giovedì, Dicembre 26, 2024

Silvio ad Ischia

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Ieri mattina ho avuto modo di leggere “Il Caffè” di Gramellini sul Corriere della Sera e sono rimasto affascinato dalla capacità di questo autorevole editorialista di deridere i soliti perbenisti e benpensanti che, da ben prima della sua elezione, elessero Donald Trump al ruolo di “male assoluto” della comunità mondiale. Gramellini, analizzando tale fenomeno pur senza sottacere la sua disistima verso il Trump-imprenditore, definendolo senza mezzi termini “un truce affarista che frega il prossimo suo da quand’è nato, e senza neanche il tratto umano di Berlusconi”, riconosce al Presidente degli Stati Uniti la capacità di aver “parlato agli impoveriti” e, aggiungo io, di riuscire a sbaragliare letteralmente il sistema Obama-Clinton vincendo sia le primarie sia le elezioni contro ogni pronostico e ogni sondaggio fasullo.

Domani tornerà ad Ischia Silvio Berlusconi, la prima volta dopo la sua sortita nel corso delle elezioni suppletive alla Camera del 2004, quando fu necessario sostituire Alessandra Mussolini appena approdata al Parlamento Europeo. E tornerà per una manifestazione pubblica che farà parlare di sé e di Ischia in tutta Italia e forse oltre. Anche Berlusconi, come Trump, è stato demonizzato in Italia ben oltre ogni suo più chiaro demerito sul piano personale, più che istituzionale, facendo sì che l’immaginario collettivo, come sempre accade, riuscisse a fare di tutt’erba un fascio, confondendo i due livelli come mai accaduto prima in pur preesistenti casi simili, se non analoghi. Perfetto disegno, questo, di nemici dimostratisi nel corso del tempo tanto inadeguati al ruolo quanto inconsistenti nei risultati.

Tuttavia, oggi i principali sondaggi ci rivelano che, morto prematuramente il tanto agognato bipolarismo e senza dimenticare (questo lo dico io da “azzurro” della primissima ora) che il Presidente di Forza Italia porterà sempre con sé il fardello pesantissimo di non aver sfruttato la maggioranza bulgara ottenuta dalle urne nel 2008 per cambiare il Paese con le sue pluriannunciate riforme, al pari di alcuni “scivoloni” senza dubbio evitabili per un Premier in carica, le intenzioni di voto degli Italiani sono quasi equamente divise per tre. E in tale divisione non solo appare un centrodestra sorprendentemente rivalutato, ma che addirittura potrebbe esprimere in termini numerici il primo dei tre raggruppamenti in campo, approfittando del naturale disamore che il M5S sta raggranellando negli ultimi mesi e, come se non bastasse, delle ennesime divisioni in seno a un centrosinistra sempre più inorganico.

In questa situazione, oggi più che mai alla ribalta anche grazie al dibattito sulla legge elettorale e in barba a chi lo vorrebbe politicamente in decomposizione da tempo, Silvio Berlusconi tira ancora tantissimo. Colpevole senza dubbio di non aver mai identificato e definito con forza un successore che potesse consentirgli, a ben ottantun anni, di limitarsi al ruolo di padre nobile, oggi l’ex Cavaliere resta a giudizio degli elettori di centrodestra il leader indiscusso della coalizione, quello che tuttora sarebbe deputato a guidare un futuro governo. Sappiamo bene, volendo essere obiettivi, che difficilmente la Corte Europea si pronunzierà in tempo sulle condanne che gli hanno impedito di restare in Parlamento e che, di fatto, lo hanno lasciato a lungo fuori dai giochi; ciononostante, ogni sua apparizione riscontra un entusiasmo fuori dal comune da parte della gente, in particolare dagli stessi “impoveriti” ai quali il “miracolo italiano” del ’94 sembra tuttora un obiettivo di grande attualità. Gli stessi “impoveriti” i quali, proprio come nel caso di Trump diventato inaspettatamente inquilino della Casa Bianca, si fidano molto di più del messaggio di Silvio Berlusconi piuttosto che dell’inconsistenza politica e dell’incapacità di chi continua a denigrarlo o, peggio ancora, lo considera semplicisticamente finito senza attenuanti.

Che piaccia o no, la campagna elettorale di Forza Italia, domattina, comincerà proprio da Ischia. E la scelta non è stata certamente casuale, se pensiamo che oltre alla grande stima di Berlusconi nei confronti di Domenico De Siano (rimasto saldamente al suo posto di coordinatore regionale del partito nonostante le solite voci infondate di chi, pur di tentare di prendere il suo posto, lo indicava di imminente sostituzione), si è voluto dare un segnale importante a un’Isola strategicamente importante per la Campania e l’Italia, turisticamente parlando, dopo quanto accaduto il 21 agosto scorso. Un premio che, più di atto dovuto, ha il sapore della riconoscenza verso una comunità che da sempre, nelle elezioni politiche, si è caratterizzata per una fortissima e mai doma connotazione moderata.

