Gaetano Di Meglio | Il Presidente del TAR Campania, Santino Scudeller, non è nuovo alle nostre assurde pretese. Spesso ha fatto chiarezza e messo in ordine rispetto alle questioni più difficili del nostro territorio e il prossimo 7 luglio sarà chiamato ad esprimersi sulla “bomba” del Parcheggio della Siena. Un dossier molto più complicato di quello che possiamo pensare.
Tuttavia, prima di andare alla questione Siena, è interessante leggere il decreto pronunciato dal Presidente Scudeller circa la richiesta di un ischitano che chiedeva di avere accesso al fascicolo elettronico del caso Siena nonostante abitasse abbastanza lontano.
E così, il presidente Scudeller ha decretato sul ricorso, proposto dal “falso” vicino Francesco Borgogna contro la Turistica Villa Miramare S.p.A. e “Vista l’istanza depositata il 20.02.2023 con la quale è stata chiesta, allegando la posizione differenziata (“vicinitas”) – ovvero la vicinanza fisica del proprio terreno rispetto a quello oggetto dell’intervento edilizio contestato – l’autorizzazione a consultare da remoto il fascicolo telematico per intervenire nel giudizio. Considerato che, alla luce delle recenti acquisizioni giurisprudenziali, detta posizione non è – di per sé sola – sufficiente (La mera c.d. vicinitas, intesa come vicinanza fisica del proprio terreno rispetto a quello oggetto dell’intervento edilizio contestato, non basta a dimostrare l’esistenza di un concreto ed attuale interesse a ricorrere, dovendosi affermare la distinzione e l’autonomia tra la legittimazione ad agire e l’interesse al ricorso), pertanto, allo stato, insussistenti i presupposti richiesti (cfr Cons. giust. amm. Sicilia, 25/03/2022, n. 24) respinge, allo stato, l’istanza di accesso al fascicolo informatico.
Borgogna, infatti, aveva chiesto al tribunale di valutare le sue richieste dimostrando come certe posizioni, alla fine, sono più legittime. Tutt’altro pretestuose e che condiscono una vicenda così seria di dettagli che infarciscono la narrazione come solita “all’ischitana”. Il presidente si sarà chiesto se il costruendo Parcheggio della Siena quanto fosse distante dalla Cooperativa dei Socialisti, in Via Giovan Battista Vico e avrà valutato, come facciamo noi, di quanto sia stata pezzotta questa richiesta. Costruendo, ancora di più, l’idea che ha di noi ischitani…
SIENA: MORS TUA, VITA MEA
E così, dopo il falso vicino, veniamo ai dolori veri. Come già vi abbiamo raccontato, la Procura della Repubblica ha nominato il suo consulente per la verifica “terza” dei numerosi pareri resi nel merito: l’ordinanza del Comune di Ischia (che prova a salvare il lavoro prodotto negli anni dai vari titolari dell’ufficio lavori pubblici), i pareri e contro pareri di Gigiotto Rispoli (che ad una lettura più attenta sembrano più una difesa del progettista che non dell’opera) e dell’ulteriore parere di Sebastiano Conte (che, invece, prova a salvare la posizione del proprietario). In questo incrocio di “verità” di parte, secondo i rumors che circolano tra i corridoi del Palazzo di Via Iasolino, sembra che il consulente della Procura si sia beffato di tutto.
Un atteggiamento che avrebbe – così dicono i rumors – spiazzato i tecnici che continuano a fare i conti con i centimetri, gli angoli, i millimetri e i metri cubi. E così, mentre i tecnici ragionano se le nuove misurazioni possono essere computate nel progetto o no o se, invece, rientra nel famoso 2% concesso della legge, sembra che il consulente non abbiamo neanche tirato fuori la rullina dalla borsa. Altro che GPS o misurazioni al laser. Sembra che il detonatore abbia il suo pulsante di attivazione ben in vista e nella posizione in cui è sempre stato. Fin dall’inizio. Fin al giorno zero.
LA VERA INCOGNITA
Mentre noi giochiamo con i rendering, con le soluzioni e con quello che c’è in giro e con il “secondo me” e il “secondo te”, la vera incognita in questa grande bomba all’ingresso di Ischia ponte è rappresentata dalla volontà e dall’idea che si sono fatti in Procura. Cosa accadrà, infatti, nessuno lo può neanche immaginare. Ad oggi sappiamo che per l’aspetto penale c’è un procedimento a carico di Generoso Santaroni e che è legato al sequestro effettuato dal comune di Ischia circa 3 mesi fa. E il resto della “delega d’indagine”? Questa è la vera incognita: cosa è venuto fuori dalla relazione inviata in Procura? Quale lettura avranno dato i giudici dell’accusa ai fatti di Ischia? Su quale filone si sono concentrati? Su cosa vorranno lavorare?
Un vero e proprio buco nero che, chissà, scopriremo in un domani non ben identificato. Nel frattempo, lavorare con questa incognita, spinge tutte le valutazioni nella stessa direzione (magari anche troppo pessimistica) di una potenziale condanna (ipotetica). E, allora, ognuno pensa a quello che sarà la difesa dopo il rinvio a giudizio. E il festival del “mors tua, vita mea” è iniziato già!