e non c’è bisogno di aggiungere altro. Quello che, invece, vorrei stigmatizzare e ben evidenziare che Giosi Della Ragione da Bacoli non è un ospite gradito.
Il sindaco di Bacoli, populista al pari di Savio, è uno di quelli che naviga contro gli interessi di Ischia. Fa parte e di quel gruppo politico trasversale, insieme con il sindaco di Procida, che si impegna e si affanna per danneggiare Ischia a discapito dei campi flegrei e di Procida. Le recenti elezioni di città metropolitana sono state una prova (Giacomo Pascale, ad esempio, si corretto in tempo prima di sprecare il suo voto) così come tutta la gestione dei trasporti verso Procida.
Abile, come tanti populisti, Della Ragione non rappresenta un buon esempio. Non c’è nessuna pratica del comune di Bacoli che possa meritare accoglienza perché, in parte, tutte con una chiara e netta radice populista (letta nell’accezione negativa del termine).

Così, giusto per un vezzo personale, ecco cosa avevo scritto il 7 febbraio 2022 in merito alla campagna elettorale di Ischia e di Barano.
“Questa volta, più di sempre, bisognerà entrare nelle case degli ischitani e dei baranesi e dire che quello buono è il voto a sé stesso e non all’altro AMICO o COMPAGNO. Non ci sarà nessuno da criticare a viso aperto. Non c’è nessun Domenico De Siano da abbattere (quasi facilissimo) e contro cui cantare “Libertà, Libertà. E la guerra civile (che farà molto male al paese, sia chiaro) sarà più dura di sempre. E se a Barano sarà un remake dell’ultima elezione (nonostante questa volta la minoranza sia ancora più in sofferenza dell’ultima tornata elettorale), a Ischia la carica dei consiglieri alla ricerca di preferenza è più agguerrita e più folta della scorsa tornata elettorale. È inutile stare qui a raccontare chi e come. Tutti sanno che Enzo Ferrandino sarà sostenuto, almeno, da sette liste. Liste costruite attorno agli attuali consiglieri e assessori che proveranno la scalata verso la riconferma.”

Beh, provate a dire che non ci avevo visto giusto.
“Ci aspettano due campagne elettorali completamente diverse da quelle a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi. Due campagne su cui, molto probabilmente, ci sarà molto poco social (tutta gente incapace di dire due parole e di scrivere due frasi complete) e molto “porta a porta”.
La battaglia è solo sulle preferenze. L’assenza di antagonisti veri produrrà un effetto “guerra civile” o “fuoco amico” e in considerazione delle alte percentuali che si preannunciano, vedremo veri e propri colpi di scena. Vota Antonio. Vota Antonio…”
Votate bene.

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