Detto in soldoni, Silvio Berlusconi a Ischia rappresenta un evento che passa tutt’altro che inosservato, la classica rottura di uova nel paniere a chi, nella legittima speranza di uscire indenne dalle proprie vicissitudini giudiziarie (che umanamente tutti si augurano), sta tentando di ricostruire il proprio imene politico anelando ad una verginità sinistrorsa che non convince più nessuno e che, in primavera, avrebbe dovuto premiare in modo quasi automatico i renziani ischitani dalla discutibile convinzione e dal malcelato opportunismo. Ma a quanto pare il vento spira in direzione totalmente diversa. Di certo, da qui al voto se ne vedranno ancora tantissime; magari verrà rispolverato qualche altro processino o procedimento che impedisca a Forza Italia e al centrodestra di utilizzare il suo leader in prima linea. Tuttavia, domani e dopodomani, Ischia potrà senza dubbio rappresentare il termometro politico ideale a misurare le prospettive dei prossimi cinque mesi, gli ultimi in cui sopporteremo l’inspiegabile trafila di governi tutt’altro che legittimati dal consenso degli Italiani. E da che mondo è mondo, Ischia non è mai stata “di sinistra”!

 

4 COMMENTS

  1. Ma ancora si parla di Berlusconi? Uno che nella vita ha pensato sempre e soltanto alle sue aziende e a soddisfare la sua diabolica satiriasi? Se non fosse stato per la benedizione di Licio Gelli e per i soldi di Cosa Nostra avrebbe fatto al massimo il presentatore di trasmissioncine pepate come “Colpo grosso” o il piazzista televisivo come quel tale Roberto Carlino..
    Ha governato tre volte per un totale di dieci anni, e le uniche cose che si ricordano di lui sono i due scudi fiscali e le leggi ad personam.
    E’ stato totalmente fallimentare in due occasioni clou: nel 2003 (seconda guerra del golfo) quando come un cagnolino si piegò ai voleri di George W. Bush e alla recita ignobile di Colin Powell che mostrò la falsa fialetta di presunte “weapons of mass destruction” irachene. In quell’occasione Silvio fece a gara con Blair e Aznar a chi di più leccava il didietro agli americani in un’avventura disastrosa che ha solo causato centinaia di migliaia di morti.
    E poi nel 2011, quando da pavido ed egoista qual è si piegò all’oscura trama dello “spread” e si dimise.
    Ricordo il video in cui Merkel e Sarkozy ridacchiavano tra di loro quando un giornalista, al termine di una riunione del Consiglio europeo, chiese loro se avessero fiducia in Berlusconi.. e ora lui vuole ancora affidarsi alla “culona inchiavabile” tedesca che lo ha tradito..
    Per favore non paragonatelo minimamente a Trump, che è di tutt’altra stoffa.

    • E non dimentichiamo che nel 2001, con l’entrata del famoso “Euro di Prodi” Berlusconi ha impedito tutti i controlli sul cambio perché a lui conveniva per diventare ancora più ricco. Fa niente che ci trovammo con stipendi cambiati correttamente ma con costi raddoppiati mentre in tutti gli altri paesi i controlli erano ferrei. In Germania si minacciò il ritiro di licenza a chi non avesse rispettato il cambio corretto. Purtroppo tanti qui non se lo ricordano e sono anche convinti che sia stato Prodi il male assoluto. La memoria, questa sconosciuta!

  2. intanto ieri si è preso un altra condanna, e tu parli ancora di un cadavere che cammina. oggi verrà qui a raccontare altre stronzate come ha sempre fatto da quando è entrato in politica, mi auguro che almeno stavolta gli isolani lo mandano a quel paese. poi per quanto concerne il disamore verso m5s come tu dici ho l’impressione che non vivi in mezzo alla gente, quelli sono i veri sondaggi non quelle stronzate che ci propongono in tv,( vedi referendum 4 dicembre, bastava parlare con la gente x strada per capire che finiva con quel risultato, altro che sondaggi taroccati) e forse il colpo finale lo avete dato voi e il pd( tanto siete una cosa basta vedere il passaggio di personaggi politici che passano da fl a pd e viceversa a secondo di quale barca sta affondando ) con la legge elettorale.

  3. Si è ampiamente spiegato, anche sui social che si scrive “Benvenuti a Ischia” NO “ad Ischia” caro copy.

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